Domenica 30 agosto si è concluso il “Cammino delle Ginestre”, 50 km percorsi a piedi tra i comuni di Aliano, Cirigliano, Accettura e Stigliano da quattro appassionati di Gioia del Colle: Anna Maria Stasi, Patrizia Eramo, Stella De Roma, Vanni La Guardia.
Il “Cammino delle Ginestre” è stato creato durante il lockdown partendo da un paese, Aliano, caro ai quattro per una serie di motivi, tra cui la vicenda storica di Carlo Levi e il Festival “La Luna e i Calanchi” di Franco Arminio.Cartina alla mano, il percorso ha compreso Cirigliano, penultimo paese più piccolo della Basilicata; Accettura, paese noto per i riti arborei del Maggio e circondato dal meraviglioso Parco di Gallipoli Cognato; Stigliano, paese in cui è nata la nonna paterna di uno dei viaggiatori, Vanni La Guardia.
Durante il sopralluogo fatto a giugno daquest’ultimo e da Patrizia Eramo, è stata notata la ricca presenza di ginestre che, con il loro giallo dorato ed intenso profumo, abbracciavano gran parte del percorso. Di qui il nome del cammino, che è anche un omaggio alla poesia in cui Giacomo Leopardi sottolinea il coraggio e la fragilità della ginestra, in contrapposizione al sarcasmo con cui il poeta descrive l’uomo quando crede di essere al centro dell’universo.
Il “Cammino delle Ginestre” era previsto per maggio. Il protrarsi e l’aggravarsi della pandemia ha determinato il rinvio a fine agosto e così, per evitare le ore di maggiore caldo, la partenza tra una tappa e l’altra è stata sempre fissata prima dell’alba. All’arrivo in paese, dopo una pausa necessaria per rinfrescarsi e riposarsi, i quattro hanno dedicato i pomeriggi a visite ed escursioni, fino ad ora di cena e prima di andare a letto, non più tardi delle 22:30.
L’accoglienza è stata buonissima, a tutti i livelli. Il sindaco di Cirigliano Franco Galluzzi e la consigliera Lucia Venice si sono adoperati per trovare case private presso cui pernottare e hanno fatto da guide turistiche, illustrando le bellezze e le potenzialità di Cirigliano. Così come il sindaco di Stigliano, che ha parlato del progetto di arte urbana appARTEngo e ha donato ai quattro la pasta che parte da lì per raggiungere le tavole dei più importanti ristoranti di New York, Toronto, Montreal, Parigi.L’accoglienza degli stiglianesi Giosuè Ferruzzi, Tina Tursone e figli, poi, è stata straordinaria: hanno ospitato i viaggiatori a pranzo, in una casa affacciata su un panorama mozzafiato.
E’ anche capitato che venissero riconosciuti per strada come “quelli del Cammino delle Ginestre”,tanto che i quattro stanno ricevendo numerose richieste di informazioni e adesioni per il futuro.
Tanti e diversi gli episodi da raccontare. Per esempio l’incontro con un magnifico gufo reale che è volato via davanti ai viaggiatori sulla via per Accettura, nel bosco di Montepiano, mentre cercavano un posto dove sistemare gli zaini per una pausa. Oppure l’eccezionale bellezza del tramonto sul “cent du corv” (burrone del corvo), ammirato sul Monte Croccia grazie a Giuseppe Pellegrino, guida del Parco di Gallipoli Cognato. Oppure, ancora, l’incontro con quattro ragazze inglesi che erano in vacanza ad Accettura, paese natale della mamma di una di loro, e che sottolineavano quanto apprezzassero la tranquillità del posto e la bontà del cibo locale. Emblematica è poi la storia “contromano” del giovane e talentuoso chef stiglianese Luciano Loguergio di “Trase,ca t’ammudd!”, il quale ha deciso di tornare dalla Francia nel suo paese natale per puntare sulle eccellenze enogastronomiche e sulle bellezze del posto. Per non parlare della novantenne ciriglianese Vincenza, che ha aperto le porte di casa ai viaggiatori e i cui occhi magnetici non verranno dimenticati facilmente.
Camminare è una questione inevitabilmente spirituale, perché consente di raccogliere una serie di stimoli quali il canto degli uccelli, lo scorrere di un torrente, lo stormire delle foglie al vento, i contorni di un insetto posato su un fiore colorato o la profondità degli occhi di un animale al pascolo. Tutto questo si traduce nell’amplificazione della percezione dell’esistente, che da rappresentare tutto ciò che è intorno a noi, diventa introspezione.
In Basilicata tale incanto gode di un valore aggiunto: la difficoltà nel raggiungerlo. Caratteristica che, paradossalmente, tende insieme a spopolare e a preservare molti di questi borghi. Giovanni Lindo Ferretti cantava: “Diffido del facile, gratis tutto per tutti in ogni situazione / buona motivazione, faticante, guadagno in comprensione”. E’ questo per i viaggiatori il vero senso della bellezza: la sua scoperta ai margini, un paziente percorso di avvicinamento, infine la sua reale, profonda, complessa comprensione.
La fotogallery de “Il cammino delle ginestre” (foto di Anna Maria Stasi)