Mercoledì 9 marzo 2020 si è svolto a Matera, presso Dimora del Monaco, un incontro promosso da Azzurro Donna Forza Italia per presentare all’opinione pubblica le nuove proposte per rafforzare la sua azione politica in Basilicata.
All’incontro con i giornalisti hanno partecipato la Presidente Nazionale di Azzurro Donna Forza Italia, Onorevole Catia Polidori, l’Onorevole Michele Casino, la coordinatrice di Forza Italia Azzurro Donna Basilicata, Antonella Sasso, la coordinatrice di Forza Italia della provincia di Potenza, Silvia Sangiorgio, il candidato sindaco di centrodestra, Rocco Sassone, la coordinatrice di Azzurro Donna Forza Italia della provincia di Matera, Carolina Scavone.
Abbiamo approfondito i temi dell’incontro con Carolina Scavone, coordinatrice di Azzurro Donna Forza Italia della provincia di Matera e candidata nella lista di Forza Italia per il rinnovo del Consiglio Comunale di Matera con le elezioni comunali del 20 e 21 settembre.
Dottoressa Scavone, possiamo dire che l’incontro sia stata l’occasione per rilanciare l’azione di Forza Italia Azzurro Donna?
“Direi di si, se consideriamo che l’obiettivo è quello di aumentare sensibilmente l’interesse soprattutto di persone moderate, liberali, a tematiche e criticità dell’universo femminili ma che, inevitabilmente, riguardano tutta la famiglia. Tra queste criticità, ce ne è qualcuna ce ne è qualcuna che sente particolarmente vicina e che ritiene vada segnalata con particolare vigore?
Diversi sono i temi che svantaggiano la donna, nella Sua azione quotidiana, e attengono principalmente ai vari ruoli che essa è chiamata a ricoprire e che la società da per scontato che essa ricopra: donna lavoratrice, moglie o compagna, madre ma direi anche figlia. La necessità di far fronte ad ognuno dei ruoli contemporaneamente e di farlo al meglio, comporta inevitabilmente una penalizzazione della donna che essa paga, spesso, non potendosi esprimere pienamente in uno o più di essi. Tutto questo, negli ultimi mesi, se mai ce ne fosse bisogno, è stato aggravato dagli eventi che hanno colpito il pianeta”
Si riferisce alla pandemia? “Certamente. E’ inutile girarci attorno, La pandemia ha costretto bambini e ragazzi a non andare a scuola e a rimanere chiusi nelle case. Questo ha significato e significa che il conseguente carico di lavoro e di gestione dei figli a casa è ricaduto, nella gran parte dei casi, quasi per intero sulle spalle delle donne.
A fronte di questo sopravvenuto carico, lo Stato ha messo in campo strumenti di sostengo che, solo in una minima parte, hanno agevolato le donne a far fronte a questa gestione. Se si aggiunge che, sempre la pandemia, ha determinato l’avvento dello smart working, le conseguenze sono state devastanti, per tante donne, costrette ad inventarsi modi e tempi, impiegando spesso anche le ore notturne, per essere contemporaneamente all’altezza dei ruoli i madre, moglie o compagna e donna lavoratrice.”
Individua nell’arrivo del Covid un evento devastante, al riguardo, ma dalle sue parole sembra trasparire che le situazioni a cui fa riferimento, non fossero agevoli neanche prima. E’ una giusta intuizione?
“Giustissima.E’ evidente che il disagio cronico a cui faccio riferimento è stato aggravato dalla diffusione del Covid ma il virus ha avuto terreno fertile, nel suo effetto di aggravamento, perché favorito da un clima culturale che porta tutti a pensare che, quanto più le emergenze generano situazioni impegnative, sia sempre la donna che deve farsi carico di tutto, sfoderando abilità che l’avvicinano sempre più alla mitica wonder woman. E, in realtà, gli effetti a cui ho fatto cenno, non sono neanche i più gravi. Il virus ha accentuato anche situazioni ben più drammatiche”
A che cosa si riferisce? “Mi riferisco alla violenza, sulle donne.La pandemia, in questi mesi, ha aggravato un questa terribile piaga che, quotidianamente colpisce tante donne, proprio tra le mura domestiche, luogo che, in teoria, dovrebbe rappresentare l’apice della sicurezza. Anche questo è una piaga antica, che ha trovato terreno fertile per amplificarsi, durante i mesi del lockdown, anche questo è un fenomeno che, purtroppo, ha le sue radici ben prima, in un contesto culturale che lo favorisce.
