“Il grave incidente sul lavoro che ha coinvolto l’operaio della Ram (Centro Eni) e sul quale sono intervenute le segreterie Fim, Fiom, Uilm, con la diffusione del report Inail sulla situazione degli incidenti sul lavoro nei primi sette mesi 2020, conferma che l’attenzione sulla sicurezza va mantenuta alta, non solo rispetto all’emergenza Covid-19, ma in un quadro più ampio e generale, rispetto al quale non possiamo abbassare la guardia”. Ad affermarlo è il segretario regionale della Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli riferendo i dati più significativi di fonte Inail che il Centro Studi Uil ha rielaborato su scala regionale. Da gennaio a luglio 2020 gli infortuni sul lavoro in Basilicata sono stati complessivamente 1.832 di cui 1.106 in provincia di Potenza e 726 in quella di Matera ed hanno coinvolto 1.167 uomini e 665 donne. Tra i luoghi di lavoro più esposti all’infortunistica si conferma l’industria e i servizi con 1246 denunce all’Inail (industria “stretta” 289, terziario 255, artigianato 130), seguita da agricoltura (314) e Pubblica Amministrazione (272). Tra le classi di età “a rischio”, al primo posto quella tra 55-59 anni (278 denunce), seguita da 50-54 anni (263), 45-49 anni (237), 60-64 anni (197).
“Come rileva l’Inail il confronto tra i primi sette mesi del 2020 e del 2019 (in Basilicata gli infortuni furono 2.713) – commenta Tortorelli – è da ritenersi poco significativo, essenzialmente per due motivi: la sospensione su tutto il territorio nazionale, tra il 9 marzo e parte del mese di maggio di quest’anno, di ogni attività produttiva considerata non necessaria, che si sta rivelando determinante per il calo delle denunce d’infortunio in complesso, e l’inclusione, a partire dalla rilevazione dello scorso marzo, delle denunce di infortunio relative alle infezioni da Covid-19 avvenute nell’ambiente di lavoro o a causa dello svolgimento dell’attività lavorativa e in itinere. Anche in Basilicata come nel resto d’Italia i numeri sono inaccettabili, tanto più se si considerano le tante lavoratrici e i tanti lavoratori in smart working. Considerando tali dati e l’evidente impatto che la diffusione della pandemia ha avuto sull’incremento delle denunce chiediamo che venga posta attenzione, oltre al richiamo del rispetto dei protocolli sulla sicurezza, ai tanti lavoratori e lavoratrici cosiddetti “fragili” del settore privato e pubblico sia in termini di sorveglianza sanitaria che di sostegno al reddito. In particolare sono due i settori da attenzionare con maggiore efficacia – continua Tortorelli – quello della sanità che deve prepararsi a fronteggiare ogni evenienza e quello della scuola con l’avvio del nuovo anno scolastico. Per la tutela del personale scolastico, degli studenti e per tranquillizzare le famiglie, chiediamo il pieno rispetto dei protocolli di sicurezza, rinnovando l’invito al Presidente Bardi, di un incontro per affrontare collegialmente tutte le questioni tuttora aperte che vanno dalle aule, ai banchi, alle mascherine, ai trasporti degli alunni”.
Set 01