Il Corpo Forestale dello Stato, Comando Stazione di Matera ha ritrovato trappole per uso caccia all’interno del Parco Regionale delle Chiese Rupestri del Materano.
Durante un controllo venatorio in località “Masseria Mandolalena”, all’interno della suddetta zona protetta, gli uomini del Comando Stazione di Matera hanno rinvenuto delle trappole all’interno di un uliveto, opportunamente posizionate ed occultate in modo da sorprendere e catturare la selvaggina.
Le trappole in questione, definite “lacci”, e consistenti in veri e propri lacci fatti da cavi di acciaio in cui l’animale si va ad infilare e che si stringono attorno al suo corpo immobilizzandolo, erano state sicuramente collocate per la cattura dei cinghiali; questo non escludeva la possibilità che rimanessero intrappolate altre specie protette come l’Istrice il Tasso o la Faina.
Indipendentemente dalla specie catturata, si rimarca la sofferenza a cui sono sottoposti i malcapitati animali catturati da questo tipo di trappola, che muoiono strangolati o rimangono immobilizzati in una lenta agonia.
La normativa sulla caccia vieta categoricamente l’uso delle trappole per l’esercizio venatorio, oltre che l’attività venatoria all’interno delle aree protette.
I forestali hanno provveduto all’immediato sequestro delle trappole, le indagini proseguono per individuare gli ignoti bracconieri autori dell’illecito.