Nino Sangerardi: “Corte dei Conti, referto sul bilancio economico dell’Eni spa”. Di seguito la nota integrale.
La gestione finanziaria, anno 2018,dell’Eni spa analizzata dalla Corte dei Conti,sezione controllo degli Enti, relatore Manuela Arrigucci e presidente Angelo Buscema.
Eni,sede legale a Roma e due secondarie a San Donato Milanese, è presente in 67 Paesi. Fra i suoi azionisti il Ministero dell’Economia direttamente con il 4,3% del capitale e indirettamente con il 25,76% tramite Cassa Depositi e Prestiti spa: quindi lo Stato italiano detiene voti per esercitare un’influenza dominante nell’assemblea dei soci.
Nel 2018 Eni ha continuato il percorso fondato sull’esplorazione quale motore di crescita e di generazione di cassa. La strategia di “dual exploration model” che prevede l’ingresso nelle risorse esplorative di altri operatori,consente di monetizzare celermente le scoperte attraverso la diluizione della partecipazione mantenendo la gestione delle iniziative.
Modello che ha permesso a Eni di introitare dal 2013 oltre 10 miliardi di dollari grazie alle quote detenute nei megaprogetti a gas di Zohr in Egitto e Area 4 Mozambico.
Durante l’anno in esame Eni ha acquisito beni esplorativi in Libano, Messico, Alaska, Indonesia, Marocco. La produzione ha raggiunto il livello di 1,85 mln di boe/giorno(barrel of oil equivalent,ovvero unità di misura unificate di petrolio e gas naturale).
Il contesto economico globale ha subito forti mutamenti per effetto della crisi del mercato petrolifero che ha determinato un pesante ribasso del prezzo del Brent e per le conseguenze causate dalla pandemia Covid 19.
I vertici dell’Eni ad aprile 2020 hanno rivisto il piano industriale 2020-2021 con previsioni riduttive della produzione a 1,75-1,80 milioni di barili al giorno.
In merito al personale Eni dispone di 11.686 unità di cui 625 dirigenti,4.328 quadri,5678 impiegati e 1.055 operai per un costo annuale di 1.128 milioni di euro.
Al 31 dicembre 2018 Eni controllava 213 società in Italia e all’estero,le principali sono Versalis che gestisce produzione e commercio di merci petrolchimiche e chimica verde e vendita di licenze,Eni Gas e Luce che vende gas energia elettrica e servizi ai clienti, Eni Rewind che ha per oggetto sociale il risanamento ambientale dei siti industriali e dismissione impianti e mansioni residuali del ciclo inerente il cloro,Saipem quotata in Borsa Italiana opera nel comparto Oil & Gas ingegneria costruzioni e perforazioni offshore e onshore e dal 2016 non è controllata in via solitaria da Eni spa.
C’è anche l’Italia meridionale nelle maggiori produzioni petrolifere dell’ Eni(vale a dire : il giacimento della Val d’Agri in Basilicata).Infatti nel 2018 l’utile operativo della multinazionale italiana è pari a 10.850 milioni(più 5.677 milioni rispetto al 2017) per effetto della ripresa dello scenario petrolifero e relativa crescita produttiva.
In media annua è stato conseguito il risultato di 1,85 milioni di boe/giorno con una crescita dell’1,9%. Risultato dovuto all’incremento dei programmi svolti nel corso del 2017 in Egitto,Indonesia,Angola, Congo e Ghana e alle maggiori produzioni rilevate in Kashagan,Globat e Val d’Agri nonché l’ingresso nei due Concession Agreement offshore in produzione di Lower Zakum,Uerm Shaif e Nasr negli Emirati Arabi.
Eni e società partecipate sono parti in procedimenti civili e amministrativi collegati ad attività d’azienda,interessate anche da procedimenti penali nei riguardi di componenti di Organi societari o dirigenti per ipotesi di reati connessi alle relative mansioni. A tal riguardo è stato previsto un fondo rischi di 824 milioni di euro per far fronte a contestazioni in sede legale giudiziale e stragiudiziale.
“Tutto ciò—scrive la Corte—postula la necessità di proseguire in azioni costanti e adeguate,da parte di Organi e management, per prevenire e contrastare i comportamenti non corretti”.
