Il Collettivo Donne Matera in una nota esprime alcune riflessioni dopo la violenza sessuale in danno di due ragazze inglesi di 15 anni da parte di un gruppo di ragazzi di Pisticci. Di seguito la nota integrale.
Ti stupro.
È l’intimidazione, la minaccia, l’azione violenta e concreta sul corpo femminile.
Perchè ancora oggi la donna deve proteggersi dalla forza e violenza maschile?
Una domanda che l’intera comunità deve porsi, le istituzioni, la scuola, i media, la stessa Chiesa cattolica ed altri organi religiosi.
La cultura dello stupro, l’affermazione del proprio dominio che diventa incontenibile,
perchè sarebbe un successo per sè e e il gruppo , perchè l’altro, la vittima, diventa oggetto, trofeo.
Perchè questo irragionevole bisogno di dominare, sempre il più debole naturalmente? Tra pari meglio un’alleanza.
Dovremmo chiedercelo, quasi fosse una preghiera quotidiana. Invece di chiedere la protezione per i ns cari, dovremmo augurarci ogni giorno che nessuno operi violenza su di loro e che non siano essi stessi violentatori, siamo arrivati a questo punto.
Siamo allarmate, noi donne
Chiediamo interventi concreti.
Ai media chiediamo di non usare la notizia come fatto di cronaca ma approfondire e richiamare tutta quella cultura psico-sociologica.
Alle istituzioni scolastiche chiediamo di formare persone capaci di vivere in comunione, rispettando qualsiasi forma di libertà altrui, insegnando che non esiste nessun pensiero dominante, che l’altro non sia negato, umiliato e trasformato in vittima, e provare vergogna per la propria sopraffazione. Programmi educativi stabiliti nelle linee guida ministeriali.
Le istituzioni devono istituire osservatori di programmazione ed intervento per facilitare la diffusione della cultura dell’accettazione dell’altro. Deve essere programma di ogni governo
Le famiglie, devono confrontarsi, aprirsi al diverso, all’imprevisto, abituarsi all’idea che non tutto è raggiungibile, e che l’onnipotenza non è un investimento per i propri figli.
Gli organi religiosi dovrebbero accantonare atteggiamenti moralizzanti e diffondere, invece, la cura e l’attenzione verso sè stessi e verso l’altro , qualunque altro, quale sia il suo credo, la sua provenienza, il suo orientamento. Perchè il bene dell’umanità è un valore supremo e coincide con quello divino.
Chiediamo piena responsabilità ed è urgente inserire nelle proprie agende, di qualsiasi organismo, interventi concreti ed assunzione di obiettivi da raggiungere perchè “Ti stupro” non si dica e non si pratichi mai più. Basta.