REPLICA DI NICOLA RIZZI, PRESIDENTE DEL CIRCOLO CULTURALE LA SCALETTA ALLE DICHIARAZIONI RILASCIATE DURANTE LA PROTESTA DI LEGAMBIENTE SULLA STRADA PER LATERZA NEI PRESSI DELLO STABILIMENTO DI ITALCEMENTI
Sabato 11 luglio, “Legambiente” ha protestato contro il revamping della “Italcementi”.
Il vice presidente di “Legambiente” Basilicata, l’arch. Pio Acito, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul Circolo La Scaletta che ci impongono di intervenire per offrire i necessari chiarimenti.
“La Scaletta non dice niente”, ha affermato Acito, alludendo ai danni che la Cementeria provoca al nostro territorio.
Noi ribadiamo che quello che avevamo da dire lo abbiamo detto negli anni ’70 quando ci opponemmo alla localizzazione sulla murgia di quell’impianto, attirandoci l’ira addirittura della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista di allora che sostennero l’iniziativa, ribadendo che Matera aveva bisogno di posti di lavoro.
Ora la Cementeria esiste e, non avendo l’autorità di raderla al suolo, auspichiamo un dialogo tra Italcementi e le varie istituzioni territoriali per cercare di limitare al massimo il danno per l’ambiente e la salute pubblica, utilizzando gli strumenti più idonei che noi non siamo in grado di valutare dal punto di vista tecnico. Per questo abbiamo fiducia più in un tavolo di concertazione costruttiva che in una protesta fine a se stessa, pur avendo il massimo rispetto delle opinioni espresse da altre organizzazioni.
Per quanto riguarda la questione che, secondo Acito, “Italcementi ha pagato la pulitura davanti alla chiesa della Vaglia passando attraverso La Scaletta 100.000,00 euro”, poiché è stata sollecitata una conferma da parte del Presidente della Scaletta, Nicola Rizzi”, è necessario offrire la giusta informazione, perché in questo caso il vice presidente di “Legambiente” ha utilizzato una fonte poco attendibile.
In data 24 ottobre 2007, infatti, il Circolo La Scaletta ha inviato al Comune di Matera un progetto e una convenzione relativi alla riqualificazione dell’area circostante la chiesa rupestre di S. MARIA della VALLE a Matera, la cui spesa, compresa la manutenzione per i cinque anni di durata della convenzione, era a carico di Italcementi, mentre La Scaletta si assumeva il compito di custode dei luoghi.
A tutt’oggi il Comune di Matera non ha risposto a tale richiesta e il progetto è ancora depositato presso l’Ufficio Sassi.
La Scaletta, pertanto, non ha mai ricevuto alcuna somma da parte di Italcementi, perché la sua azione è tutta rivolta al recupero e alla valorizzazione dei luoghi monumentali della città di Matera e del suo territorio e se per questo trova alleati per una fattiva collaborazione per il conseguimento di tale obiettivo, è ben contenta che ciò avvenga per essere stata ancora una volta utile alla città e ai suoi cittadini.
IL COMUNICATO DI LEGAMBIENTE PER SENSIBILIZZARE LA COMUNITA’ MATERANA SULL’OPERAZIONE DI REVAMPING IN CORSO PRESSO L’ITALCEMENTI
Paese che vai,
usanza che trovi!
Mini dossier sul cementificio Italcementi di Matera
“Consapevole dell’importanza della sua presenza sul territorio (le attività delle cementerie hanno un impatto diretto sull’ambiente e sulla popolazione locale) e profondamente convinta dei valori di Sostenibilità Ambientale, Italcementi si è posta l’obiettivo di migliorare continuamente il proprio rapporto con le comunità locali promuovendo un dialogo aperto e una collaborazione continua con il
territorio”.(*)
Finalmente è possibile consultare online le schede ambientali di ogni singolo impianto, ed in particolare i valori medi annui delle concentrazioni degli inquinanti rilevati dal sistema di analisi registrati nel corso del 2007. Perché Paese che vai, usanza che trovi? Perché i valori limiti imposti a Calusco d’Adda sono minori dei valori limiti di Matera? Perché in ogni impianto i valori limiti sono differenti tra loro? Eppure la legge è la stessa, ma l’impianto di Matera sarebbe fuori norma se installato a Calusco d’Adda, oppure l’impianto di Samatzai sarebbe fuori norma se installato a Matera e figuriamoci se installato a Calusco d’Adda.
