Mariangela Guerra, psicologa psicoterapeuta di Policoro, in una nota esprime alcune riflessioni dopo l’orrobile tragedia di Caivano in cui ha perso la vita il transessuale Ciro, la morte di Willy pestato mentre cercava di difendere un compagno da un aggressione a Colleferro e le dichiarazioni del Consigliere comunale Michele Napoli in cui ha affermato che l’omossesualità è contro natura. Di seguito la nota integrale.
L’orribile vicenda di Caivano non ci insegna proprio nulla.
La violenza sessuale su due ragazze di 15 anni tanto meno.
La morte di Willy resterà un ricordo per qualche mese, poi affievolirà e tutto,per noi,t tornerà come prima…non ricorderemo neppure le emozioni provate davanti al tg! È questo il mondo che vorrei per i miei figli? È questo il tessuto sociale che sto preparando per la
futura generazione?
Maria Paola e Ciro si amavano, ma quell’amore non condiviso ha procurato la morte alla ragazza.
E si, perché nel nostro Paese funziona così: se ti muovi dentro confini dettati dai più forti allora puoi vivere sereno, nessuno ti recherà disturbo; ma se sei così sciocco da uscire da quei confini dettati sempre da quelli più potenti di te, allora sei in costante pericolo.
Nessuno dei più sensibili si chiede quanto rischioso sia il radicamento del pregiudizio nel nostro Paese?A cosa ci porterà? Che strascichi ci lascerà?
Sarà vera la frase “violenza chiama violenza”? Perché se così fosse, noi da questa spirale dell’orrore non ne usciamo più!
La chiamo così: la spirale dell’orrore.
Una spirale dalla quale uscire si può solo con quella che possiamo definire alfabetizzazione emotiva.
La famiglia e la scuola sono fondamentali a favorire questo funzionamento, sono necessarie perché sono le prime istituzioni educative e perché in questi due spazi l’essere umano prende, piano piano, forma.
Ma accade anche questo: In un tempo in cui tutti ci stiamo domandando: cosa farà di noi ancora questo nuovo virus? Manderò mio figlio all’asilo o è meglio che stia più protetto a casa? Potrò andare a fare quel viaggio di lavoro che mi consente un bel guadagno oppure non mi faranno partire per il rischio di contagio? Quando potrò nuovamente abbracciare una cara persona senza avere il timore di aver fatto uno sbaglio ? Ma questo virus che sta viaggiando per il mondo, a me, cosa ha insegnato? il mio modo di leggere le relazioni lo ha cambiato un pochino? mi ha donato un po’ di tolleranza? …ecco in tutta questa rivoluzione scientifica (che sembra mai fare posto a
quella del pensiero) arriva lui…il capogruppo di Fratelli d’italia del comune di Potenza e dall’alto del suo sapere e con il potere conferitogli , afferma: “ Diciamo la verità essere gay è contro natura!”
Sbalordita, mi chiedo chi definisce la verità! Basita mi domando chi sia costui per impartirci la sua verità! Poi il pensiero si fa intriso di rabbia e mi lascia in mano la sensazione di impotenza di fronte a quello che aveva l’odore di voler essere il giudizio universale di tal Michele Napoli. Ma chi è?
Ebbene si…è il capogruppo di Fratelli d’italia al consiglio comunale di Potenza.
Ora la domanda nasce spontanea : ce la ricordiamo tutti la Meloni con la pantomima sulla famiglia
tradizionale?
E qual è il significato di “tradizionale”?
Quello di non creare evoluzione forse? Quello di ritornare scimmie probabilmente? Di regredire o di restare fermi? di andare o di tornare? di sapere o di ignorare? In questa fase storica, sociale, culturale e scientifica, così fragile e delicata, io al sig. Napoli non lo
voglio più ascoltare!
Desidero piuttosto chiedere al segretario della regione Basilicata di Fratelli d’italia, tal Caiata, cosa pensa in proposito e quale precisa posizione intendere assumere.
Lo voglio sapere come cittadina, mamma di chi sarà un adulto di domani lucana e professionista impegnata costantemente in una professione d’aiuto.