Prosegue e senza alcuna novità, la vertenza dei lavoratori della Giuzio Srl, azienda che si occupa dei servizi all’interno delle aree industriali della Provincia di Potenza, in proroga da anni.
Una vertenza ormai storica per la sua lungaggine, caratterizzata, tranne che in alcuni periodi, di quotidiana elemosina, di telefonate e di incontri, con chi sia in passato che oggi avrebbe dovuto mettere fine a questa vertenza.
È da sciacalli perseverare con lo stesso atteggiamento; perché se da un lato vengono garantite le attività ordinarie ed essenziali, dall’altro tutti simulano distrazione, nel riconoscere a quei lavoratori che si svegliano la mattina e svolgono il proprio lavoro, la giusta e dovuta retribuzione.
Quando viene chiesto il salario dei lavoratori, fanno tutti “orecchie da mercante” sebbene siano gli stessi che ogni giorno, a seconda della bandiera,delle convenienze e della poltrona, fanno filosofia e prosopopea sui giornali.
Seppur ognuno col suo punto di vista,ad oggi nessuno è in grado di parlare e di assicurare le retribuzioni dei lavoratori; tutti sono presi dal farneticare in tema di riforme, accorpamenti, sub agenzie, agenzie, enti ecc, ma nessuno di questi signori, pagati mensilmente dalla collettività, adottano le misure necessarie per garantire la sopravvivenza dei lavoratori, in ogni senso.
Un commissario dell’Asi, chescarica le responsabilità circa il mancato pagamento dei salari sulla Giuzio, dimenticando però che alla Giuzio va garantito il canone mensile, cosi come previsto dai loro accordi, è complice in questo rimpallo di responsabilità, un vero e proprio sciacallaggio e un’offesa non solo allintelligenza delle persone ma a chi ogni giorno, anche durante il periodo Covid, ha garantito la prosecuzione, senza alcuna esitazione, delle aree industriali in questa bellissima, ma purtroppo amara terra, dove la politica di ogni colore, epoca, che sia di sinistra o destra, ha dimostrato e dimostra il nulla.
Non servono le dichiarazioni a mezzo stampa dei vari commendatori e consiglieri regionali,
o amministratori locali, servono le idee, la concretezza ed il rispetto delle regole a partire dalle norme contrattuali, garanti della retribuzione che spetta a ciascun lavoratore, in Italia, a seguito di una prestazione.
Caro commissario Asi, dott. Pagano Francesco, quando hai accettato il mandato, sedendoti su quella poltrona,conoscevi benissimo la situazione, è quindi umiliante e banalmente semplice, scaricare le proprie responsabilità sugli altri.
Stiamo ancora aspettando purtroppo la convocazione in Prefettura, richiesta più volte, per comunicare anche al Prefetto che a partire dal 13 ottobre, non verrà garantito alcun servizio, cosi forse in questa regione si capirà, finalmente, che i lavoratori della Giuzio – a cui, ribadiamo, va garantita una retribuzione – svolgono attività essenziali per la prosecuzione delle attività industriali di grandi e piccole imprese.
Senza le attività delle aree industriali si fermeranno tutti i big player, dalla FCA all’Eni, cosi la politica lucana e il commissario ASI probabilmentesi sveglieranno dal letargo.
Per il 13, il 15 e il 19 ottobre è stato proclamato lo sciopero di tutti i lavoratori e verranno messe in campo le necessarie azioni mobilitative, affinché ci siano le dovute e giuste risposte per i lavoratori e per le loro famiglie.
Stiamo aspettando il 50% della retribuzione di agosto ed è maturata anche l’altra retribuzione: voi lo stipendio lo prendete mensilmente?