Si è spento questa notte a Barcellona, città in cui era nato il 5 luglio 1944 l’attore Enrique Irazoqui, che interpretò Gesù nel film Il Vangelo secondo Matteo girato a Matera da Pier Paolo Pasolin.
Enrique Irazoqui aveva ricevuto la cittadinanza onoraria della città di Matera dal sindaco Adduce il 24 giugno 2011 e aveva partecipato anche al film “Il nuovo Vangelo” di Milo Rau prodotto dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019.
Michele Capolupo
Ricordo di Enrique Irazoqui dell’Associazione Pasolini Matera.
Per i materani la faccia di Enrique Irazoqui è familiare. Sta in quella foto appoggiato al muretto dove Pier Paolo Pasolini scruta i Sassi. Era un momento di pausa durante le riprese de “Il Vangelo secondo Matteo”. Era il 1964. C’era quel sole ferocemente antico eppure Pasolini era elegantissimo, come se dovesse andare alla cresima. Enrique era un giovane diciannovenne antifranchista capitato lì molto per caso ma magicamente, come in tante cose di Pier Paolo. Era lì ed era Gesù cristo.
La sua faccia, la sua postura, la sua elegante sobrietà erano quello che Pasolini voleva fossero del suo cristo, anzi, del cristo che San Matteo raccontava nel suo Vangelo. Il cristo degli ultimi che portava la spada. Enrique è quell’icona perché in quel momento era davvero il cristo vivente, come credevano tante donne materane che solevano ricordargli che “cristo non fuma”, come lui amava raccontare.
Nessuno skyline photoshoppato, nessuna cartolina dei sassi, nessun’altra immagine di Matera è più conosciuta nel mondo. Mimì Notarangelo colse quell’attimo come solo lui sapeva fare, da buon ladro di anime. Ci ha regalato questo scatto insieme ad altri centomila per raccontarci e ricordarci chi siamo. In questa ci racconta di Enrique e Pier Paolo a Matera nel 1964.
Questa foto appartiene a tutti ma soprattutto a te Enrique, a te che ci hai messo la faccia.
Pace all’anima tua.
Biografia di Enrique Irazoqui
Enrique Irazoqui è stato un attore, scacchista e accademico spagnolo. È noto al pubblico per aver interpretato Gesù Cristo nel film Il vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini.
Nato in una famiglia borghese, da uno psichiatra spagnolo e un’imprenditrice italiana di Salò il cui padre apparteneva ad una famiglia di origini ebraiche, i Levi di Padova, diviene sin da giovane un militante comunista e antifranchista.
Nel febbraio del 1964, all’età di 19 anni, il sindacato universitario clandestino di Barcellona, di cui faceva parte, lo invia in Italia per cercare appoggi tra i grandi della cultura italiana, allo scopo di portarli in Spagna a tenere conferenze contro la dittatura nelle università. Nel suo viaggio italiano conosce Pietro Nenni, Giorgio La Pira, Vasco Pratolini, Giorgio Bassani, Elsa Morante e Pier Paolo Pasolini; quest’ultimo si dichiara favorevole ad andare in Spagna. Il regista italiano in quel periodo era alla ricerca di un interprete per la figura di Cristo nel suo noto film Il Vangelo secondo Matteo. Il volto del giovane spagnolo lo intriga e chiede a Irazoqui di interpretare questo ruolo. Inizialmente contrario alla parte, poiché in contrasto con la sua ideologia, il giovane Enrique viene convinto ad accettare da Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, il produttore Alfredo Bini e l’amico Giorgio Manacorda, i quali gli suggeriscono di interpretare un Gesù gramsciano, e dall’entità della paga che avrebbe ricevuto, pensando a quanto sarebbe stata utile per la causa del movimento clandestino antifranchista alla quale successivamente la devolverà. Il film, dove Enrique è doppiato da Enrico Maria Salerno, viene presentato alla Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia dello stesso 1964.
Rientrato in Spagna, viene punito dal regime franchista per aver partecipato alla realizzazione di un film di “propaganda comunista”. Nel 1969-72 si sposta a Parigi, dove studia e si laurea in Economia, iniziando anche a lavorare a capo di un’azienda. Anche questo ruolo, però, è in contrasto con la sua ideologia: non gratificato, lascia il lavoro dopo solo cinque mesi. Successivamente, negli Stati Uniti, prende una seconda laurea in Letteratura spagnola e nel 1976 inizia ad insegnare questa materia nelle università statunitensi.
Appassionato di scacchi, sin da bambino diventa un competente giocatore, riuscendo persino a battere, nel 1968, Marcel Duchamp, numero tre della squadra olimpica francese. Non avendo avversari scacchisti, nella università degli Stati Uniti nella quale insegna, inizia a giocare con un computer; ritenendolo però mediocre, comincia a far giocare un computer contro l’altro, migliorando in tal senso le capacità del dispositivo.
Nel giugno del 2011 torna in Italia per andare a Matera, invitato per una mostra dedicata a Pier Paolo Pasolini, e in quella occasione riceve la cittadinanza onoraria dalla città. Nel 2013 dichiara, in un’intervista, che Pasolini voleva girare un film tratto da un suo testo intitolato “Il padre selvaggio” solo a condizione di averlo ancora come protagonista. Irazoqui però rifiuta in quanto interessato più a fare la rivoluzione che a fare cinema.
Da anni vive a Llançà, cittadina diventata famosa per i tornei di scacchi da lui organizzati tra campioni, come Vladimir Kramnik, contro i computer, e per essere stato soggiorno di artisti come Salvador Dalí, Pablo Picasso e Federico García Lorca.
Filmografia
Il vangelo secondo Matteo, regia di Pier Paolo Pasolini (1964), doppiato da Enrico Maria Salerno.
Noche de vino tinto, regia di José María Nunes (1966)
Dante no es únicamente severo, regia di Jacinto Esteva e Joaquín Jordá (1967)
A la soledat, regia di José María Nunes (2008)