Riapertura cantieri ferrovia Ferrandina-Matera, lettera aperta dell’Associazione “Matera Ferrovia Nazionale” a Regione Basilicata e nuovo sindaco di Matera. Di seguito la nota integrale.
La riapertura dei cantieri della ferrovia Ferrandina-Matera è una questione oltremodo importante per creare nuova occupazione e lavoro per le imprese delle costruzioni. Posti di lavori anche duraturi nel tempo: dalle manutenzioni lungo la linea agli impianti tecnologici, alle pulizie, alla ristorazione, ai servizi commerciali e turistici, nonché per il personale viaggiante e i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana. Non ci sembra poco in una Basilicata da ammodernare e alle prese con disoccupazione ed emigrazione. Come pure potranno trarre impulso gli operatori commerciali e del turismo, insieme alle aziende del mondo imprenditoriale da rilanciare per una maggiore produttività e più agevoli esportazioni nazionali e internazionali. Per queste ragioni la Ferrandina-Matera può rappresentare una reale prospettiva di sviluppo capace di apportare evidenti nuove occasioni per l’intera Basilicata. Realtà che ha bisogno di potenziare le aree industriali in crisi, innanzitutto Valbasento, La Martella e Jesce, grazie all’import/export attraverso il porto di Taranto (strategico nel Mediterraneo e nelle relazioni con i Paesi asiatici), la Zona Franca Doganale, il Centro Intermodale di Ferrandina e le Zone economiche speciali per le quali il treno e la logistica costituiscono una priorità indispensabile.
Oltretutto i lavori da riavviare dispongono del completo finanziamento di 365 milioni di euro, da investire per favorire la crescita creando un effetto moltiplicatore nella regione facilmente immaginabile. Un “tesoretto prezioso” messo insieme in questi ultimi anni, così sintetizzabile: ai 45 milioni di euro già accantonati da FS, si sono aggiunti 210 milioni (novembre 2016) e altri 50 milioni (febbraio 2019) del governo centrale, oltre che 60 milioni (maggio 2020) assicurati da FS per le medie/lunghe percorrenze con le “Frecce” di Trenitalia da/per la Città dei Sassi. La politica, quindi, dovrebbe velocizzare l’iter burocratico a Roma (anche alla luce delle “semplificazioni” del Covid-19 e del Recovery Fund) per realizzare un’opera tanto attesa e nel rispetto del cronoprogramma illustrato a Matera da Maurizio Gentile, Amministratore Delegato di RFI.
Intanto, l’Associazione “Matera Ferrovia Nazionale” (che si confronta con esponenti politici, forze sociali, imprese e FS per sollecitare l’opera e individuare le priorità utili per superare disservizi e distanze dal resto d’Italia) sostiene la necessità di far proseguire i binari da Matera fino a Gioia del Colle (asse ferroviario BA-TA). Per tali obiettivi, a fine gennaio 2020, il Sodalizio ha incontrato e chiesto all’assessore regionale Merra e ai consiglieri Zullino e Vizziello, insieme al consigliere comunale di Matera Toto, di inserire tale infrastruttura nel Piano Regionale dei Trasporti e di reperire risorse per la prosecuzione verso la Puglia. In quell’incontro gli esponenti regionali espressero la totale condivisione circa le proposte formulate e confermarono l’impegno per lo sviluppo turistico e imprenditoriale del Materano attraverso le FS. In quella stessa occasione si chiese anche l’istituzione (nelle ore pomeridiane) di un FrecciArgento “veloce” per Roma, da raggiungere via Salerno-Napoli Afragola in meno di 4 ore, insieme a un Intercity-Notte per la Capitale e alcune coppie di Regionali veloci Potenza-Nova Siri. Collegamenti che migliorerebbero la mobilità e i tempi di percorrenza sulle lunghe distanze e all’interno della Basilicata.
Da allora è sceso il silenzio su queste richieste e si resta in attesa di concretezze (senza discriminazioni territoriali) indispensabili per la rinascita socio-economica. Pertanto la Regione Basilicata e il Comune di Matera devono programmare lo sviluppo attraverso la ferrovia statale e strade efficienti utilizzando i Fondi europei 2019-2026 con i quali creare occupazione e pianificare la svolta ecosostenibile e il futuro.