“Partire dalle dieci proposte che la Uil offre all’attenzione del Governo, del Parlamento, di tutti i gruppi politici e di tutte le forze sociali per individuare soluzioni utili all’esigenza del rinnovamento e soprattutto del potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale e quindi di tutti i cittadini per produrre una svolta nella gestione del Servizio Sanitario Regionale della Basilicata in una fase di nuova emergenza, come dimostrano le morti e il focolaio in Val d’Agri”. A sostenerlo è il segretario regionale della Uil lucana Vincenzo Tortorelli riferendo che tra le rivendicazioni avanzate dal Sindacato si va dal rafforzamento dell’offerta sociosanitaria a livello territoriale allo sviluppo della medicina territoriale; dagli investimenti per le RSA che da noi, dopo la grave vicenda Marsicovetere, hanno un’urgenza e per le Cure di lungo termine alla programmazione delle attività diagnostiche; da più risorse umane nel sistema sanitario alla legalità del SSN; dalle nuove attività di audit clinico all’ammodernamento dell’edilizia sanitaria e al rinnovo delle tecnologie sanitarie; dalla prevenzione, sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro agli investimenti nella ricerca scientifica e sanitaria. Il tema di fondo resta quello dell’utilizzo dei soldi del Mes.
“Una prima occasione ravvicinata – aggiunge Tortorelli – è la gara di massima urgenza per l’approvvigionamento di lavori e servizi tecnici destinati alle strutture sanitarie impegnate in prima linea sull’emergenza che ha bandito Il Commissario Straordinario per l’emergenza Covid19, Domenico Arcuri. Per la Basilicata è prevista una spesa di 7,6 milioni di euro con 13 interventi tra gli ospedali di Potenza e di Matera. I dati – sottolinea il Segretario generale della Uil – sono preoccupanti: nel corso degli anni, la sanità pubblica ha subito un taglio di 37 miliardi. Negli ultimi tempi, 19 milioni di persone si sono rivolte alla sanità privata, perché non sono riuscite a farsi curare dalla sanità pubblica. Inoltre, 750 mila persone si sono spostate dal proprio territorio per ottenere assistenza sanitaria. Ecco perché, oggi, c’è bisogno di investimenti strutturali: quelle risorse servono per la sanità del nostro Paese che, lo ripeto, non è in grado di assicurare la stessa tipologia di assistenza su tutto il territorio nazionale.
Come abbiamo denunciato con la manifestazione organizzata il 18 settembre scorso insieme a Cgil e Uil quello appena iniziato sarà un autunno complicato che –aggiunge Tortorelli – necessita prioritariamente di mettere in sicurezza cittadini e lavoratori. Per questo insistiamo: tutte le risorse destinate a potenziare la sanità vanno utilizzati e vanno spesi velocemente. Contestualmente il governo deve decidere quali sono gli asset strategici di questo Paese e di investire al più presto, deve mettere in condizione il Paese di risalire la china e ripartire da una crisi che sarà assolutamente complicata. Solo così potremmo dare risposte. Restiamo, tuttavia, dell’idea che debba essere il Governo a convocarci per confrontarci, complessivamente, su tutti i progetti che stanno predisponendo i singoli Ministeri e le Regioni che purtroppo procedono in ordine sparso. Riteniamo che occorra un governo centrale di queste procedure per definire un cronoprogramma che consenta di non disperdere uno solo degli euro messi a disposizione”.