COMUNICATO STAMPA API MATERA DEL 15 LUGLIO 2009
Fallimento Nicoletti Spa: la vicenda non è chiusa
L’API esprime solidarietà e vicinanza a Peppino Nicoletti, alla sua famiglia e ai lavoratori della Pimi Spa ex Nicoletti Spa, dichiarata fallita dal Tribunale di Matera.
Tuttavia, secondo l’Associazione delle Piccole e Medie Industrie questa è l’occasione per approfondire una riflessione rivolta agli imprenditori e in genere alle forze sociali locali.
La Nicoletti Spa in questi anni ha rappresentato un esempio reale di capacità imprenditoriale endogena, quasi a smentire coloro che accusano il territorio di avere un problema di identità. Peppino Nicoletti e la sua impresa, cioè, hanno dimostrato che qui esistono le capacità per uno sviluppo auto propulsivo e non etero diretto.
Infatti, dietro un’attività imprenditoriale di successo, in questi anni si è sviluppata una rete (indotto e filiera) che ha messo a frutto capacità imprenditoriali, capitale intellettuale, professionalità lavorative, tutte risorse che oggi, dopo il fallimento della SPA, restano intatte sul territorio e non devono andare disperse.
A parere dell’API è fallito un contenitore, un vestito giuridico, una società, ma tutto ciò che è stato creato e sviluppato in questi anni, vale a dire il vero patrimonio di natura umana, professionale e imprenditoriale non deve andare perduto.
Al presidente Peppino Nicoletti e alle altre risorse professionali, l’API fa presente che si è chiusa una fase aziendale ma, guardando con realistica fiducia, è doveroso per tutti riprendere a dialogare per trovare nuovi stimoli ed assumere nuovi impegni per riallocare le risorse professionali ed imprenditoriali.
Riprendere il dialogo è anche il modo per non sottrarsi a quella responsabilità sociale che attiene agli imprenditori di primo livello che si distinguono dai meri speculatori.
L’API intende contribuire in maniera determinante a questo processo e desidera che Peppino Nicoletti non faccia mancare il suo qualificato apporto.
Anche il Consiglio Direttivo della Sezione Legno Arredamento dell’API, presieduto da Cosimo Muscaridola, nella riunione odierna ha espresso solidarietà all’impresa Nicoletti.
CONFERENZA STAMPA CONVOCATA NELLA MATTINATA DI MERCOLEDI 15 LUGLIO DAGLI AVVOCATI CALCULLI ED EPIFANIA IN MERITO ALL’ULTIMO ATTO GIUDIZIARIO CHE HA SANCITO IL FALLIMENTO DELLA P.I.M.I. (EX NICOLETTI). Il servizio è di Carlo Abbatino.
Nel corso della conferenza stampa indetta dai liquidatori della Nicoletti Spa avv. Angelo Ca lculli e Margherita Epifania, sono stati illustrati i dettagli della sentenza di fallimento della ditta stessa. E’ stata depositata in Cancelleria la sentenza dichiarativa di fallimento della Nicoletti spa ed è stato confermato curatore l’avvocato Francesco Paolo Porcari”.
Su cosa è accaduto l’avvocato Calculli spiega:
“Contestualmente all’improcedibilità, essendo presenti istanze di fallimento (sei pervenute), il Tribunale ha dichiarato fallimento per le sei istanze ttra cui una di dodicimila euro”.
Quali effetti produrrà questa sentenza?
“La sua cancellazione avverrà alla chiusura di questo procedimento, che potrà determinare la dismissione dell’azienda con un valore molto basso e procedere alla vendita oppure avviare una procedura come il concordato fallimentare che prevede la vendita in blocco ad uno esterno alla procedura fallimentare”. Per quanto ci riguarda la nostra funzione di liquidatore è cessata ieri (martedì,ndr). Adesso siamo amministratori dell’azienda con la possibilità teorica di poter ricorrere avverso la sentenza anche se attualmente non conoscendo il testo non possiamo sapere se nella sentenza ci saranno motivi validi per produrre un ricorso”.
Quale futuro per l’azienda e i lavoratori?
“La gran parte dei creditori -sottolinea l’avvocato- sono imprese di piccole dimensioni di Matera e zone limitrofe che, purtroppo, da questa procedura ne escono sconfitte. La moneta fallimentare – spiega Calculli – potrebbe non soddisfare le loro aspettative e ci potrebbero essere ripercussioni a livello territoriale. Il crollo della Nicoletti è il crollo del Distretto e di realtà produttive che possono rappresentare nel mondo un marchio quanto la Nicoletti.
