’Temporaneamente Bucaletto’, un documentario in forma di mappa sonora attraverso il quartiere di Bucaletto di Potenza, nell’ambito della dodicesima edizione del ‘Città delle 100 scale festival’.Evento che ha tra i vari promotori la Regione Basilicata e che stamane ha visto la partecipazione di circa 25 persone (numero contenuto per il rispetto delle misure anticovid) che, con mappa dell’itinerario alla mano e cuffie, hanno percorso le vie del quartiere Bucaletto di Potenza e al quale ho preso parte con tanto interesse ed emozione”. Così il consigliere regionale della Lega, Dina Sileo, che si sofferma sulla genesi dell’iniziativa “una mappa sonora che ricostruisce il tessuto sociale ambientale vivo, raccontato in prima persona attraverso le voci e i suoni del quartiere. Quindici tappe della durata di circa un’ora e mezza che si chiude sul belvedere che affaccia sulla ferriera”.
“Un’esperienza nuova che consiglio a tanti – dice il consigliere Dina Sileo. Ho rivissuto gli anni del terremoto del 1980 a seguito del quale nacque la ‘Cittadella’ e dopo quarant’anni. questo documentario di osservazione, registrazioni ambientali, conversazioni, interviste con chi vive o semplicemente attraversa il quartiere, ha avuto la potenza di attraversare,nel profondo il tessuto sociale, e di farmi percepire il vissuto di questi concittadini, la storia quotidiana, i loro ricordi nel trasferirsi in una situazione periferica che doveva essere temporanea ma che è diventato il luogo a tratti maledetto ma del quale si sentono ormai radicati. Un vero attaccamento identitario, a tratti esaltato da quella resilienza di chi, nonostante si sente abbandonato, crede e vuole fortemente la riqualificazione di un luogo e di un pezzo della città che non è più luogo temporaneo ma la loro casa”.
“Non un sopralluogo politico – prosegue Sileo – che pure sono stati tanti in questi anni, accompagnati da comizi, ma l’ascolto di voci e la diversa percezione dei luoghi, del forte impegno sociale verso i diversamente abili che si profonde in quelle cadenti strutture prefabbricate, del vissuto degli stranieri, degli artisti blues che vivono lì, dello storico barbiere e delle case svuotate per far posto alla riqualificazione e anche della mastodontica chiesa in costruzione. Praticamente, la tappa di un festival culturale ha sprigionato e raccontato quarant’anni di esperienza portando il brivido. Questa è la grande portata dell’arte e delle produzioni culturali, non un momento celebrativo, ma un vero e proprio percorso performante nell’area periferica di Potenza per eccellenza, Bucaletto, da cui viene fuori il vero spaccato sociale di ormai diverse generazioni, figlie dell’emergenza abitativa,che la politica deve avere come monito nelle risposte che è chiamata a dare”.
“Rivolgo il mio grazie a chi ha ideato, realizzato e condotto questo documentario sonoro e a chi – conclude Sileo – ha fatto da guida in questo itinerario in un luogo-temporaneo della mia città”.