Uil: “Fiscalità di vantaggio e patto per il paese per scongiurare un nuovo autunno caldo”. Di seguito la nota integrale.
Per un lavoratore/lavoratrice lucano che ha unaretribuzione media nel settore privato a tempo indeterminato, (con esclusione del settore agricolo) di 19.410 euro annui con l’ipotesi “fiscalità di vantaggio nel Mezzogiorno” l’Inps a carico del datore di lavoro scenderebbe da 6.017 euro a 4.212 euro con un beneficiodi 1.805 euro. Il calcolo è della Uil Servizio Lavoro, Coesione e Territorio che ha realizzato una simulazione confrontando le altre misure fiscali.
Dal 2007 al 2014 nel Mezzogiorno vi era il taglio del cuneo fiscale doppio rispetto al Centro-Nord introdotto dal Governo Prodi con la Legge Finanziaria del 2007 (Legge 296 del 2006).
In pratica per i datori di lavoro privati ad esclusione di banche, assicurazioni, servizi pubblici, per ogni dipendente a tempo indeterminato vi era una deduzione dall’imponibile IRAP strutturale pari a 5.000 euro del totale del costo del lavoro che diventavano 10.000 euro per le regioni del Mezzogiorno.
Tale regime di vantaggio per il Mezzogiorno è venuto meno nel 2015 in quanto il Governo Renzi ha eliminato totalmente il costo del lavoro dall’imponibile IRAP per i dipendenti a tempo indeterminato.
Nel 2017 il Governo Renzi, venendo meno i bonus assunzionali validi su tutto il territorio nazionale, ha introdotto il bonus assunzioni nel Sud finanziato con i fondi comunitari.
Il bonus consisteva in una decontribuzione degli oneri previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro per un anno e nel limite massimo di 8.060 euro per le nuove assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato.
Tale bonus è ancora in vigore per tutto l’anno 2020.
Il Governo Conte con il decreto di agosto (Decreto-legge 104/2020) introduce per i soli mesi da ottobre a dicembre 2020, rifinanziabile secondo le intenzioni del Governo fino al 2029, il taglio del 30% dei contributi previdenziali e assistenziali (9,3% medi) a carico dei datori di lavoro privati ad esclusione dei settori agricolo e domestico, per ogni contratto di lavoro in essere nelle imprese che operano nelle aree svantaggiate (Regioni del Mezzogiorno e Regione Umbria).
Su una retribuzione media annua di 19.410 la Uil Servizio Lavoro, Coesione e Territorio ha calcolato i benefici delle tre misure.
Con la misura introdotta dal Governo Prodi (raddoppio del taglio del cuneo fiscale) un‘impresa nel Mezzogiorno aveva un beneficio di 205 euro medi annui strutturali per ogni dipendente a tempo indeterminato rispetto ad un’impresa operante nel Centro-Nord.
Mentre con il bonus assunzioni Sud (Governo Renzi) il beneficio ammontava a 6.017 euro annui una-tantum, esclusivamente per ogni nuovo dipendente assunto a tempo indeterminato.
Il beneficio con la fiscalità di vantaggio nel Mezzogiorno introdotta dal Governo Conte ammonta a 1.805 euro medi annui per ogni dipendente sia a tempo indeterminato che determinato.
La UIL è sempre stata favorevolead una fiscalità di vantaggio nel Mezzogiorno che colmi il divario produttivo tra le varie aree del Paese, in quanto produrre al Sud beni e servizi ha un costo maggiore per l’assenza di un adeguato sistema di infrastrutture a materiali ed immateriali.
Tra l’altro oggi, nelle Regioni del Sud, l’IRAP, le Addizionali IRPEF ed il Bollo Auto per effetto dei piani di rientro dal deficit sanitario sono più alte della media del Centro-Nord.
Per scongiurare un nuovo “autunno caldo” – commenta il segretario regionale della Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli – oltre alla fiscalità di vantaggio riteniamo che vi sia bisogno di rivisitazione degli ammortizzatori sociali collegata alle politiche attive del lavoro. La UIL è pronta a confrontarsi con il Governo per un sistema di ammortizzatori sociali in costanza del rapporto di lavoro che tuteli tutte le lavoratrici e lavoratori indipendentemente se dipendenti da grandi o piccole imprese. Riteniamo, inoltre, prioritario che nella revisione del sistema si velocizzino le procedure per l’erogazione dei sussidi e si cambi il meccanismo per la loro rivalutazione.
Più in generale il futuro del nostro Paese e del suo valore fondamentale che è l’unità nazionale – continua Tortorelli – deve essere costruito sul rispetto della vita, della salute e sicurezza e sulla riduzione delle diseguaglianze. La manifestazione di Cgil, Cisl e Uil, che si svolgerà il 18 in tutte le Regioni italiane, partirà da questi principi per affermare le nostre rivendicazioni e per offrire una prospettiva ai nostri giovani. Con il Patto per il Paese, che chiediamo ormai da mesi, rivendichiamo questo cambiamento di rotta. Come stiamo facendo da tempo nei confronti del Governo Regionale.