I procedimenti di natura penale hanno per oggetto,tra gli altri, salute sicurezza e ambiente : Eni Rewind(già Syndial spa) sito di Crotone discarica di Farina Trappeto,Eni Rewind e Versalis sito di Porto Torres e Darsena Porto Torres, discarica di Musciaredda sito Porto Torres;Eni Rewind spa e Amianto Ravenna,Raffineria di Gela spa Eni Mediterranea Idrocarburi spa e disastro innominato; Eni spa e indagine Val d’Agri dove la Procura della Repubblica di Potenza ha richiesto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati e la persona giuridica di Eni(cinque dipendenti Eni per presunto traffico illecito di rifiuti prodotti dal Centro Olio Val d’Agri di Viggiano e smaltiti in impianti di depurazione su territorio nazionale),processo aperto nel 2017 a tutt’oggi in corso. Il Procuratore della Repubblica di Potenza,Francesco Curcio, nel corso della conferenza stampa del 23 aprile 2017 dichiara : “Gli esiti di questa inchiesta dimostrano come in Val d’Agri vi sia stato un disastro ambientale che ha compromesso tutte le matrici,terra e acqua in particolare, conseguenza di una politica aziendale,legittimamente interessata alla produzione,ma che non ha avuto di mira la tutela dell’ambiente e del territorio come avrebbe dovuto essere secondo Legge”.
Eni spa chiude l’anno 2018 con un utile netto di 3.173 ml di euro in diminuzione di 413 ml a fronte del 2017 mentre il patrimonio netto si attesta a 42.615 ml di euro.
La remunerazione del presidente del consiglio di amministrazione nella misura di 500 mila euro lordi ogni anno, l’amministratore delegato e direttore generale ha un emolumento lordo annuale per le due cariche di 1.600.000,00 euro,al consigliere di amministrazione sommando compensi fissi e compensi per presenza nei Comitati spetta una cifra che oscilla da 210 a 145 mila euro ogni 365 giorni.
In data 13 maggio 2020 l’assemblea dei soci di Eni—lo Stato italiano tramite Cassa depositi e prestiti spa possiede il 30% delle quote azionarie– designa il nuovo consiglio di amministrazione.
Ecco :
-presidente Lucia Calvosa,avvocato,scelta dal Gruppo politico Movimento Cinque Stelle,il 4 maggio 2020 si dimette dai vertici della società editrice de Il Fatto Quotidiano,nel consiglio di amministrazione di Banca Carige e Cdp Venture capital Sgr,già consigliere di Monte Paschi di Siena e Telecom Italia spa
-amministratore delegato dal 2014 Claudio Descalzi è riconfermato,facente parte del Consiglio generale Advisory board della Confindustria,membro del National Petroleum Council
-consigliere Filippo Giansante,dirigente generale valorizzazione patrimonio pubblico dipartimento del Ministero Tesoro,consigliere di Sace spa
-consigliere Ada Lucia De Cesaris,ex assessore Urbanistica Comune Milano nella Giunta con sindaco avv. Giuliano Pisapia,socio dello Studio legale Amministrativisti Associati di Milano
– consigliere Pietro Guindani,consigliere dell’Istituto italiano tecnologia Cefriel Politecnico di Milano,già amministratore delegato di Vodafone Italia
-consigliere Karina A. Litvack, al vertice amministrativo di Eni da maggio 2014,presidente Tainted Assets Iniziative, componente Board Business for social responsability
– consigliere Emanuele Piccino,dal 2014 consulente legislativo del Gruppo Movimento Cinque Stelle alla Camera dei Deputati,esperto in sostenibilità dei sistemi energetici e ambientali
– consigliere Nathalie Tocci,politologa, riconducibile al Gruppo politico Partito Democratico,dal 2015 professore onorario Università Tubingen,ex consigliere amministrazione di Edison spa,dal 2017 direttore Istituto Affari internazionali
-consigliere Raphael Louis L.Vernier, componente di Energy institute, del Royal institute of naval architects,consulente indipendente per l’Industria petrolifera e mineraria
– consulente Roberto Ulissi,dal 2006 Direttore affari societari e Governance del Gruppo Eni e nel consiglio di amministrazione di Eni International BV.
Il rapporto dei Giudici contabili è stato trasmesso ai presidenti di Senato e Camera dei deputati.