“Stento a credere che la maggioranza consiliare del Comune di Potenza si sia espressa a sfavore della Legge contro l’omotransfobia e la misoginia. Un atto che giudico talmente scellerato da non trovare neanche una qualsivoglia giustificazione ideologica, quanto piuttosto mostrare solo l’avventata sfrontatezza di chi lo ha approvato.
Assistiamo, ormai da tempo e con rammarico all’abbandono del pensiero e alla totale perdita della responsabilità civile e politica di coloro che dovrebbe esercitare funzione di guida e di indirizzo della comunità. Al netto del giudizio, indiscutibilmente negativo, sulla presa di posizione della maggioranza di governo della città capoluogo, quanto accaduto lascia pensare che siamo dinanzi ad un uso irrazionale della politica, ridotta ad esercizio di vuoto fanatismo intellettuale più che di responsabilità. Non ci si può indignare a giorni alterni, non ci si può esprimere con cordoglio per le tante vittime di violenza fisica o psicologica e poi non essere coerenti. La confusione culturale non contribuisce alla crescita delle nostre comunità; le prese di posizioni estemporanee e dure generano un clima di intolleranza che sta gettando il Paese tutto in un medioevo culturale insopportabile.
Auspico da lucano, prima che da uomo delle istituzioni che la maggioranza consiliare del Comune di Potenza chieda scusa e si ravveda. Lo deve ai cittadini e all’istituzione che rappresenta”. Lo dichiara Marcello Pittella, consigliere regionale del Pd, in riferimento all’approvazione di una mozione a sfavore della Legge contro l’omotransfobia e la misoginia da parte del Consiglio comunale di Potenza.