Un pomeriggio di inizio agosto, all’ombra del Monumento ai Caduti della prima guerra mondiale di Vaglio Basilicata, comune del Potentino, si svela l’ultima opera di Carmine e Enzo Lo Sasso. Una scultura di pietra calcarea, realizzata da un unico masso, ispirata alla pandemia che sta coinvolgendo il mondo intero.
I due autori, padre e figlio, così ne descrivono la creazione: “Questa scultura è stata creata con l’intento di raffigurare il dramma globale che stiamo vivendo a causa del nuovo Coronavirus. Concepita a qualche giorno dell’inizio della quarantena in Italia, ci siamo concentrati sulle nostre sensazioni, su come stessimo vivendo, in prima persona, il periodo di isolamento forzato, cercando un’immagine più immediata e diretta possibile che descrivesse il nostro stato d’animo.
E’ stata la sensazione di trovarci schiacciati e bloccati da un nemico più forte e grande di noi che ci ha indirizzati alla figura della morsa.
La morsa, oggetto da lavoro di comune utilizzo, diventa per antonomasia anche simbolo di oppressione e tormento fisico e psicologico. E’ esattamente ciò che provavamo.
Come un oggetto in qualsiasi officina, immobilizzato e con nessuna possibilità di sfuggire,noi ed il resto del mondo eravamo e siamo tutt’ora privati della nostra libertà individuale.
Quest’opera vuole essere un monumento agli sforzi e sacrifici di ogni individuo nonchéricordo di tutte le vittime che questo virus ha provocato e che, sfortunatamente, continua a provocare.
Un promemoria per ricordare che tutto il pianeta sta affrontando la stessa sfida, indistintamente da paese, razza, genere e religione.”
Nella fotogallery l’opera Covid 19 – Lockdown di Carmine e Enzo Lo Sasso, una scultura realizzata da un unico masso di pietra calcarea e polietilene