Al via lo stato di agitazione dei Vigili del Fuoco indetto dalla Fp Cgil contro governo e amministrazione che calpestano i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, cancellando il ruolo del sindacato. In maniera unilaterale e iniqua, nel decreto semplificazioni, governo e vertici del dipartimento e del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco hanno deciso di ripartire le risorse previste dalla passata legge di Bilancio, pari a 165 milioni e legati alla valorizzazione economica del personale, negando alle organizzazioni sindacali il legittimo strumento democratico della negoziazione, previsto da norme che disciplinano corrette relazioni sindacali. Si tratta di un atteggiamento incomprensibile e in contrasto con gli obiettivi e il principio di valorizzazione economica del personale. I 165 milioni previsti verranno erogati in una modalità assolutamente iniqua, penalizzando una cospicua parte di Vigili del Fuoco.
Alle difficoltà a livello nazionale si uniscono quelle locali del comando provinciale di Potenza, che denuncia la grave carenza di organico di diverse unità. Nonostante la pianta organica del 2 dicembre 2019 preveda 275 unità di personale operativo con varie qualifiche tra la sede centrale e le 5 sedi distaccate, l’ultima circolare ministeriale sulla mobilità dello scorso 28 settembre prevede addirittura l’esubero di una unità, senza precisare i criteri con i quali si stabilisce tale esubero, che smentisce in qualche modo quanto stabilito nella pianta organica del 2 dicembre.
Il problema della carenza di organico si è venuto ad accentuare con l’apertura della sede distaccata di Palazzo San Gervasio dal 15 luglio scorso, sede distaccata con in base logistica provvisoria, con personale già precedentemente in forza al comando ma con numeri del tutto insufficienti nell’attesa che la successiva mobilità nazionale prevedesse organico a regime.
Ciò non si è verificato e il corpo dei Vigili del Fuoco, già provato dall’emergenza pandemica con continui trasferimenti da una sede a un’altra, si trova ancora ad operare in una difficile condizione di carenza del personale e in attesa di una sede stabile, dal momento che nemmeno i neo assunti al 21 novembre 2018 possono partecipare alla mobilità perché costretti a permanere nella sede di prima assegnazione per almeno due anni. Nonostante le criticità appena citate, i Vigili del Fuoco continuano a compiere il proprio dovere al servizio del cittadino, con estremo spirito di sacrificio e senso di responsabilità.
Il sindacato chiede pertanto a livello locale che si ponga rimedio a quanto erroneamente stabilito e a livello nazionale un confronto da troppo tempo negato su organizzazione del lavoro, mobilità del personale, formazione, mensa di servizio, riconoscimento buono pasto, lavoro agile, salute e sicurezza e altro ancora. Così come è necessario un confronto con la Funzione Pubblica per la definizione dell’accordo negoziale di tutte le risorse in campo comprese quelle relative al rinnovo del contratto 2019/2121 nonché, attraverso una nuova legge delega del governo, rivedere l’impianto generale dell’ordinamento professionale del Corpo e delle progressioni in carriera. Il sindacato chiede il ritorno al confronto tra le parti, rilanciando il ruolo della contrattazione come unico strumento democratico in grado di migliorare la vita e il futuro delle donne e degli uomini de corpo, tra i più esposti al rischio.