Il prof. Antonio Melfi, presidente del gruppo consiliare comunale di Tricarico “Cristianamente Riprendiamo a Dialogare” torna sulla questione mattatoio comunale indirizzando una nota al responsabile dell’area tecnica ed alla segretaria comunale, ciascuno per quanto di competenza, chiedendo che rispettino i tempi della comunicazione che su questo argomento toccano punte abnormi anche per la più elefantiaca delle burocrazie e per far sì che il mattatoio rifatto a nuovo non rimanga abbandonato e inutilizzato, configurando un imperdonabile spreco di risorse pubbliche. La struttura del mattatoio comunale di Tricarico, sito in c.da Carmine, è stata interessata da lavori di ripristino delle condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza e interventi di efficientamento energetico, per un importo che supera i 350.000 euro, ultimati il 6 novembre dello scorso anno. Tuttora però il mattatoio è chiuso: si susseguono integrazioni al collaudo, l’ultima è del 22 settembre 2020, per lavori riguardanti la zona spogliatoio ed uffici, quindi, presumibilmente, una porzione residuale dell’intera e complessa struttura. Che dire poi dell’acquisto, disposto con determinazione dirigenziale a dicembre 2019 di un PC portatile che, si presume, debba essere utilizzato per informatizzare tutti i servizi di gestione di personale e dell’utenza che farà capo al mattatoio in questione. Tuttavia, trascorsi 10 mesi dall’acquisto di quel PC, il mattatoio ancora giace nella sua inattività per motivazioni ad oggi ignote, sicché molto probabilmente la strumentazione informatica risulterà ormai obsoleta quando si dovrà cominciare ad usarla. Altrettanto ignoto resta l’inventario delle attrezzature e delle apparecchiature mobili in dotazione al mattatoio: ormai due mesi fa, l’8 agosto, il responsabile dell’area tecnica inviava nota alla coop. soc. “Futuro”per averne contezza, ma a tutt’oggi pare che nessun riscontro sia intervenuto da parte della cooperativa, né ci sia stato alcun sollecito da parte del Dirigente comunale. Ora, considerando che nel quadro economico è iscritta una cifra pari a 25.000 euro pe “acquisto attrezzatura” è legittimo chiedersi se la coop. soc. “Futuro” s.r.l. macellava i capi di bestiame a mani nude, atteso che prima di essere consegnato alla ditta appaltatrice dei lavori il mattatoio funzionava a pieno regime. Il mancato ripristino del servizio di macellazione carni presso il mattatoio comunale determina a carico dell’utenza un aggravio di spesa che ricade sugli acquirenti al dettaglio, ed anche un mancato introito per le casse comunali; ed infine un’opera i cui lavori si sono conclusi 12 mesi fa rischia in termini concreti di divenire inefficiente ed inutilizzabile perché soggetta a deperimento, con buona pace delle centinaia di migliaia di euro spesi per “efficientarla”.
Ott 05