L’incantevole lido Rotò beach, Jonio lounge playa di Rotondella Marina, vi aspetta sabato 11 luglio per una notte della taranta con il gruppo “U’ munacidde” e a seguire musica da discoteca.
Durante la serata è prevista una degustazione di vini Fichimori, “vedi rosso, bevi freddo” e a seguire musica da discoteca con il dj resident del Rotò beach.
Il Rotò beach è a Marina di Rotondella, sulla s.s. 106 jonica Km 418.
Scopri Rotò beach nel sito ufficiale www.rotobeach.com
biografia band “U munacidde”
Dalla Murgia al futuro e ritorno
Le tradizioni sono fatte per andare perdute, dimenticate, dissolte nel vento della storia. Forse é per questo che c’e’ piú gusto nel ritrovarle per non perderle di nuovo e tenerle sempre davanti agli occhi, se non del quotidiano, almeno del suo contingente piú prossimo: la vita.
Definire U Munacidde “una band” e’ come dire che il fuoco di un camino ha la funzione di tenere caldi o che il vino rosso “accompagna” la carne: il rischio di ridurre il tutto ad uno stereotipo neanche troppo definito e’ sicuramente dietro l’angolo.
La tradizione dei U Munacidde ha i confini assolati dell’Alta Murgia e gli anni della sua storia travagliata che e’ passata attraverso i romani, marchesi, duchi e preti d’ogni fatta ma che era e rimane legata ad una delle aree del Sud Italia dalla storia piú sofferta e travagliata: cosí come emozionante e sicuramente “vissuta” e’ la musica raccolta in questo piccolo capitolo di musica etnica.
Le voci di Loredana Savino e Sandro Varvara graffiano sul serio ora narrando, ora rendendo melodia le parole di testi antichi che parlano di emigrazione (“All`Amèreche”), chissá quali complotti (“Pombette”) e religione (“Gesù Bambine Mì”) ma anche di figlie da far sposare o tragedie familiari.
La musica tradizionale del sud Italia per come la si conosce comunemente ha dalla sua la tarantella, la pizzica e i ritmi convulsi che riportano alla mente fenomeni pagani forse solo sopiti e solo apparentemente dimenticati.
U Munacidde non si esime dal contesto e lancia una sfida al futuro piú antico che si possa immaginare attraverso la ricerca musicale e letteraria che e’ dietro alla realizzazione di questo CD: quella stessa ricerca che non e’ l’effetto del prodotto finale bensí ne e’ la causa spontanea che ha come ragione d’esistere la mera e semplice ricerca storica che, mai come in questo caso, ha le movenze della passione disinteressata di questo gruppo di ragazzi.
Ora il ritmo e’ caldo e soffuso ed ha la voce del pianto di una gitana (“Zingaredde”) che racconta di un destino di povera fra i poveri, mentre la musica sfuma e lascia dietro di sé le spine di un ricordo malinconico e stanco che, dolce paradosso, sta ai giovani musicisti della zona riportare in vita, fosse anche solo per un’ora.