Nicola Trombetta, candidato sindaco della lista Liberi: “Il presidio ospedaliero Madonna delle Grazie a Matera deve diventare azienda ospedaliera autonoma”. Di seguito la nota integrale.
In questi giorni di campagna elettorale voglio fare estrema chiarezza in merito ad una questione che sta agitando gli animi della cittadinanza. Per me il piano regionale di riordino della sanità è irricevibile!
Pensare che il diritto alla salute dei materani debba essere legato alla possibilità di percorrenza di 100 km, ( e voglio appena ricordare lo stato in cui versa la strada Basentana che ci collega a Potenza) è una proposta che io rigetto. Voglio soltanto ricordare i tanti casi in cui una simile distanza potrebbe non consentire interventi sanitari immediati, nei casi di richiesta urgenza.
Continuare quindi a parlare di miglioramento, allargamento, credo che risponda a logiche infondate.
Allo stato attuale quel che c’è è un progetto che per un’intera regione prevede un’ unica azienda ospedaliera autonoma.
Ciò significa, inoltre, già mettere in conto un esborso economico rilevante, seguito dei costi di gestione dei presidi, che saranno quindi disseminati su di un territorio, lo voglio ricordare, appena 3 Mila km quadrati in meno dell’enorme Campania.
Inoltre, anche la proposta circolata, non so su quale fondamenta, di creare al contempo una Asl unica, forse da ubicare a Matera, risulta una proposta altrettanto strampalata. Guardate, qui non si tratta soltanto di difendere una città, la mia città, ma si tratta anche di progettare una organizzazione in linea con le più moderne modalità di governance della sanità. Dopo i tagli di varia memoria, e dopo le travagliate vicende del Covid19, oggi torniamo a parlare dell’intervento sanitario di prossimità. Ebbene tutto questo è in palese contrasto con il piano sanitario regionale, e, lasciatemelo dire, troppo in linea con una tradizione di accentramento di uffici e sevizia a Potenza. Io per mio conto sostengo invece che il Madonna delle Grazie, attualmente presidio ospedaliero, debba diventare invece Azienda ospedaliera autonoma: serve a tutti, non solo a Matera.
Per queste ragioni ho aderito alla proposta del Comitato “La Sanita materana non si tocca”, sostenuta dalla sindacato Fials, che diventa parte del nostro programma elettorale. Il 10 settembre sarò in piazza per sostenerne le ragioni.
Spero però che la Regione Basilicata voglia affrontare il tema in termini di governance del territorio, e non di solita contrapposizione Potenza – Matera. Ebbene, in questa prospettiva vorrei sottolineare che la Asl Potenza è autonoma; autonomo è il Crob di Rionero, autonomo è naturalmente il San Carlo ed autonoma deve diventare il Madonna delle Grazie. Si tratterebbe quindi di rendere coerente, anche lo scenario sanitario materano, con quanto è già adottato a livello regionale. Voglio infine ricordare che se si parla di numeri, ebbene le prestazioni che offre il Madonna delle Grazie sono potenzialmente esponenziali, essendo ubicato in posizione baricentrica rispetto ad un territorio che, oltre a servire la propria provincia, in una circonferenza di raggio 30 km raggiunge una popolazione di oltre 200 Mila abitanti, da sommare appunto a quella provinciale. Si tratta quindi di verificare le prestazioni reali offerte e non solo quelle teoriche, poichè legate alla popolazione residente. Infine un’annotazione per quanto attiene alla spese regionale dovuta alla cosiddetta emigrazione sanitaria: in un’ottica di depotenziamento del Madonna delle Grazie non poche sarebbero le somme dovute, in massima parte alla vicina Puglia, come rimborso per le prestazioni che l’utenza materana andrebbe ad effettuare presso le strutture ospedaliere pugliesi; tale spesa si vedrebbe quindi enormemente aumentata, andando quindi a rendere residuali i previsti tagli che oggi giustificano la proposta di riordina della sanità, e di intervento sull’Ospedale materano. Infine, e lo voglio dirlo senza alcuna vena polemiche, oggi abbiamo un Comune di Potenza che periodicamente vede intervenire la Regione Basilicata per risanarne il bilancio, così come avviene per il Consorzio industriale di Potenza ed anche per l’Ospedale di Potenza, il San Carlo. Ebbene, possiamo iniziare a ragionare in un’ottica che premia l’efficienza e sanziona gli sprechi e la cattiva amministrazione? I parametri di una buona amministrazione devono essere unanimi e soprattutto universali, cioè applicati senza fermarsi davanti ad immaginare confini provinciali.