Due grandi protagonisti del cinema italiano, Antonio Spoletini e Franco Nero, protagonisti al teatro Guerrieri e a Casa Cava per la seconda giornata del Matera Film Festival 2020.
Al “Guerrieri”, Antonio Spoletini, storico attore e casting director di Cinecittà, ha presentato “Nessun nome nei titoli di coda”, racconto biografico di Amendola che attraverso i propri aneddoti narra decenni di cinema italiano girato a Roma.
“Nessun nome nei titoli di coda” è un documentario su Antonio Spoletini, storico collaboratore di Federico Fellini. Un incredibile ritratto di un uomo che vive per il cinema e che con esso ha un rapporto unico. L’ultimo di cinque fratelli che hanno cercato i volti giusti per il cinema italiano e internazionale è passato da Roma. Il documentario lo incontra all’età di 82 anni, ancora sui set cinematografici, si immerge con lui e racconta di lui in quel momento della sua vita in cui vuole lasciare “un nome nei titoli di coda”.
A mezzogiorno il pubblico si è spostato a Casa Cava, nei Sassi di Matera, per accogliere un mostro sacro del cinema internazionale: Franco Nero ha dialogato in un “incontro d’autore” con Salvo Bitonti, docente e regista di cinema e teatro. In serata sarà la volta dei registi Gianluca e Massimiliano De Serio che presentano il loro nuovo film “Spaccapietre”, reduce da un’ottima critica ricevuta dopo la loro recente partecipazione alle “Giornate degli autori” alla scorsa edizione della Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove è stato selezionato come unico film in concorso.
Franco Nero è nato a San Lazzaro Parmense. Agli esordi Nero è stato notato da John Huston che gli affida il ruolo di Abele nel kolossal ‘La Bibbia’ (1965), cui segue ‘Un tranquillo posto di campagna’ (1968) con cui otterrà la notorietà definitiva. Il film è il primo di una serie, interpretati in coppia con Vanessa Redgrave. In seguito, Nero ha interpretato numerosi film appartenenti al filone del giallo politico italiano (Il giorno della civetta, 1968; Il delitto Matteotti, 1973; Marcia trionfale, 1976) e un western all’italiana (Django, 1966). Tra i suoi titoli anche ‘ Querelle de Brest’ (1982) di Rainer Werner Fassbinder, ‘Il giovane Toscanini’ (1988) di Franco Zeffirelli, ‘Diceria dell’untore’ (1990) di Beppe Cino, ‘Fratelli e sorelle’ (1992) di Pupi Avati, ‘Jonathan degli orsi’ (1994), che ha anche sceneggiato e prodotto. Dopo essere apparso in ‘2012 – L’avvento del male’ (2001), ha recitato in diversi film sperimentali di Louis Nero, e ha debuttato inoltre nella regia con ‘Forever Blues’ (2006). All’attività cinematografica affianca, fin dalla metà degli anni Settanta, produzioni televisive che lo vedono protagonista in decine di miniserie e fiction. Nel 2011 ha ricevuto una stella nella Italian Walk of Fame a Toronto, in Canada.
A completare il programma della giornata saranno nel pomeriggio le proiezioni delle opere fuori concorso e di quelle in lizza nei tre concorsi del festival
Per MFF Short sono stati presentati Memories of a stranger di Frangini, Chedly di Castellaneta e Elephant Bird di Soheili (Afghanistan).
A seguire fuori concorso “Cuore italiano” di Zakharov con la presenza degli attori Pelliccia e Tascione
Per MFF Doc è stato presentato Eva di Pierantoni. Eva è una ex torera italiana. Oggi vuole celebrare il ventesimo anniversario del suo debutto in pubblico toreando di nuovo un toro. Questa è la storia di una passione inarrestabile, di un amore senza fine, di un’ossesione artistica.
Per MMF Doc è stato presentato “Rosa Pietra Stella” di Sannino con Ivana Lotito, Ludovica Nasti, Fabrizio Rongione.
