Candidatura aperte fino al 29 settembre, per partecipare al concorso nazionale “Women 4 arts”, promosso da Regione Basilicata e Comune di Valsinni e gestito dall’Associazione di impegno civico ItaliaCamp, dedicato ad artiste, creative, designer, paesaggiste, e personalità femminili attive nel mondo della cultura e dell’arte tra i 18 e i 35 anni, in forma individuale o collettiva.
L’iniziativa, ispirata alla figura della poetessa cinquecentesca Isabella Morra, nasce per dare spazio a creazioni artistiche che possano valorizzare la resilienza dei luoghi, l’empowerment femminile attraverso l’opera artistica e la cooperazione tra linguaggi artistici e personalità. L’obiettivo di Women 4 arts è così favorire lo sviluppo una rete nazionale di artiste che possano trovare in Valsinni il luogo adatto per sviluppare la loro creatività, promuovendo percorsi di innovazione civica e territoriale ed esperienze di rigenerazione urbana e culturale.
Le proposte dovranno avere come oggetto la progettazione e realizzazione di un’opera artistica fisica a carattere permanente, che sia site-specific, cioè pensata e immaginata appositamente per contesto locale di Valsinni, e legata al messaggio culturale, poetico e letterario della poetessa Isabella Morra.
Le opere saranno realizzate durante le residenze artistiche “Temporary Creative Hub”, una 4 giorni di lavoro nella quale le artiste saranno ospitate presso il borgo di Valsinni.
Per partecipare al contest è necessario presentare la domanda attraverso il form online sul sito ItaliaCamp entro il 29 settembre 2020 (https://italiacamp.com/it/women-4-arts). L’Associazione ItaliaCamp sosterrà le spese relative al soggiorno e all’organizzazione delle residenze per le artiste selezionate, nonché quelle necessarie alla realizzazione delle opere.
Isabella Morra, poetessa cinquecentesca
L’iniziativa è ispirata alla figura della poetessa Isabella Morra, antesignana della poesia romantica vissuta a Favale – l’odierna Valsinni – a metà del Cinquecento, la cui vita e l’opera costituiscono un esempio straordinario di resilienza.
La famiglia Morra, di origini irpine, entrò in possesso del feudo di Favale dove, all’interno del castello baronale, la poetessa compose le sue opere. In quegli anni, il suo unico contatto poetico fu il nobile spagnolo Diego Sandoval de Castro, ma proprio i contatti epistolari tra i due fecero scattare il tarlo della gelosia nei fratelli che, mischiando motivi politici e questioni d’onore uccisero Isabella nel dicembre del 1546 e dopo qualche tempo Diego Sandoval de Castro. La storia e la produzione poetica di Isabella Morra vennero riscoperti solo nel 1928 da Benedetto Croce che volle recarsi nei luoghi di questa dolorosa poesia.
Questa vicenda umana e poetica diventa così la chiave di lettura del territorio e una preziosa lente attraverso la quale leggere i cambiamenti sociali che stiamo vivendo. Un segno tangibile di come l’arte resista allo scorrere del tempo senza perdere la sua preziosa attualità.