Tabella sui valori medi registrati dagli analizzatori in continuo nel corso del 2007 (*)
Polveri NOx SO2 CO HCl TOConcentrazioni (*) C
espresse in mg/Nm3 Valore Limiti Valore Limiti Valore Limiti Valore Limiti Valore Limiti Valore Limiti
Borgo S. Dalmazzo 1 15 30 872 1800 249 600 – – – – – –
Borgo S. Dalmazzo 3 11 30 699 1200 136 400 – – – – – –
Borgo S. Dalmazzo 4 11 30 570 1200 150 400 – – – – – –
Broni 7 30 756 1200 262 400 298 1000 3 10 12 50
Calusco d’Adda 0.8 10 473 500 12.5 50 331.8 500 0.73 10 17.2 30
Castrovillari 28 50 624 1800 226 600 – – – – – –
Colleferro 1 5 40 1438 1800 1 600 – – – – – –
Colleferro 2 1 40 1338 1800 2 600 – – – – – –
Guardiaregia 1 20 927 1800 36 600 102.5 1000 – – – –
Isola delle femmine 19 50 655 1800 277 600 338 1000 5 30 60 250
Matera 18 50 682 1200 398 600 378 600 0.4 10 16.1 30
Monselice 1 10.5 30 678.3 1800 171 600 143.7 1000 – – – –
Monselice 2 9.6 30 684.2 1800 204.1 600 150.1 1000 – – – –
Monselice 3 14 30 719.7 1800 139.4 600 115.2 1000 14 30 14.1 100
Pontassieve 14 40 682 1800 311 600 – – – – – –
Porto Empedocle 1 30 50 1104 1800 368 600 46 1000 6.3 30 5.6 100
Porto Empedocle 2 22 50 886 1800 272 600 43 1000 4 50 6.9 100
Rezzato e Mazzano 1 15.6 – 1103.8 – 159.2 – 123.5 – 5.2 – 16 –
Rezzato e Mazzano 2 9.8 – 926.4 – 194.1 – 113.1 – 2.6 – 15.2 –
Rezzato e Mazzano B 8.8 – 776.1 – 16.3 – 39.2 – 1.1 – 2.7 –
Salerno 2 20 911 1200 14 150 811 1000 1.9 10 42.5 100
Samatzai 40 80 1018 1800 407 600 612 1000 6.4 30 36 100
Sarche di Calavino 0.7 20 662 1200 80 400 634 1000 1.5 10 24.4 50
Scafa 11 30 773 1200 7 50 534 1000 4 10 26 50
Vibo Valentia 4 50 973 1800 46 600 379 1000 – – – –
(*) Fonte Italcementi: http://www.italcementi.it/ITA/cementerie+e+comunita+locali
MATERA
Perché un cementificio inquina tanto?
I principali componenti delle emissioni atmosferiche di una cementeria sono le polveri, il biossido di zolfo (SO2) e gli ossidi di azoto (NOx).
· Le Polveri sono l’inevitabile effetto del trasporto e del trattamento dei materiali.
· Il Biossido di zolfo si origina dalla combustione dello zolfo contenuto nei combustibili e nelle materie
prime.
· Gli Ossidi di ferro si formano durante il processo di combustione all’interno dei forni.
La cementeria di Matera è impegnata nel risparmio delle risorse naturali ricorrendo all’utilizzo di combustibili alternativi come pneumatici e gomme non clorate.
Il cemento nasce da materie prime di origine naturale, scavate in giacimenti in prossimità della cementeria o acquistate da terzi, che vengono sottoposte ad un preventivo trattamento di frantumazione per ridurne la pezzatura ed agevolarne il trasporto.
· Calcare: proveniente dalla cava di Trasanello situata all’interno dell’area della cementeria (comune di
Matera). Costituisce circa il 70% del materiale necessario. Arriva agli impianti della cementeria per mezzo di nastri trasportatori di lunghezza complessiva di circa 4 Km.
· Argilla: proveniente dalla cava di Torre Spagnola attigua all’area della cementeria (comune di
Matera). Costituisce circa il 30% del materiale necessario. Arriva all’interno della cementeria per mezzo di nastri trasportatori di lunghezza complessiva di circa 3 Km.
· Correttivi apportatori di ferro: sono acquistati da terzi e costituiscono circa lo 0,5% del materiale
utilizzato.
