Il garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Basilicata Giuliano ha inviato una lettera aperta al governatore lucano e all’assessore regionale al lavoro Cupparo per chiedere che siano effettuati test anticovid meno invasivi sui bambini in vista della riapertura delle scuole dal prossimo 24 settembre. Di seguito la nota integrale.
Oggetto: test Covid-19meno invasivi sui bambini.
L’imminente riapertura dell’anno scolastico pone il problema, da un lato, del rientro a scuola in sicurezza e, dall’altro, di prevedere per i bambini a test il meno invasivi possibile.
In base ai protocolli sanitari adottati i bambini non potranno andare a scuola se la temperatura corporea supererà i 37,5 gradi. Dopo tre giorni di assenza verranno riammessi in classe solo dietro certificato del pediatra che compilerà l’autorizzazione dopo l’effettuazione del tampone.
Ma un po’ di raffreddore o qualche linea di febbre su un bambino piccolo possono essere considerati sintomi del Coronavirus?
Un bambino in età da nido o all’asilo in un anno scolastico può prendere un raffreddore a settimana, oltre a varie influenze intestinali, faringiti, febbre da denti, ecc.
Ciò significherebbe sottoporre i bambini ad analisi invasive per un raffreddore o qualche colpo di tosse.
In Lombardia, nella prima settimana di lezione, la positività accertata è stata del 6 per 1000, con sottoposizione ad esame di quei casi con sintomi poco rilevanti anche se compatibili con la malattia da Covid-19.
Sarebbe opportuno un piano regionale che prevedesse altre modalità di verifica della positività di Covid-19 per queste fasce di età in alternativa al test rinofaringeo.
La Regione Lazio è intenzionata, ad esempio, a sostituire i tamponi con i test salivari, più rapidi e meno invasivi e traumatici per i bambini.
In un’altra Regione, l’Abbruzzo, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa che prevede la ricerca del Covid-19 attraverso l’esame delle feci. Tale metodologia risulterebbe utile anche in termini di prevenzione in quanto delle analisi effettuate sono emersi risultati di tampone e plasma negativo e feci positive.
Alla luce di quanto sopra evidenziato, chiedo alle SS.LL. di valutare, fermo il rispetto della sicurezza e della salute pubblica, l’opportunità di predisporre un piano che preveda per i bambini forme di verifica dell’infezione da Covid-19 alternative al tampone.
L’occasione è gradita per porgere i migliori saluti.