Prelievo di organo su un uomo di 62 anni eseguito all’ospedale San Carlo di Potenza, intervento di Angelo Saracino (Centro Regionale Trapianti della Basilicata). Di seguito la nota integrale.
Questa mattina è stato effettuato un prelievo di fegato a scopo trapianto da un donatore lucano di 62 anni, deceduto a seguito di emorragia cerebrale presso la UO Rianimazione dell’Ospedale S. Carlo di Potenza.
L’organo è stato prelevato da una equipe chirurgica del centro trapianti S. Camillo di Roma che lo trapianterà questo pomeriggio ad un paziente lucano iscritto in lista d’attesa della Regione Basilicata.
Le attività sono state coordinate dal Centro regionale Trapianti, mentre le i test per la compatibilità donatore-ricevente sono stati effettuati presso il laboratorio di tipizzazione tissutale dell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera.
Un sentito ringraziamento va rivolto ai familiari del donatore che hanno reso possibile il prelievo compiendo un gesto di profonda umanità e senso civico in un momento di dolore e lutto per la scomparsa del loro congiunto.
Un doveroso ringraziamento va altresì rivolto al personale della UO Rianimazione del S. Carlo di Potenza ed a tutti i sanitari coinvolti a vario titolo nelle operazioni di prelievo e trapianto.
Prelievo di organo su un uomo di 62 anni eseguito all’ospedale San Carlo di Potenza, intervento Direzione Aziendale dell’ospedale San Carlo di Potenza
Si è concluso in mattinata, dopo l’accertamento di morte cerebrale, nell’Ospedale San Carlo di Potenza, il prelievo di organo su un sessantaduenne con storia clinica complessa e deceduto per emorragia cerebrale. Ne dà notizia la Direzione Aziendale del nosocomio del capoluogo lucano che nelle parole del Commissario Spera affida un messaggio di cordoglio e di sentito ringraziamento alla famiglia del compianto “per il gesto di grandissima solidarietà e generosità che restituisce un senso di speranza a chi avrà la fortuna di vivere una vita migliore grazie alla viva umanità manifestata dalla famiglia. La perdita di un congiunto, tanto più se prematura, genera inevitabilmente un profondo ed incolmabile vuoto per chi ne ha condiviso l’intera vita, ma, di certo, sapere che quel dolore può invece prolificare speranza e gioia per altre famiglie, permea di un più alto e degno significato la Vita stessa. L’espianto del fegato, magistralmente eseguito, consentirà tutto questo e se l’altruismo dei familiari ne ha senza dubbio rappresentato l’imprescindibile causa primaria, è stata l’alta professionalità dell’Equipe di Anestesia e Rianimazione a renderlo concretamente possibile”. Queste le parole del commissario Spera che ringrazia personalmente l’Equipe medica che ha reso possibile l’espianto “tanto più perché intervenuto in continuità con il difficile e doloroso periodo determinato dalla diffusione del Covid-19, nel quale il lavoro degli Anestesisti e Rianimatori ha rappresentato un indispensabile ed encomiabile cardine”.
Nella foto Angelo Saracino