Alessandra Targiani del liceo classico di Nova Siri che è associato all’I.S.I.S. Pitagora a Montalbano Jonico (Matera) guidato dal dirigente scolastico Rosaria Cancelliere, è l’unica studentessa lucana selezionata per il progetto “Cronisti per un giorno” abbinato al Giro d’Italia grazie all’iniziativa de “La Gazzetta dello Sport”.
La studentessa è stata ospite nella sala stampa allestita dal quotidiano che promuove la corsa rosa a Matera in occasione della sesta tappa vinta del Giro d’Italia partita da Castrovillari e vinta dal francese Arnaud Lemare.
Alessandra Targiani ha raccontato il Giro d’Italia 2020 in Basilicata, con il passaggio dai centri del Pollino verso Matera con l’arrivo nel pomeriggio del 7 ottobre e poi la successiva ripartenza dalla città dei Sassi verso la Puglia.
L’articolo di Alessandra Targiani è stato pubblicato su www.giroditalia.it, sito ufficiale del Giro d’Italia. Di seguito il suo articolo.
La Carovana rosa sfiora la Luna
Dopo aver pedalato e lottato contro ogni avversità climatica e morfologica, i Titani sono giunti alla fine della sesta tappa della 103esima edizione del Giro d’Italia: Matera.
Partiti da Castrovillari in Calabria, il gruppo dipinge con vivaci colori, attraverso le tinte sgargianti delle proprie divise, il versante lucano della Parco Nazionale del Pollino, sfrecciando verso l’incantevole lago di Monte Cotugno, che non presenta una trasparenza cristallina ma un colore verde smeraldo. Forse neanche Ulisse, dopo un viaggio durato 10 anni, è riuscito a vedere così tanta bellezza in soli 188 km.
Dopo l’attraversamento della Sinnica, si addentra in un paesaggio lunare: i Calanchi. Nel tratto di Tursi lo sguardo non è stato solo catturato dai vari muri di terra che si ergono dal basso, ma anche dalle vaste piantagioni di aranceti. Raggiungono Craco, famosa per il suo scenario spettrale, ma affascinante.
Dopo pochi chilometri lo sfondo cambia nuovamente e il bianco delle case della città di Pisticci ricorda che mancano meno di 45 km dalla vittoria. Ed è proprio in questo punto che distoglie la vista dalle grandi bellezze naturali della Lucania e con determinazione il gruppo si fionda verso la gloria. È giunta l’ora di una corsa senza limiti di velocità, ma soprattutto di fatica. È giunta l’ora di una corsa a freddo, durante la quale l’atleta non può che affidarsi a se stesso per scalare il lungo versante che lo porterà alla città dei Sassi. Sembra quasi che il gruppo si stia addentrando nelle viscere di un vitello chiamato al sacrificio.
Fra le varie salite e discese, fra le diverse curve, sotto un cielo instabile, si iniziano a vedere le prime schermaglie tecniche che creano enfasi ed eccitazione. Come gazzelle, i ciclisti accarezzano l’asfalto con eleganza e cercando di divorare gli ultimi duri chilometri che li dividono dal nastro del traguardo. C’è chi con lo sguardo deciso fissa il suo obiettivo e chi, sfinito dalla salita, non si arrende ma manifesta i primi segni di cedimento.
Nonostante le normative Covid la città di Matera riscalda l’atmosfera. Arrivati a poco meno di un chilometro, cercano di sfruttare ogni goccia di energia, ogni accorgimento tecnico per guadagnare anche solo un secondo che valga loro la vittoria. Tra le varie acclamazioni della folla e la felicità che si respira come ossigeno nell’aria, Arnaud Démare strappa il nastro e si impone come il vincitore della sesta tappa. Matera e l’intera e la Basilicata accoglie il vittorioso Arnaud Démare e tutta la carovana, formata da grandi personaggi come il portoghese Peter Segan, campione del mondo per tre volte, Vincenzo Nibali, Filippo Ganna e Domenico Pozzovivo che scrivono la storia del Giro d’Italia.
Questa occasione ha permesso al mondo di conoscere e vedere paesaggi e sfondi lucani. Il ciclismo è il simbolo della completa armonia fra battito cardiaco e movimento, fra tempo e gloria. È splendido come un ciclista possa essere affiancato alla figura del viaggiatore. Durante una gara cattura panorami incantevoli, viste da perdere il fiato e affronta ogni chilometro con determinazione e costanza. Non è solo uno sport ma un modo di vivere. Esempi grandiosi di grandi figure del ciclismo sono Coppi e Bartali, ma anche il nostro conterraneo Domenico Pozzovivo, soprannominato il Mary Gibson del ciclismo, il quale, dopo un grave incidente, si è rialzato e ha continuato a lottare.
Alessandra Targiani, studentessa Liceo Classico di Nova Siri associato all’I.S.I.S. Pitagora di Montalbano Jonico (Matera)