Sulle risorse umane l’avvocato spiega:
“ Le persone in cassa integrazione sono aumentate e alle 430 persone se ne sono aggiunte altre 14 che da ieri (martedì,ndr) sono in cassa integrazione. Adesso sono tutti in cassa integrazione straordinaria che è mutata nella forma per procedura fallimentare: prevede un periodo di deroga di dodici mesi e di ulteriori sei mesi per l’avvenuto fallimento: cesserà quindi il 12 agosto del 2010”. Noi liquidatori abbiamo sollecitato l’avvocato Porcari all’apertura della mobilità per consentire lo sblocco e gli incentivi all’azienda ad assumere le risorse umane”. Poi Calculli traccia il bilancio di questa esperienza: “ Abbiamo tentato di salvare questa azienda. Devo dire che insieme al Procuratore che ha posto i sigilli, è stato molto brutto vedere tale operazione e abbiamo impiegato due ore per visitare l’azienda. Voglio dire ancora che prima dell’inventario l’azienda aveva una capacità produttiva per altri due anni di lavoro. Il 16 aprile abbiamo intuito che le cose non si erano messe per il verso giusto quando la Banca Popolare ha dichiarato il voto negativo. Ci siamo trovati di fronte ad una sorpresa quando i piccoli creditori cercavano solo il venticinque per cento del credito e questo è stato un segnale positivo di fronte alla Nicoletti. Sono stati gli unici imprenditori ad essere protagonisti in questo senso”
Adesso?
Nel pomeriggio ci sarà una riunione con l0Api e poi ci sarà la riunione di Comitato del Distretto che non ha preso posizione un netta e chiara e lo farò presente ad ogni singolo rappresentante del Comitato stesso che non ha preso nessuna iniziativa”.
Richieste?
“Sarà richiesto un tavolo ministeriale per sapere cosa è recuperabile e come ricollocare le risorse umane in un processo produttivo, vedremo se è possibile portare avanti l’accordo di programma”.
Cosa accadrà?
“Il 14 gennaio 2010 ci sarà l’elenco dei creditori e sarà costituito il comitato dei creditori con un massimo di cinque rappresentanti che rappresentano le varie fasce. IL curatore è un persona capace di gestire il fallimento Nicoletti e vuole procedere celermente in tempi molto brevi. Quindi entro il 30 dicembre dovrà depositare lo stato di passività della Nicoletti. La perdita di bilancio ammonta a cinquanta milioni di euro e la massa fallimentare si attesta sui sessantaduemilioni di euro. Con l’intervento del fallimento ci sarà un abbattimento delle trasformazioni”.
Per quanto riguarda lo stabilimento sono previste novità?
“Ho parlato con il procuratore. Ci sono proposte di dipendenti che vogliono portare avanti il ciclo di produzione all’interno della fabbrica. Il procuratore non ha l’esercizio dell’attività e non può avviarla in quanto la legge glielo impedisce ma può conferire il prodotto alle cooperative incamerando soldi. E il fitto è una delle cose che chiederemo al curatore. Lo stabilimento della Nicoletti è concepito in maniera funzionale, in modo tale che ogni area ha la sua autonomia di produzione.”
“Va rimarcata anche l’assoluta solitudine nei confronti dell’azienda. Non c’è stata una difesa nei confronti di questa impresa”.
COMUNICATO ANGELO CALCULLI DEL 14 LUGLIO 2009
Oggi, alle 10.30 abbiamo ricevuto la notizia del deposito in cancelleria della sentenza dichiarativa di fallimento della Produzione Industriale Mobili Imbottiti Spa, ex Nicoletti Spa. Il fallimento e’ il numero 13 del 2009: un numero sfortunato il 13 che viaggia in combine con la data di oggi, 14 luglio, giorno della presa della Bastiglia. Una beffarda coincidenza che ci obbliga a dichiararci sconfitti nei confronti di chi, scientemente, da giugno del 2008 ha lavorato per espugnare la Bastiglia e l’emblema industriale di settore rappresentato dalla azienda materana. Io sento di dichiararmi sconfitto per questa battaglia che ho combattuto con tutte le mie forze e senza interessi di alcuna natura; ma non ho perso la guerra contro l’omerta’, la falsita, la meschinita’, la denigrazione che ho avuto come avversari fino a questa mattina. Contro questi nemici la guerra continua e solo alla fine si potranno dichiarare vinti e vincitori. Per adesso devo solo prendere atto che e’ ufficialmente intervenuto il fallimento dell’azienda e di un pezzo importante del nostro settore e del nostro distretto. Un baluardo cosi importante che sicuramente portera’ con se’ una storia fatta di esperienza, di Know How, di risorse umane qualificate per produrre l’ eccellenza: una eccellenza che gli e’ stata insegnata da un grande maestro qual’e’ Peppino Nicoletti. Ed e’ proprio a questo grande maestro che va il mio pensiero in questo momento unito ad un profondo sentimento di stima e ad un abbraccio che puo’ solo avere natura di conforto. Ecco, se una esperienza positiva ho potuto maturare nella gestione della liquidazione della PIMI, ex Nicoletti, e’ stata proprio l’aver conosciuto approfonditamente Peppino Nicoletti e la sua famiglia, i suoi figli. Persone della nostra societa’, della nostra citta’, persone che hanno fatto conoscere il nome di Matera nel mondo. A queste persone, mi auguro, vada la solidarieta’ della gente per bene della nostra citta’; una solidarieta’ fino ad oggi poco riscontrata nelle Istituzioni Politiche, nelle associazioni di categoria,in una parte del sindacato, in una parte delle istituzioni finanziarie. I nomi li risparmio: chi ha colpe si riconosca tra gli antagonisti, omissivi ed omertosi.
Avv.Angelo Calculli