I lavori dell’Esecutivo regionale della Uil di Basilicata sono stati dedicati alla preparazione della giornata di mobilitazione “Ripartire dal lavoro” di venerdì 18 Settembre che in Basilicata prevede una manifestazione a Potenza in Piazza Mario Pagano nel pieno rispetto dei protocolli Covid 19.
In apertura il Segretario Generale UIL Basilicata, Vincenzo Tortorelli, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa per i temi fondamentali e attuali della protesta: ammortizzatori sociali e vertenze aperte, riforma fiscale e lotta all’evasione, rinnovo dei contratti nazionali pubblici e privati, diritto all’istruzione e ad una scuola sicura, sanità pubblica, sicurezza sul lavoro, conoscenza, cultura, investimenti, politiche industriali, digitalizzazione, lavoro stabile e sostenibile, Mezzogiorno, legge per la non autosufficienza, previdenza, inclusione sociale.
La ripresa – ha evidenziato – deve partire dagli investimenti nelle infrastrutture materiali e immateriali e dall’utilizzo delle risorse europee: ecco perché il Governo deve decidere, subito, confrontandosi con noi, quali sono gli asset strategici del Paese da sviluppare. Il 18 ci mobiliteremo per un nuovo modello di sviluppo: saremo di nuovo in piazza – ha continuato Tortorelli – per rivendicare un futuro migliore per i giovani. Vogliamo parlare di riforma del fisco, di politiche attive del lavoro, di riforma degli ammortizzatori sociali, di legge sulla non autosufficienza.
Il segretario della Uil ha riferito di uno studio realizzato dall’ufficio studi Uil: da inizio pandemia il Governo ha destinato 112 miliardi e 859 milioni di euro al contrasto degli effetti del coronavirus sul sistema economico e sociale italiano. Un intervento rilevantissimo. È importante analizzare l’allocazione di queste risorse tra la popolazione e tra i vari settori produttivi del Paese per comprenderne l’efficacia e per definire interventi più sistemici nel futuro nell’utilizzo delle risorse del Recovery Fund. Dei 112 miliardi e 859 milioni di euro finora impegnati, il 48% sono andati alle imprese, il 26% alla cassa integrazione e sostegno al reddito e il restante 26% delle risorse hanno aiutato settori del lavoro dipendente e del lavoro autonomo ad affrontare l’emergenza.
Per la UIL è ora necessario che il Governo apra un confronto con i sindacati per definire piani strategici di utilizzo del Recovery Fund e per promuovere in maniera efficace la ricostruzione economica e sociale del nostro Paese.
Per Tortorelli inoltre i dati del Ministero del Lavoro sulle Comunicazioni Obbligatorie e quelli ISTAT confermano un’inevitabile preoccupazione e lanciano, ancora una volta, segnali di allarme.
Siamo infatti in presenza, rispettivamente, di una perdita di 1,5 milioni di attivazioni di nuovi rapporti di lavoro (su cui pesa fortemente il mancato rinnovo di contratti a tempo determinato) e di una contrazione di 840 mila occupati.
Recuperare quanto si è perso sarà estremamente difficile ma non possiamo continuare a pensare che l’Italia riparta senza ridare fiducia e speranze alle Regioni del Mezzogiorno, dove il tasso di disoccupazione è il doppio della media italiana e dove da troppi anni non si investe in infrastrutture e in politiche di sviluppo.
Occorre darsi da fare, tutti insieme, con misure efficaci e quanto più possibile rapide, per risollevare l’Italia da una situazione che gli indicatori di oggi mostrano fortemente sofferente, agendo anche grazie al sostanzioso ausilio delle risorse provenienti da Recovery Fund, MES e Sure.