Valeria Rosaria Singetta (Forza Civica Basilicata): “Sanità: la vera sfida nazionale (e locale) è il passaggio da un welfare statalistico ad un welfare di comunità. Serve un processo di innovazione che metta il cittadino al centro tra ospedale e territorio”. Di seguito la nota integrale.
“La vera sfida nazionale (e locale) è il passaggio da un welfare statalistico in crisi finanziaria ad un welfare di comunità dove più forze e più risorse (pubbliche, private, volontarie e delle famiglie) concorrono a creare una nuova rete di protezione sociale e di limitazione delle disuguaglianze. Oggi per rendere la comunità parte attiva del cambiamento, soprattutto quando si tratta di welfare e quindi di sanità (in particolare quella materana) si parte da un processo di innovazione che metta il cittadino al centro tra ospedale e territorio. Il primo riscatto culturale è quello di una nuova governance in cui il cittadino è al centro dei processi di trasformazione digitale e con lui la ricostruzione delle sue informazioni per poter individuare le esigenze e i bisogni, trasportandoli in un’ottica di welfare aziendale, che porta con sé non solo nuovi servizi ma anche nuove reti di imprese che erogano servizi attraverso una nuova strategia di programmazione comunitaria. Diventa necessario per l’utilizzo delle risorse comunitarie, le autorità nazionali e regionali realizzino una” specializzazione intelligente” al fine di consentire un utilizzo più efficiente dei fondi strutturali e un incremento di sinergie tra le politiche comunitarie, nazionali e regionali. Pertanto in un momento di riqualificazione ciclica nonché fisiologica di ruoli, la sanità di Matera (come quella di Potenza) ha delle lacune grossolane non solo dovute attualmente dal fenomeno Covid-19 , evidentemente non compreso a dovere in modo nazionale nella sua gestione complessiva. La pandemia non è stata sufficiente ad inculcare nelle menti di chi ci governa in Regione con assai scarsa maestria come necessario, l’insediamento per tutto il territorio sanitario di una sana e competente cabina di regia, individuabile nell’assessorato del ramo a dovere tra le paritetiche Aziende Sanitarie Regionali compreso il Crob. Per riordinare il sistema non sono necessari tanto e solo i fondi, ma autorità, responsabilità e competenze vere. Attualmente assistiamo ad insulsi giochi di potere che creano confusione in un momento in cui vi è bisogno di chi ascolta e non di gente improvvisata . Serve infatti ascoltare i bisogni dei cittadini materani per poter influenzare la politica istituzionale verso scelte oculate e redditizie e per evitare decenni di fallimenti certificati da emigrazione sanitaria. Concludendo, nessuna scelta di potere verticale e verticistico ma solo orizzontale, dipartimentalizzando la sanità, e tenendo lontana la politicuccia da due soldi degli improvvisati!”