Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Usb hanno inviato una lettera al Prefetto di Potenza per sollecitare la convocazione di un incontro per attivare la procedura di raffreddamento e conciliazione ai sensi della legge 146/1990 e legge 83/200 SMI per quanto riguarda i lavoratori del Consorzio ASI di Potenza.
Le scriventi OO. SS a seguito dell’incontro tenutosi con il Commissario del Consorzio ASI, avevano chiesto la convocazione urgente di un tavolo con l’Assessore Cupparo le OO. SS e il Commissario al fine di discutere e trovare le giuste soluzioni per il futuro dell’Ente e dei lavoratori dello stesso ma ad oggi senza alcun riscontro.
A tal proposito, si fa presente l’ indispensabilità dei servizi erogati dall’ASI di Potenza e la valenza di servizio pubblico che svolge l’ente tra mille difficoltà. Tale erogazione di servizi è stata peraltro seriamente compromessa a seguito di un pignoramento importante e soprattutto dall’emergenza pandemica da COVID-19, con ripercussioni molto gravi sui lavoratori dell’ente ed anche sul tessuto produttivo insediato nelle aree di competenza del Consorzio.
Nel caso specifico abbiamo a che fare con servizi di interesse pubblico essenziale, che il Consorzio ASI di Potenza, garantisce con l’approvvigionamento idrico a uso industriale e la depurazione dei reflui. In questo contesto, è evidente che il Consorzio, beneficiario delle risorse, non ottiene in realtà alcun vantaggio economico (ed infatti è ormai strutturale lo sbilancio tra entrate ed uscite e nel tempo anche i debiti accumulati, che ora impongono una soluzione definitiva e il passaggio al modello costituendo di una nuova Agenzia).
La scrivente precisa, inoltre, che alcune risorse entrano nelle casse dell’Ente grazie anche allo spirito di sacrificio degli operatori che stanno recuperando crediti al Consorzio di Sviluppo Industriale. A beneficiarne indirettamente di tali trasferimenti e crediti sono le aree e le infrastrutture pubbliche dei Consorzi a servizio delle imprese ivi ubicate, lasciando sempre con nessuna garanzia i lavoratori dell’ente.
Non si può più continuare in questo modo. A rischio ora non sono solo gli stipendi dei lavoratori del Consorzio, ma l’interruzione di un servizio indispensabile alla comunità. Per tutte queste ragioni e per poter finalmente delineare un futuro stabile dall’ente è necessario un intervento immediato prima che la situazione precipiti definitivamente e irreversibilmente.
Le scriventi ooss, alla luce della perseveranza e mancanza di convocazione da parte della Regione chiedono pertanto un intervento urgentissimo a SUA Eccellenza il Prefetto, al fine di convocare tutte le parti in causa compresa la Regione, come rappresentante del Governo, ad avviare le misure di conciliazione previste dall’articolo, 2 comma 2, ex legge 146/1990 e 83/2000.