Carmela è una giovane donna, bella e indomita come un’amazzone, tira avanti giorno per giorno con lavori precari e vane ambizioni, finché non le capita, per conto di un avvocato, di fare affari con gli immigrati clandestini che popolano i vicoli del centro antico di Napoli. È stata una madre poco presente di una bambina di undici anni, Maria, ma ora vuole rimediare, assumersi le proprie responsabilità e vivere la sua maternità. Conosce Tarek, un quarantenne algerino, e lo travolge nella sua lotta per trovare un equilibrio, una vita.
A seguire Talk con gli autori del giorno Pellecchia, Mattia e De Fino, selezionatori del Matera Film Festival 2020.
La seconda giornata si è chiusa con la proiezione fuori concorso di Spaccapietre di registi Gianluca e Massimiliano De Serio, presenti in sala. Nel cast del film Salvatore Esposito, Samuele Carrino, Licia Lanera, Antonella Carone, Giuseppe Lo Console.
Dopo un grave incidente sul lavoro Giuseppe è disoccupato. Suo figlio Antò sogna di fare l’archeologo e fantastica sull’occhio vitreo del padre, come se fosse il segno di un superpotere. Sono rimasti soli da quando Angela, madre e moglie adorata, è morta per un malore mentre era al lavoro nei campi. Senza più una casa, costretto a chiedere lavoro e asilo in una tendopoli insieme ad altri braccianti stagionali, Giuseppe ha ancora la forza di stringere a sé Antò, la sera, e giocare a raccontarsi una storia. In questa storia irromperà Rosa, una donna incontrata nei campi che le sopraffazioni del “padrone” non hanno corrotto, e la cui umanità sarà per entrambi rifugio, forza e ribellione.
Selezionato come unico film italiano in concorso alle “Giornate degli autori” della 77ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Al termine della proiezione i registi Gianluca e Massimiliano De Serio sono stati intervistati dal giornalista e critico cinematografico Alberto Crespi.
Il format del Matera Film Festival
Il Matera Film Festival è organizzato dall’Associazione Making-of in collaborazione con l’associazione Camera con vista. I promotori hanno ricercato nei diversi linguaggi cinematografici la finestra sul mondo in cui possono convivere in armonia le tradizioni millenarie della Città e le spinte postmoderne e innovative dell’audiovisivo. “Il Matera Film Festival – dichiarano i presidenti del festival, Anna Rita Del Piano e Dario Toma, insieme al direttore artistico,Nando Irene -incarna idealmente il motto di Matera Capitale della Cultura Europea 2019 – Open Future -senza dimenticare che nel 1993 l’Unesco ha riconosciuto la Città patrimonio mondiale dell’Umanità – per l’eccezionale continuità storica che si è conservata intatta fin da portare l’Età della Pietra alle porte della modernità nello sviluppo di un sistema insediativo in perfetta simbiosi con la natura”. Questo, in sintesi, è lo spirito dell Matera Film Festival.
Il concorso internazionale
Il Matera Film Festival è un festival di contenuti, di sostanza.Un concorso autentico e originale con anteprime mondiali, nazionali e locali. Grande il lavoro dei selezionatori che hanno dovuto districarsi tra più di 300 titoli per ottenere un percorso narrativo coerente con lo spirito del Festival. Il respiro internazionale permea ogni sezione del Festival. Tra i 4 lungometraggi in concorso ci sono una produzione indiana e una Italo-cubamericana.Anche tra i6 documentari la metà sono produzioni estere: una portoghese, una irlandese e una iraniana. Last but not least, tra i 10cortometraggi in concorso c’è una produzione tedesca, due iraniane e una afgana.
Premi
Oltre ai premi destinati ai vincitori delle tre sezioni competitive (MFF Long, MFF Doc, MFF Short) è previsto anche il premio alla Miglior opera prima italiana destinato a un regista che si è particolarmente distinto per originalità e creatività nel panorama culturale nazionale e internazionale.