E, aggiungo, se la violenza fisica è la manifestazione più evidente e riscontrabile, del fenomeno, la violenza sulle donne si espleta in forme diverse.Ci sono molti modi di perpetrare violenza in famiglia, a carico delle donne. Anche l’umiliazione, la diffamazione, l’insinuazione, sono modi di praticare violenza sulle donne, più sottili, anche se meno evidenti che, anche nelle famiglie (e Vi devo dire che io ne so qualcosa), sono situazioni di sviluppo quotidiano.”
Parla con passione di queste tematiche. E’ una passione che riflette il Suo impegno?
“Certamente è così. Come ho detto, molte delle criticità a cui ho fatto riferimento, le ho vissute e le vivo sulla mia pelle. Ecco perché ho deciso di impegnarmi in prima persona. Ho assunto l’incarico di responsabile di Azzurro Donna, per portare il mio contributo anche sulla base della mia esperienza personale.
Ho accettato questo incarico con piacere ma, anche, con grande senso di responsabilità, in quanto Lucana e Materana ma, soprattutto, in quanto donna, consapevole delle difficoltà che vivono le donne in generale, in Italia ma, ancor più, nel sud Italia, nella nostra Regione e nella nostra realtà cittadina.Ho scelto di entrare in “Azzurro Donna” perché è vicina al mio modo di pensare ed ai miei valori e trovo che sia un’organizzazione che si muove nella giusta direzione, anche per affrontare le situazioni a cui ho accennato, con passione da una parte, ma anche con strumenti concreti.”
Concretezza, appunto. Parliamone. Ok la denuncia, ma immagino che il contributo che intende dare non si fermi a questo.
“Ci sono tanti programmi che Azzurro Donna sta portando avanti, che sposo completamente e per i quali intendo adoperarmi. Ma, io personalmente, ho anche tante idee concrete che intendo promuovere e mettere in campo, attraverso Azzurro Donna, affinché i nostri propositi non si fermino a discorsi ben pronunciati, che nessun beneficio apportano alla soluzione dei problemi.Una delle criticità che ritengo sia necessario risolvere assolutamente è quella dell’informazione. Donne informate sono più forti. E donne più forti sono meno suscettibili di essere vittime di sovraccarichi e violenze. Dunque, intendo darmi da fare proponendo e facendomi parte attiva per la creazione di centri di ascolto, luoghi dove poter accogliere le donne per fare in modo che spieghino le proprie difficoltà a persone qualificate e ricevano indicazioni e suggerimenti concreti.
E poi la possibilità di mettere a disposizione per le donne strumenti anche finanziari (esistono fondi dell’Unione Europea, destinati proprio ad aiutare le donne, ma che sono pressoché sconosciuti) e fare in modo che possano accedere ad essi. A questo scopo, intendo promuovere e rendere fruibile una piattaforma, già esistente, di facilissimo utilizzo per tutti, che favorisce proprio tale accesso. Questo per fare riferimento solo ad alcune dell tantissime altre idee e proposte che intendo portare avanti, quale responsabile provinciale di questo movimento”.
Per concludere, con che messaggio intende sottolineare i tratti determinanti della sua azione?
“Direi questo. Tutte le armi che abbiamo contro lo sfacelo e la deriva sociale sono a disposizione dentro la cultura, in ogni sua declinazione, studio, sport, sociale. Se non ripartiamo dalla cultura, soprattutto attraverso strutture scolastiche adeguate e ricche di spunti civici, non si potrà mai contrastare questa dinamica distruttiva, ahimè ormai di rilevante portanza umana.
Tutti noi dovremmo contribuire in minima parte: vive un potere enorme dietro un gesto, un sorriso, un complimento. Io ci sono, ma è importante che si agisca insieme.”
Nella foto www.SassiLive.it Carolina Scavone