La cementeria di Matera utilizza per la macinazione dei cementi: un molino Tosi 4 x 8 m a circuito chiuso della potenza installata di 2.000 kW e un molino Tosi 4,6 x 9 m a circuito chiuso della potenza installata di 3.300 kW.
L’acqua è utilizzata in quantitativi relativamente modesti per il raffreddamento di alcuni macchinari e per
la granulazione della farina (circa 200.000 m3/anno). Il ciclo tecnologico di produzione del cemento non produce direttamente rifiuti. Quelli prodotti in cementeria derivano esclusivamente dalle attività di manutenzione e servizio. Il quantitativo di rifiuti
prodotti complessivamente è piuttosto contenuto. Di questi, alcuni definiti dalla legge come “rifiuti
pericolosi” (oli, neon, batterie ecc.) costituiscono una frazione limitata (circa 230 t/anno) ed altri
definiti “rifiuti non pericolosi” (circa 270 t/anno). (*)
I numeri della cementeria di Matera sono quindi:
· 1.500 ettari al servizio della cementeria e delle cave;
· 570.000 tonnellate di capacità produttiva di clinker in un anno;
· 700.000 tonnellate di capacità produttiva di cemento in un anno;
· 5.300 KW di potenza installata;
· 200.000 m3/anno di acqua utilizzata;
· 500 t/anno di rifiuti prodotti;
· 108 dipendenti tra tecnici, impiegati e operai (*).
Perché un Cementificio non piace?
Il Cementificio è un inceneritore camuffato, è un divoratore di paesaggi, di energia e di acqua, capace di devastare la natura anche in prossimità di un Parco, inquinando l’aria e l’ambiente circostante. Il Cementificio nel suo ciclo produttivo non adotta nessun modello di sviluppo sostenibile, tanto meno nell’impiego e nell’utilizzo di fonti rinnovabili sia dei materiali che dell’energia. I pneumatici sono combustibili alternativi, ma non rinnovabili come l’eolico o il solare.
Perché realizzare una Torre più alta di quella esistente?
I limiti di legge (regionale) si riferiscono ai valori di emissione in atmosfera.
I limiti di controllo (nazionali) fanno riferimento all’immissione in atmosfera.
Questo comporta che, con una torre alta 100 metri (40 metri in più
dell’attuale), i fumi e le polveri (emessi in atmosfera) sono dispersi a diversi
chilometri di distanza ed i valori misurati a terra (immessi in atmosfera)
rientrano nei limiti normativi.
(*) Fonte Italcementi: http://www.italcementi.it/ITA/cementerie+e+comunita+locali
LA PRESENTAZIONE DELLA BATTAGLIA DI LEGAMBIENTE DAVANTI ALL’ITALCEMENTI
Ancora una volta i SOGNI.
Legambiente Matera mette in campo le sue truppe ippodotate per un ulteriore battaglia per realizzare un SOGNO.
Abbiamo sognato, abbiamo discusso, abbiamo deciso.
I mostri sono mostruosi. Solo nei cartoni i mostri sono simpatici, nella realtà i mostri di ferro e cemento puzzano, rovinano il paesaggio, sputano fumi velenosi, fanno morire le persone di gravi e dolorose malattie, sporcano l’acqua ed i parchi. La nostra battaglia contro i mostri si svolgerà sul campo ed il futuro dirà chi sono i vincitori.
Da una parte i MAFIOSI, quelli ai quali tutto è dovuto, tutto si deve piegare ed adeguare: il paesaggio, l’aria, l’acqua, i corpi, la politica, la storia.
Dall’altra i CITTADINI organizzati da LEGAMBIENTE che vogliono realizzare il loro sogno di un futuro con meno acqua sporca, con meno aria velenosa, con meno rumore fastidioso, con meno malattie, con un cielo pulito e ricco di rondini e grillai.
Legambiente porterà in campo le sue truppe ippodotate perchè la tristezza della MAFIA si combatte anche con i sorrisi.
SABATO 11 LUGLIO ORE 10,30 Matera – DISCESA DI SAN VITO davanti ex Mulino Alvino/Quinto
….. PARTENZA PER IL CAMPO DI BATTAGLIA …. TERMINE TENZONE ORE 11,15. SPERIAMO!!!!
SIETE TUTTI INVITATI CON I VOSTRI STRUMENTI DI LAVORO: videocamere, macchine foto, cervelli!
per info discrete: Pio Acito 3382699823 Marcello Santantonio 3398449936