Si chiude a quota 2.900 il numero delle parti, tra azionisti, associazioni, enti e sindacati, rappresentate da oltre 260 avvocati, che hanno chiesto di costituirsi parti civili nel processo sul crac della Banca popolare di Bari in corso nell’aula bunker di Bitonto.
Il deposito degli atti di costituzione è avvenuto scaglionato nelle tre giornate consecutive nelle quali il presidente del collegio, il giudice Marco Guida, ha suddiviso l’udienza, convocando gli avvocati in ordine alfabetico nell’aula bunker di Bitonto.
L’udienza è stata rinviata al 19 novembre, sempre a Bitonto, ma in quella occasione saranno solo comunicati la data e la sede definitiva dove si celebrerà il processo, probabilmente nella Fiera del Levante di Bari. Qui, poi, si procederà con le eventuali eccezioni preliminari anche relative alla costituzione delle parti civili, allo stato non ancora ammesse, che hanno chiesto anche la citazione della banca come responsabile civile.
Nel processo sono imputati gli ex amministratori Marco e Gianluca Jacobini, padre e figlio rispettivamente ex presidente ed ex condirettore dell’istituto di credito. Nei loro confronti la Procura di Bari, il procuratore facente funzione Roberto Rossi e i sostituti Federico Perrone Capano e Savina Toscani, ipotizzano i reati di falso in bilancio, falso in prospetto, false comunicazioni sociali e ostacolo alla vigilanza.
Set 26