Il simbolo del festival
Come simbolo del festival è stata scelta l’immagine di una balena, Giuliana, che sarà l’emblema della statuetta di premiazione consegnata ai vincitori del festival (MFF Long, MFF Doc, MFF Short, Miglior opera prima italiana, Premio alla carriera). L’immagine della balena Giuliana è stata realizzata dal designer Tommaso Schiuma. Giuliana la balena è stata scoperta nel 2006 sulle sponde del Lago di San Giuliano (Matera), da cui prende il nome, ed è il più grande cetaceo del Pleistocene mai scoperto. Animale onirico e ancestrale, ha solcato per milioni di anni i mari della terra ispirando poeti e artisti di ogni secolo, dalla Bibbia fino al Moby Dick di Melville; nel ventre della balena albergano i personaggi del nostro immaginario come Giona, Pinocchio, il Barone di Münchhausen, il Soldatino di Piombo. La balena vive nei quadri tempestosi di William Turner e nelle fiabe persiane delle Mille e una notte, dove Sinbad il marinaio approda su un’isola, che si rivela la parte emersa di una monumentale balena. Giuliana diventa simbolo creativo del Matera Film Festival incarnando, fin dalle origini della civiltà, quanto di più propriamente letterario e cinematografico possa esistere: il divino, il mistero, la sfida, la vendetta, il superamento dell’essere umano, l’avventura. È questa la filosofia che muove gli ideatori e organizzatori del Matera Film Festival, novelli marinai contemporanei che solcano il cielo della terza città più antica del mondo.
Giuria
LONG/SHORT
Presidenti: Giuseppe Stasi e Giancarlo Fontana – registi
Manuela Gieri – docente di Storia del cinema
Mariolina Venezia – sceneggiatrice
Elisabetta Olmi – produttrice
Fabrizio Cattani – regista
Giuseppe Palumbo – fumettista Sergio Bonelli Editore
Sara Ricci – attrice
GIURIA DOC
Presidente: Francesco Cabras – regista
Giulia Campagna – delegata di produzione
Adele Dell’Erario – vice presidente Doc.it
Gianni Cigna – direttore della fotografia
Il team
Dietro le quinte del Matera Film Festival c’è una squadra di professionisti del settore che ha deciso di mettersi in gioco e di investire sul futuro di Matera e non solo. Era la primavera del 2019 quando nasceva il primo gruppo di lavoro. Sull’onda del fermento di Matera2019 la squadra si metteva all’opera e a dicembre organizzava il primo evento Off: la proiezione con Alessandro Piva di Santa Subito. Poi quando tutto era pronto per il lancio del progetto la pandemia mondiale da coronavirus ha fatto vacillare il sogno. Dopo un primo momento di scoramento, però, si è deciso di procedere senza indugi. Lavorare con nuovi strumenti, intensificare il lavoro smart e fare delle proprie abitazioni una fucina di idee sembravano cose impossibile e invece eccoci qua. Qui c’è un’idea di futuro dell’Italia alternativa,che non ha bisogno di sussidi fine a sé stessi, ma che cerca risorse da impiegare per uno sviluppo sostenibile integrale e strutturale. La bussola, in questo caso, sono i 17 obiettivi per trasformare il Mondo fissati dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030 e a cui il Matera Film Festival aderisce idealmente.
C’è una realtà fatta di autoimprenditorialità e aziende più strutturate che fanno rete, mettendo in comune risorse umane e finanziare per un bene più grande: diffondere la cultura, emancipare le persone e rafforzare i legami delle comunità sparse nel mondo e unite dalla curiosità della scoperta e dalla sete di conoscenza. C’è fraternità tra le persone e solidarietà tra piccole startup e grandi aziende. C’è una scommessa che ha mobilitato più di 50 volontaria cui va il più sentito ringraziamento per l’auspicabile buona riuscita dell’evento. C’è la cultura che unisce evince. C’è il fine della crescita e dello sviluppo del cineturismo, dell’industria e della filiera cinematografica; l’attenzione alla formazione qualificata di mestieri, professioni e maestranze. Un progetto di ampio respiro con finalità dilungo periodo che il Matera Film Festival vuole raggiungere attraverso la disseminazione di sapere e la diffusione della cultura.
La fotogallery della seconda giornata del Matera Film Festival 2020 (foto www.SassiLive.it)