“Che c’entrano le scorie radioattive con l’agricoltura? Niente, sarebbe la risposta più sensata. E invece, a quanto pare, per il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali c’entrano eccome. Pochi giorni fa l’ICQRF, che fa capo al MIPAAF, ha siglato un accordo biennale con la SOGIN per la tracciabilità degli alimenti usando tecniche di derivazione nucleare. Ricordo che la SOGIN è una società a capitale statale specializzata in smantellamento di impianti nucleari e gestione di rifiuti radioattivi. Come ampiamente documentato da inchieste giornalistiche, essa costituisce da anni un buco nero per il bilancio statale e per le tasche degli italiani, visto che i soldi per le esorbitanti spese di gestione vengono prelevati direttamente dalla bolletta. Tutto questo per sostenere un carrozzone che in questi anni non ha centrato i suoi obiettivi e i cui costi sono invece gonfiati. Per questo motivo ho presentato un’interrogazione ai Ministri Bellanova, Costa e Patuanelli. Ho intenzione di vederci chiaro in questa vicenda”.
Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, segretario della IX Commissione Agricoltura del Senato, nel rendere nota l’interrogazione presentata ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali, dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico, in merito all’accordo tra ICQRF e SOGIN. Qui il link all’interrogazione: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/Sindisp/0/1177764/index.html
“Sarebbe interessante capire come mai il MIPAAF abbia deciso di affidare questo tipo di incarico proprio alla SOGIN e non si sia invece prediletta una delle numerose università italiane che già svolgono in maniera costante studi e ricerche per l’applicazione di questo tipo di tecnologie alla identificazione dell’origine dei prodotti agricoli e agroalimentari. I ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico dovrebbero anche spiegare quali iniziative intendono assumere perché vi sia una rapida conclusione degli incarichi affidati alla SOGIN, senza concedere ulteriori proroghe che continuano a gravare sui bilanci degli italiani e allontanano sempre di più la mesa in sicurezza dei luoghi contaminati da rifiuti radioattivi”.