Riunione a Matera, su indicazione del segretario generale dell’Ugl Francesco Paolo Capone, al cospetto dei quadri sindacali della provincia sui motivi del ‘No’ in merito all’imminente referendum sulla proposta referendaria della riduzione dei parlamentari. Presenti, il Consigliere Nazionale dell’Ugl TLC, Francesco Stigliano, il segretario provinciale dell’Ugl Terziario Carmine Mele, il segretario regionale della Ugl Basilicata Metalmeccanici Florence Costanzo, il segretario provinciale dell’Unione Territoriale di Potenza, Giuseppe Palumbo, e il padrone di casa il segretario dell’Ugl di Matera, Pino Giordano.
In vista del referendum costituzionale che si svolgerà in tutta Italia domenica 20 e lunedì 21 settembre l’Ugl nazionale, l’Ugl di Potenza e Matera invitano a votare ‘No’.
“Dopo l’esperienza del ‘Comitato lavoratori per il No’ del 2016 che ci vide anche in Basilicata in prima linea, ancora una volta, ci troviamo a dover difendere i cardini istituzionali contro i prevedibili e dannosi assalti politico-ideologici. Adesso si propone un taglio lineare dei parlamentari, non supportato preventivamente da una modifica della legge elettorale che ne ammortizzi ed armonizzi l’eventuale contraccolpo. Una riduzione dei parlamentari determinerà un effetto negativo a cascata della democrazia sancita dalla Costituzione italiana, quindi una grave riduzione della rappresentatività Parlamentare. Così da prefigurare il caos politico tra partiti e movimenti chiamati a legiferare ed un salto nel vuoto assoluto per i cittadini in caso di elezioni anticipate: le modifiche nella fattispecie dovranno necessariamente avvenire nell’alveo costituzionale e non a colpi di Referendum. Riducendo i parlamentari e riparametrando (cioè ampliando) i collegi elettorali – proseguono i segretari Ugl Lucani – i cittadini perderanno il contatto territoriale con gli eletti e diventerà un sogno l’interlocuzione con i parlamentari, perché non essendo più espressione politica diretta della società ma delle oligarchie che presenteranno le liste, deputati e senatori non sentiranno più il bisogno di confrontarsi con i cittadini, i lavoratori e gli strati sociali delle nostre realtà, ma dovranno solamente interfacciarsi con i leader dei partiti. Candidarsi al parlamento diventerà un’opzione soltanto per chi se lo potrà permettere o per le personalità scelte dalle lobby, visto che per sostenere una campagna elettorale nei nuovi maxi-collegi saranno necessarie risorse economiche ingenti. A Potenza e Matera non avremo più i casi di operai o disoccupati eletti al parlamento come già capitato dal Dopoguerra ad oggi, sarà roba soltanto per ricchi. E sarà anche un colpo durissimo alla democrazia rappresentativa e costituzionale come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi. Inoltre, parlare di ‘risparmio’ proponendo un taglio dei parlamentari con il mantenimento dell’attuale bicameralismo e della busta paga dei deputati e senatori è quanto di più demagogico si possa proporre all’opinione pubblica. Prima di tutto perché questo ‘pseudo risparmio’ colpisce il sistema democratico e non i reali costi della politica, e poi perché non abbatte le indennità, i rimborsi ed i benefit vari concessi ai parlamentari ed ai partiti senza mettere mano ai costi di funzionamento, faraonici, di Palazzo Madama e Montecitorio”, concludono i segretari dell’Ugl in Basilicata.