Il noto attore Giancarlo Giannini è stato il grande protagonista questa sera sulla Terrazza di Palazzo Lanfranchi per l’ultimo dei quattro eventi promossi nella città dei Sassi per l’anteprima del MatIFF – Matera Art International Film Festival affidato alla direzione artistica di Antonio Andrisani.
Giannini ha ritirato a Matera il premio “Luchino Visconti” come riconoscimento per la sua carriera costellata da interpretazioni che hanno fatto la storia del cinema italiano, per autori come Lina Wertmuller, Ettore Scola e Nanni Loy, incursioni in blockbuster mondiali come due film della saga di 007 e altri ruoli per Ridley e Tony Scott, Fassbinder, Arau e Francis Ford Coppola.
Il premio a Giancarlo Giannini è stato consegnato dalla marchesa Maria Xenia Doria, presidente regionale del FAI (Fondo Ambiente Italiano ed erede della famiglia Visconti di Modrone, si tratta di un un meraviglioso “cucù” artistico monocromatico di colore rosso con base in noce realizzato dall’artigiano materano Marco Brunetti.
Giancarlo Giannini ha ricambiato la cortesia regalando al pubblico la declamazione di due poesie d’amore, che riportiamo di seguito.
Un riconoscimento quello assegnato all’attore ligure che, per gli organizzatori, ha anche un forte valore augurale. Giannini, infatti, nello scorso mese di giugno è stato designato direttore artistico del corso di recitazione che la Scuola nazionale di Cinema avvierà il prossimo anno inaugurando le attività della propria sezione distaccata a Matera.
Non avrebbe potuto esserci maestro migliore alla guida di un’istituzione così prestigiosa mirata a formare nuovi talenti della settima arte, gli stessi a cui il Matiff, a partire dalla prima edizione in programma a giugno 2021, intende dare visibilità in una città che col cinema ha ormai un rapporto che dura da oltre mezzo secolo, in grado di riservare sorprese e soddisfazioni sempre più grandi e belle.
La serata si è conclusa con “Torso virile Colossale”, un concerto del quartetto composto da Alessandro Grazian alla chitarra, Davide Andreoni all’organo, Nicola Manzan al violino ed Emanuele Alosi alle percussioni.
Di seguito l’intervista rilasciata da Giancarlo Giannini prima della premiazione sulla terrazza di Palazzo Lanfranchi.
Giancarlo Giannini premiato questa sera a Matera nell’anteprima del MatIFF – Matera Art International Film Festival. Ci può raccontare il suo legame con il Sud, lei che arriva da La Spezia ma che ha vissuto l’adolescenza a Napoli?
“Mi sono innamorato del Sud, ho fatto quasi tutti i miei film ambientati al Sud, ho parlato i dialetti più belli che sono quelli del Sud e questo festival è l’ultimo giorno del Festival. E mi fa piacere aver chiuso questa prima edizione del festival, penso che sia di buon augurio anche se il cinema sta cambiando ma comunque quello che non cambia è la capacità di voler comunicare con la fantasia, quello è il cinema, tutto lì. Spero che continui questo in un modo nuovo, in un modo anche curioso e accattivamente. Abbiamo bisogno di storie, abbiamo bisogno di essere ottimisti per il futuro e sopratutto bisogna dare modo ai giovani e lo dico ai politici che non fanno nulla per i giovani, perchè sono loro il nostro futuro, sono loro le menti che vivono in un modo più curioso tutto ciò che riguarda la tecnica del cinema. Io sono un tecnico, sono un elettrino, non sono un attore, l’attore lo faccio, scherzo ma la tecnologia è importante. Vedi quanto è cambiato il mondo negli ultimi venti anni. La nascita del telefonino, del video, quante cose vengono immagazzinate, bisogna saperle immagazzinare bene perchè siano ricchi questi ricordi. I ricordi sono tanti, molti bisogna scartarli ma è necessario capire le cose che ci serviranno per svilupparne altre. Andremo a vivere su Marte, la terra finirà molto tardi ma il futuro è lo spazio, il futuro è l’Universo. Se uno ha fede come me, io ci credo, anche nella morte, non mi fa paura, perchè per me la morte è una conoscenza, è andare verso una conoscenza.
Come sta il cinema oggi? “Il cinema di oggi sta inguaiato. Il cinema era quello di Fellini, Visconti, Pasolini, Dionisi, Scola e di Lina Wertmuller, ho imparato quasi tutto da lei, se non tutto. Io una sera Fellini mi si presenta con una stagnola, ha aperto la stagnola e c’era il parmigiano reggiano, mi dice “è arrivato fresco fresco da Parma, stanotte ci facciamo le tagliatelle al ragù. Io tengo le fotografie con Fellini che mangiava le tagliatelle. I più grandi sono sempre i più umili. Pensa come sono lontani questi grandi registi, alcuni pensano di cambiare il mondo facendo un film, non si cambia il mondo. Si raccontano soltanto delle favole e si cerca di raccontarle bene con grande fantasia”.
Michele Capolupo
Le due poesie recitate da Giancarlo Giannini (SassiLive Tv)
La fotogallery dell’evento finale per l’Anteprima MatIFF – Matera International Film Festival 2020 (foto www.SassiLive.it)