Con l’omaggio a Luigi Nono nel trentennale della scomparsa nella nella corte dell’ex ospedale San Rocco è andato in scena il terzo appuntamento del Festival Duni 2020.
Francesco D’Orazio, Francesco Abbrescia e il collettivo MaterElettrica hanno eseguito per la prima volta l’opera “La lontananza nostalgica utopico futura” , che ha previsto anche l’ascolto della composizione “La Quinta Stagione” di Fabrizio Festa.
Dopo il weekend inaugurale del Festival Duni dedicato al repertorio barocco e rinascimentale, la rassegna materana fa dialogare la musica antica e contemporanea rispolverando l’opera di Luigi Nono (1924-1990), compositore veneziano fra i più influenti ed eseguiti del Novecento, di cui ricorre il trentesimo anniversario della scomparsa.
Apprezzata dal pubblico una delle ultime opere di Nono, ispirate alla frase letta dallo stesso compositore sul muro di un chiostro di Toledo caminantes / no hay caminos / hay que caminar (“Tu che cammini, non ci sono cammini: occorre camminare”), in cui riconobbe il suo essere nei confronti della musica, dei suoi linguaggi e delle strade da percorrere.
“La lontananza nostalgica utopica futura. Madrigale per più “caminantes” con Gidon Kremer”, per violino solo e otto nastri magnetici, da 8 a 10 leggii, è un brano dal titolo molto esplicativo: eseguita per la prima volta nel 1988 alla Kleine Philharmonie di Berlino, è un’opera che lascia spazio all’interpretazione del violinista chiamato a descrive un percorso spostandosi lentamente fra i leggii disposti nella sala del concerto, eseguendo le parti previste; l’esecuzione del solista avviene mentre gli altoparlanti riproducono i nastri magnetici sui quali sono registrate le improvvisazioni del violinista Gidon Kremer.
Interprete del concerto, insieme ai live electronics del collettivo MaterElettrica e di Francesco Abbrescia, è stato Francesco D’Orazio, dedicatario del secondo brano in programma, “La Quinta Stagione” di Fabrizio Festa, opera commissionata dal Festival Duni nel 2019.
«La Quinta Stagione esiste – spiega Festa – ed è parte integrante del calendario cinese, così come viene descritto dalla Teoria dei Cinque Movimenti (Wu xing). La particolarità della Quinta stagione è che non occupa una parte specifica del calendario, bensì riappare quattro volte, andando a costituire le fasi di transizione, ciascuna della durata di diciotto giorni, tra le altre quattro. Francesco D’Orazio suona un violino elettrico a cinque corde, accordato per quinte. Ecco quindi prendere forma quattro brani per violino elettrico a cinque corde e live electronics, ciascuno dei quali sarà inserito come una transizione tra le Stagioni vivaldiane».
Prossimo appuntamento del Festival Duni con la musica del Novecento sarà domenica 4 ottobre alle 20 all’Auditorium Gervasio con lo spettacolo Pulcinella e i suoi modelli, durante il quale sarà eseguita l’opera-balletto del 1920 del compositore russo Igor Stravinskij, preceduta dalle composizioni settecentesche incentrate sulla maschera napoletana e musicate da Giovanbattista Pergolesi, Domenico Gallo e Unico Wilhelm van Wassenaer.
Di seguito la scaletta del concerto per l’omaggio a Luigi Nono
Fabrizio Festa (1960)
La Quinta Stagione
per violino elettrico a cinque corde e live electronics
Luigi Nono (1924-1990)
La lontananza nostalgica utopico futura.
Madrigale per più caminantes con Gidon Kremer
per violino solo, 8 nastri magnetici,
da 8 a 10 leggii
Francesco D’Orazio violino e violino elettrico
Francesco Abbrescia live electronics
MaterElettrica
Gianpaolo Cassano, Fabrizio Festa live electronics
La fotogallery del concerto “Omaggio a Luigi Nono” per il Festival Duni 2020 (foto www.SassiLive.it)