“Il Progetto Nocciola Italia, promosso dalla Ferrero Halzelnut Company, la divisione interna del Gruppo Ferrero interamente dedicata alla nocciola, è diventato un “caso” dell’imprenditoria agricola lucana e meridionale che coglie l’opportunità dello stabilimento Ferreno di Balvano, una tra le realtà produttive più importanti del Gruppo alimentare italiano e della regione, per riconvertire il proprio sistema produttivo”. A sostenerlo è la Cia-Agricoltori Basilicata alla vigilia dell’evento previsto domani a Colobraro con la prima raccolta meccanizzata del nocciolo in Basilicata in uno dei primi campi sperimentali impiantati in Basilicata, l’Azienda Agr. Di Paola Antonio sita in Località Finata in Agro di Colobraro. Il dr Di Paola non solo è titolare di uno dei più importati laboratori di analisi a servizio delle aziende agricole; ma per primo ha voluto credere nel progetto nocciolo Italia partecipando alla sperimentazione iniziale attraverso l’impianto di oltre 2 ettari di nocciolo nel dicembre 2016. “Sono passati alcuni anni da quando – sottolinea Nicola Figliuolo, dirigente Cia Potenza – i nostri associati hanno fatto da “pionieri” riconvertendo superficie a grano o piuttosto “terreni a riposo” in attività del settore corilicolo. Si tratta, ad esempio nel Melandro-Marmo-Platano, di aziende di 3-5 ettari che hanno voluto scommettere in un prodotto decisamente innovativo per la nostra regione. Una scommessa – aggiunge Figliuolo – da considerare comunque a medio-lungo termine che sta dando i primi risultati soddisfacenti anche se le aspettative dei nostri produttori sono legate al prezzo del prodotto. La nostra organizzazione presta molta attenzione al settore. Speriamo che il prezzo possa aumentare dal’attuale base rilevata di partenza, soprattutto considerata la concorrenza turca: il nostro prodotto è valutato solamente circa venti-venticinque euro in più al quintale della nocciola della Turchia e delle Georgia, non possiamo accettarlo, tenendo conto dei nostri costi di produzione, della qualità e della resa. Le aziende associate alla Cia inoltre sono disponibili ad essere affiancate dall’assistenza e consulenza tecnica del Gruppo Ferrero per migliorare il prodotto e ogni aspetto di produzione”.
Il trend relativo alla coltivazione degli impianti corilicoli lucani è in forte ascesa ed ha superato i 300 ettari coltivati con la realizzazione della rete di impresa Basilicata in Guscio. Gli scenari che si aprono sono diversi e tutti positivi: anche grazie a Ferrero si può cominciare a ragionare su un prodotto di qualità e parte della trasformazione e commercializzazione può avvenire direttamente in Basilicata pensando ad un prodotto IGP tutto lucano come avviene già in altre realtà italiane creando valore aggiunto al prodotto e incrementando i livelli occupazionali.
Sempre l’accordo Ferrero – Basilicata – Ismea, che continua ad essere una buona base di partenza, favorisce il consolidamento di una efficiente filiera agroindustriale, realizzando azioni volte alla promozione di uno sviluppo sostenibile con l’obiettivo di generare la tracciabilità e sostenibilità delle produzioni, mette a disposizione dell’aggregazione le competenze di Ferrero nella scelta delle varietà più adatte e fornisce attività di consulenza alla struttura tecnica della rete. La Regione, dal canto suo, mediante il Programma di sviluppo rurale 2014-2020, è impegnata a contribuire a sostenere ed ad incentivare il comparto della nocciola, mentre Ismea a mettere a disposizione le proprie competenze nel settore anche nella fase di realizzazione del progetto tramite i propri strumenti istituzionali di sostegno anche economico-finanziari. Ferrero si rende disponibile a cooperare per lo sviluppo del progetto prevedendo la stipula di contratti di fornitura con gli agricoltori.
Non si sottovaluti che il nostro Paese rappresenta oggi il secondo player a livello mondiale con una quota di mercato di circa il 12% della produzione globale di nocciola e segue a distanza la Turchia che rappresenta il 70% del mercato complessivo. L’Italia però ha un grande potenziale di sviluppo grazie ad un territorio che, da Nord a Sud, è particolarmente vocato alla coltivazione di eccellenti varietà di nocciola. Ad oggi in Italia vengono dedicati oltre 70.0000 ettari di terreno alla coltura della nocciola, con una produzione media di nocciola in guscio di circa 110.000 tonnellate/anno (dato medio/anno ultimi 10 anni). Il risultato auspicato dal Piano Nocciola Italia è quello che, entro 7 anni, 20.000 ettari di nuovi noccioleti (+30% circa dell’attuale superficie) possano essere sviluppate. Sebbene la Ferrero soddisfi i propri bisogni di nocciole fornendosi da aree produttive localizzate in varie parti del mondo, mediante il Progetto Nocciola Italia una specifica attenzione sarà rivolta alla produzione italiana e quindi lucana.