Il sostegno alla battaglia che alcune migliaia di lavoratori lucani hanno intrapreso per il rinnovo dei contratti è espresso dal segretario regionale della Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli.
Secondo una recente indagine dell’Istat, che monitora l’evoluzione dei 73 principali contratti collettivi nazionali, sono oltre 10 milioni, l’82% del totale, i lavoratori in attesa del rinnovo del contratto di lavoro della categoria da oltre 12 mesi.
La situazione conflittuale determinata dall’atteggiamento di rigidità, del tutto ingiustificabile, assunto da Confindustria – aggiunge Tortorelli – si sta scaricando già sui metalmeccanici, i lavoratori dell’agroalimentare e del settore legno.
Da tempo sosteniamo che la ripresa del Paese non può prescindere dal rispetto dei rinnovi contrattuali e quindi dagli aumenti dei salari. Ed è per questo che richiamiamo Confindustria al rispetto di quanto insieme sottoscritto nel Patto della Fabbrica. Va chiarito che – evidenzia il segretario della Uil – l’intesa confederale firmata da Confindustria e Cgil, Cisl e Uil nel marzo 2018, meglio nota come “Patto della fabbrica”, prevede innanzitutto che i salari minimi debbano aumentare in relazione all’incremento medio dell’inflazione depurato dai costi della energia importata. Obiettivo è quello di incrementare i salari sulla base degli indicatori di crescita della produttività. L’intesa prefigura l’esigenza di investire sulle competenze delle risorse umane, per potenziare i livelli di intervento del welfare aziendale e di migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro. Quest’ultimo obiettivo è stato tradotto in modo efficace proprio in occasione degli accordi nazionali e territoriali che hanno consentito la ripresa delle attività produttive post-Covid.
Per Tortorelli pertanto non va disconosciuto il ruolo svolto dai lavoratori in alcuni settori specifici nella fase del lockdown per non far mancare prodotti alimentari sulle tavole degli italiani e per garantire i servizi essenziali. La responsabilità che il mondo del lavoro ha dimostrato nell’assicurare la continuità produttiva merita il dovuto e non formale riconoscimento.
Stupisce, quindi, la rottura del tavolo dei metalmeccanici, e quanto avvenuto con il Contratto degli Alimentaristi nei mesi scorsi. Pertanto, sosteniamo tutte le azioni ed iniziative di lotta e mobilitazione che si è deciso, insieme a Cgil e Cisl e alle organizzazioni confederali di categoria, di mettere in campo, al fine di dare le giuste tutele economiche e normative a milioni di lavoratrici e lavoratori in attesa di rinnovo contrattuale.
La nostra priorità è sempre stata quella di rinnovare in tempi brevi i Ccnl scaduti. É anche tramite questi che si può attuare una politica in grado di incentivare la domanda interna e di conseguenza far ripartire il sistema economico. È la fondamentale risposta che possiamo dare al Paese per aiutarlo a ritrovare la strada della ripresa. Ci vogliono determinazione e senso di responsabilità, ma è l’unica strada percorribile. In questo quadro rilanciamo la richiesta di un confronto con il Governo che abbia al centro la ripresa produttiva e la buona occupazione.
Per tutto questo – conclude Tortorelli – rilanciare il Patto per la fabbrica è per noi una priorità. Altrimenti parlare di giustizia sociale, sviluppo, nuova occupazione, rinascita del Sud sarà solo un’operazione accademica”.