“Prendiamo atto che tra le priorità del |ministro della giustizia Alfonso Bonafede non sembra esserci la messa |in sicurezza del sistema penitenziario”. Questo è ciò che dichiara Giuseppe Moretti presidente dell’unione sindacati di polizia |penitenziaria (Uspp) in relazione alle dichiarazioni del guardasigill al Forum Ambrosetti di Cernobbio. ”Non è una novità che le criticità delle carceri non abbiano mai rappresentato per molti governi unproblema da affrontare in modo straordinario e con provvedimenti emergenziali – prosegue – ma che il Guardasigilli continui a non |ammettere che occorre un progetto di riforma complessiva anche |dell’Amministrazione penitenziaria con un riassetto organizzativo del |Corpo di polizia penitenziaria, ovvero risorse umane strumentali e |strutturali straordinarie (dopo i fatti di marzo, le continue |aggressioni, i suicidi anche tra le fila della Polizia Penitenziaria, |i disordini continui, ultimo dei quali la recente rivolta nel carcere |di Benevento e il fenomeno delle evasioni) resta un mistero-.|| ”È un fatto incontrovertibile che – continua il sindacalista – a |parte provvedimenti spot come l’impiego della Polizia Penitenziaria (7|unità) nella Dna, Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, la |gestione Bonafede ha disatteso tutte le aspettative di rilancio del |ruolo del corpo di polizia penitenziaria che ad oggi è fortemente |esposto a rischio aggressioni, costretto a lavorare in assenza di |strumenti idonei di difesa e di contrasto all’esponenziale |comportamento contrario alle regole penitenziarie di detenuti che, va |detto, a causa di leggi garantiste come quella sulla tortura, hanno la|percezione di una totale impunibilità e di poter fare dispregio delle |regole penitenziarie più elementari. Nessun provvedimento è stato fino|ad ora adottato, né per risolvere il problema dei detenuti con |problemi psichiatrici, sì che tutto viene demandato alla buona volontà|degli agenti in servizio nelle sezioni detentive, né misure di |contrasto all’introduzione dei telefoni cellulari nelle carceri” .|| -Non solo urge dichiarare lo stato di emergenza delle carceri – |conclude Moretti – ma urge mettere mano a un processo di |organizzazione complessiva dell’Amministrazione penitenziaria |nell’ambito dell’esecuzione penale, dando anche corposità al ruolo di |controllo delle misure alternative alla detenzione, da assegnare alla |Polizia Penitenziaria non solo sulla carta. In tal modo, si potrebbero|evitare evasioni come quella di ieri verificatasi da un permesso |premio del detenuto conosciuto con il nome di Johnny lo Zingaro. Per |questo ci appelliamo al Premier Conte perché si avviino le riforme |necessarie e, nel caso questo continui a non ascoltarci, interesseremo|anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella’’.
Set 07