Mercoledì 30 settembre 2020 ore 20 nella corte dell’ex ospedale San Rocco per il festival Duni 2020 è in programma un omaggio a Luigi Nono nel trentennale della scomparsa: per la prima volta a Matera l’esecuzione della sua opera “La lontananza nostalgica utopico futura”
Francesco D’Orazio, Francesco Abbrescia e il collettivo MaterElettrica protagonisti del concerto che prevede anche l’ascolto della composizione “La Quinta Stagione” di Fabrizio Festa.
Dopo il weekend inaugurale del Festival Duni dedicato al repertorio barocco e rinascimentale, la rassegna materana accende le luci sulla propria peculiarità di mettere in dialogo – così come recita il titolo della XXI edizione – la musica antica e contemporanea: mercoledì 30 settembre alle ore 20, nella Corte dell’ex Ospedale San Rocco, il pubblico della città dei Sassi potrà ascoltare per la prima volta il brano “La lontananza nostalgica utopico futura”, opera di Luigi Nono (1924-1990), compositore veneziano fra i più influenti ed eseguiti del Novecento, di cui ricorre il trentesimo anniversario della scomparsa.
Un omaggio quindi del Festival Duni che sceglie di eseguire in prima cittadina una delle ultime opere di Nono, ispirate alla frase letta dallo stesso compositore sul muro di un chiostro di Toledo caminantes / no hay caminos / hay que caminar (“Tu che cammini, non ci sono cammini: occorre camminare”), in cui riconobbe il suo essere nei confronti della musica, dei suoi linguaggi e delle strade da percorrere.
“La lontananza nostalgica utopica futura. Madrigale per più “caminantes” con Gidon Kremer”, per violino solo e otto nastri magnetici, da 8 a 10 leggii, è un brano dal titolo molto esplicativo: eseguita per la prima volta nel 1988 alla Kleine Philharmonie di Berlino, è un’opera che lascia spazio all’interpretazione del violinista chiamato a descrive un percorso spostandosi lentamente fra i leggii disposti nella sala del concerto, eseguendo le parti previste; l’esecuzione del solista avviene mentre gli altoparlanti riproducono i nastri magnetici sui quali sono registrate le improvvisazioni del violinista Gidon Kremer.
Interprete del concerto, insieme ai live electronics del collettivo MaterElettrica e di Francesco Abbrescia, sarà Francesco D’Orazio, dedicatario del secondo brano in programma, “La Quinta Stagione” di Fabrizio Festa, opera commissionata dal Festival Duni nel 2019.
«La Quinta Stagione esiste – spiega Festa – ed è parte integrante del calendario cinese, così come viene descritto dalla Teoria dei Cinque Movimenti (Wu xing). La particolarità della Quinta stagione è che non occupa una parte specifica del calendario, bensì riappare quattro volte, andando a costituire le fasi di transizione, ciascuna della durata di diciotto giorni, tra le altre quattro. Francesco D’Orazio suona un violino elettrico a cinque corde, accordato per quinte. Ecco quindi prendere forma quattro brani per violino elettrico a cinque corde e live electronics, ciascuno dei quali sarà inserito come una transizione tra le Stagioni vivaldiane».
Prossimo appuntamento del Festival Duni con la musica del Novecento sarà domenica 4 ottobre alle 20 all’Auditorium Gervasio con lo spettacolo Pulcinella e i suoi modelli, durante il quale sarà eseguita l’opera-balletto del 1920 del compositore russo Igor Stravinskij, preceduta dalle composizioni settecentesche incentrate sulla maschera napoletana e musicate da Giovanbattista Pergolesi, Domenico Gallo e Unico Wilhelm van Wassenaer.
Di seguito il programma completo del concerto del 30 settembre:
Matera, Corte ex Ospedale San Rocco
30 settembre 2020, ore 20
OMAGGIO A LUIGI NONO
Fabrizio Festa (1960)
La Quinta Stagione
per violino elettrico a cinque corde e live electronics
Luigi Nono (1924-1990)
La lontananza nostalgica utopico futura.
Madrigale per più caminantes con Gidon Kremer
per violino solo, 8 nastri magnetici,
da 8 a 10 leggii
Francesco D’Orazio violino e violino elettrico
Francesco Abbrescia live electronics
MaterElettrica
Gianpaolo Cassano, Fabrizio Festa live electronics
Francesco D’Orazio Nato a Bari, laureato in Lettere, ha un repertorio che spazia dalla musica antica eseguita con strumenti originali alla musica classica, romantica e contemporanea. Per molti anni ha collaborato con Luciano Berio e, tra i numerosi i compositori che hanno scritto per lui, figurano Ivan Fedele, Terry Riley, Fabio Vacchi, Michele dall’Ongaro, Michael Nyman, Luis De Pablo, Nicola Campogrande. Ha eseguito in prima italiana i concerti per violino e orchestra di John Adams (The Dharma at Big Sur), Unsuk Chin, Kaija Saariaho, Aaron Jay Kernis, Luis De Pablo, Michael Daugherty e Michael Nyman. Si è esibito in tutta Europa, Nord e Sud America, Messico, Australia, Nuova Zelanda, Cina e Giappone e ha inciso per Decca, Opus 111/Naive, Hyperion, Stradivarius e Amadeus.