Ma siamo proprio convinti che il Sud e la Basilicata saranno in grado di “riagganciare” la ripresa e che le previsioni della Svimez sull’incremento del Pil, degli investimenti, delle esportazioni, del reddito delle famiglie lucane e meridionali, a partire dal 2021, dopo la pesante battuta d’arresto di quest’anno, saranno “automatiche”? A questo interrogativo l’ingegnere Alfredo Cestari, presidente del Gruppo omonimo e presidente della Camera di Commercio ItalAfrica, risponde: “non si può dare nulla per scontato ma piuttosto bisogna lavorare per costruire le occasioni e le opportunità di ripresa intorno agli asset strategici del nuovo sviluppo del Sud che sono internazionalizzazione e condivisione dei mercati, cooperazione economica internazionale, attrazione di investimenti, attivazione delle Zes, turismo, agricoltura, piccola impresa, occupazione qualificata e duratura per i giovani”.
La strategia trova fondamento operativo nel progetto “Sud Polo Magnetico”, presentato in più occasioni in Basilicata con incontri e seminari in Val d’Agri e in Valbasento, oltre che al Presidente della Regione Bardi, come agli altri Governatori delle Regioni del Sud e al Premier Conte, ai Ministri economici con i quali è in corso un’efficace interlocuzione. Parole d’ordine: innovazione, trasformazione, potenziamento, infrastrutturazione e progettualità. Le risorse sono tante ed appartengono ai territori e alle grandi vocazioni di aree sconfinate di territorio. La ricetta: i giovani e le loro idee in un mercato globale che non è più abituato ad osservare, e quindi a cogliere da ogni operazione un beneficio in termini economici e logistici.
“Le nostre proposte – aggiunge Cestari – sono da tempo sui tavoli del Presidente Bardi, dell’Assessore Cupparo e rappresentano il contributo che intendiamo offrire per la ripartenza del 2021 che come segnala la Svimez è più differenziata su base regionale rispetto all’impatto del Covid-19 nel 2020. La SVIMEZ ha già posto l’attenzione sulle ricadute sociali connesse alla ripartenza “dimezzata” del Mezzogiorno (+2,3%) rispetto al Centro-Nord (+5,4%) e dunque il rischio di accentuare il divario Nord-Sud.
Il progetto “Sud Polo Magnetico” che è la sintesi ed il frutto di una trentennale esperienza di lavoro oltre che la collaborazione ricevuta da esperti nazionali e internazionali sulle tematiche economiche e di investimento mira al Mezzogiorno che è la parte più debole del Paese e che da questa Pandemia sanitaria continua a subire i maggiori effetti negativi. Guardiamo anche con molta attenzione la grande risorsa rappresentata dai giovani, delle donne, delle fasce più deboli e soprattutto delle imprese. Ciò che ci sta a cuore è il loro futuro, quello che accadrà alla ripartenza post coronavirus, quello di cui avrà bisogno il nostro e come possiamo noi orientare le nostre impresa affinché abbiano delle possibilità certe di ripresa, evitando il dilagare della disoccupazione che potrebbe tramutarsi in ago della bilancia. E’ il momento, cogliendo la “lezione Svimez” – conclude Cestari – di mettersi intorno ad un tavolo e di discuterne, definendo un cronoprogramma di azioni ed interventi. Il tempo stringe anche perché con l’autunno alle porte le problematiche sociali si aggraveranno”.