“La Ministra Bellanova si fa promotrice, a parole, di interventi straordinari a favore del Piano olivicolo nazionale, ma intanto troppe domande rimangono senza risposta. Come pretende di rilanciare il settore olivicolo se non affronta con decisione dossier problematici come quello della xylella, degli olivi monumentali, della tutela della produzione nazionale e, soprattutto, delle monocolture e dell’olivicoltura intensiva? Quest’ultimo, in particolare, va nella direzione opposta alla tutela della biodiversità che lei dice di avere a cuore e che dovrebbe essere uno dei pilastri dell’agricoltura green. Senza contare che questo modello produttivo mortifica la qualità dell’olio, come dimostra il caso spagnolo. Ministra, lei è mai stata nella provincia di Almería? Lì questo modello ha già prodotto gravi danni: in venticinque anni, a causa dell’olivicoltura intensiva, il paesaggio è stato stravolto, le falde acquifere si sono prosciugate e salinizzate, la portata dei fiumi si è ridotta drasticamente, intere aree si sono spopolate, i terreni sono stati svenduti a vantaggio dei grandi latifondisti e la terra è diventata sempre più sterile. È questa l’ecosostenibilità che vogliamo inseguire in nome del green deal? Attendiamo dalla Ministra risposte più concrete in merito al settore olivicolo, tanto più oggi che abbiamo l’opportunità di usare i soldi del Recovery Fund destinati all’agricoltura. Ma l’impressione è che su questo si navighi a vista, senza una visione strategica e lungimirante”.
Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, segretario della IX Commissione Agricoltura del Senato, commentando l’audizione di ieri in Commissione della Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova.