“Di Maio si riempie la bocca di democrazia ma ho seri dubbi che sappia davvero cosa sia. Lo dimostra, sin dai primi giorni della legislatura, la conduzione del gruppo parlamentare al Senato di cui io stesso sono stato testimone. A me e a miei colleghi non veniva data l’opportunità di presentare né atti di sindacato ispettivo, né disegni di legge, né altro se prima non transitavano dal gruppo. Non a caso molti altri senatori e deputati sono fuoriusciti dal gruppo M5S”.
Lo ha detto il senatore Saverio De Bonis, tra i promotori del NO al referendum costituzionale, nel commentare le dichiarazioni del ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
“I Cinque Stelle e Di Maio – continua il senatore – vanno dicendo che i parlamentari di alcune regioni sono troppi, tradendo una mentalità ragionieristica per non dire altro. A loro rispondo ricordando che i padri costituenti avevano ben chiaro il principio, profondamente democratico, che i territori più piccoli debbano avere la stessa voce in capitolo di quelli più grandi. Questo vale ancora di più per la Basilicata, le cui risorse, in primis il petrolio, la rendono strategica nella vita del paese, e non si vede perché debba essere sottorappresentata rispetto alle regioni del Nord a statuto speciale. A meno che l’intento non sia proprio quello di togliere di mezzo dal Parlamento pericolosi cani da guardia che avrebbero da ridire sui diktat delle multinazionali”.