Lavoro e centri per l’impiego, Consiglieri regionali Carlucci, Leggieri e Perrino (M5s): “Per bardi e la sua giunta non sono una priorità. la maggioranza è troppo impegnata a risolvere le crisi interne ai partiti. Cittadini lucani umiliati”. Di seguito la nota integrale.
“Lavoro 2025” è il titolo del progetto commissionato da un gruppo di parlamentari del Movimento 5 Stelle ed elaborato dal sociologo del Lavoro Domenico De Masi sulla base di un rigoroso metodo scientifico. La ricerca che è stata condotta inquadra tutte le questioni fondamentali che sono al centro del delicato meccanismo tra la domanda e l’offerta ed è uno strumento indispensabile per poter leggere lo scenario dell’occupazione futura, in quanto fornisce le basi per poter ipotizzare come cambierà il lavoro. Secondo De Masi per progettare qualsiasi politica attiva del lavoro occorre prevederlo. Una lettura indispensabile per capire l’occupazione di domani.
E qui in Basilicata a che punto siamo? Conosciamo la realtà del territorio in modo da poter pianificare gli opportuni interventi?
La legge regionale n. 29 ha istituito nel 1998 il Comitato di Coordinamento Istituzionale per le Politiche del Lavoro, con il compito di rendere effettiva l’integrazione tra i servizi per l’impiego e l’attuazione dello sviluppo delle politiche attive del lavoro e formative. Peccato, però, che, a distanza di 22 anni dall’entrata in vigore della legge n. 29, il Comitato non è attivo e i dati contenuti nel sistema informativo regionale (S.I.R.L.) del lavoro non sono stati elaborati, né aggiornati e messi a disposizione. In poche parole, siamo in presenza di numerosi dati che non sono stati trattati e, quindi, diventa difficile procedere ad una seria programmazione delle misure occorrenti!
Successivamente la Giunta Regionale, con deliberazione n. 1505/2016, ha istituito l’Osservatorio del Mercato del Lavoro Regionale della Basilicata le cui funzioni e compiti avrebbero dovuto riguardare prevalentemente le attività dirette ad assicurare l’analisi delle dinamiche del mercato del lavoro a livello regionale, oltre che il supporto alla progettazione delle politiche attive del lavoro integrate. Tuttavia, spiace dirlo, così non è stato. Infatti, le informazioni utili al monitoraggio del mercato del lavoro e contenute nel sistema applicativo dell’Osservatorio non sono state aggiornate. Il sistema informativo avrebbe potuto costituire una preziosa ‘banca dati’ di informazioni così da disporre di elementi utili sia in termini di programmazione che di analisi dei fenomeni rispetto alla variabile ‘tempo’. Ma si procede a tentoni: la banca dati non è stata periodicamente aggiornata, con l’impossibilità di utilizzare le informazioni e di mappare l’intero territorio regionale. In questo modo diventa difficile veicolare, guidare e migliorare le scelte di politica attiva del lavoro.
La legge regionale n. 9 del 2016 ha istituito l’Agenzia Regionale LAB (Lavoro e Apprendimento in Basilicata), allo scopo di affidare ad un unico soggetto l’attuazione delle politiche in materia di orientamento, formazione, istruzione e lavoro. L’Agenzia ha riunito le due agenzie provinciali APOFIL e AGEFORMA e gli otto Centri per l’Impiego della Basilicata. Un tale trasferimento di risorse umane, dunque, dovrebbe esigere un modello di struttura organizzativa snello ed efficiente. Sappiamo bene, però, che non è stato ancora nominato il direttore generale e che il commissario ad acta, Coronato, ha inteso prorogare fino al 15 gennaio 2021 i contratti di lavoro a tempo determinato, eludendo l’avvio delle procedure di evidenza pubblica. Su questo tema si è pronunciata la Corte dei Conti che ha evidenziato la centralità del ruolo del direttore generale in termini di coordinamento e raccordo ai fini dell’efficiente ed efficace funzionamento della stessa Agenzia. Gli stessi giudici contabili hanno convenuto poi sulla necessità di potenziare i Centri per l’Impiego presenti sul territorio regionale per garantire i servizi essenziali all’utenza, soprattutto in merito all’attuazione del Reddito di Cittadinanza. A tal proposito corre l’obbligo di citare il lavoro curato dall’ex Presidente della sezione di controllo della magistratura contabile della Basilicata, Rosario Scalia, divulgato poco più di un anno fa in occasione di un evento a cui la massima istituzione regionale venne invitata e partecipò con diversi propri rappresentanti. A quanto pare, però, il messaggio non è stato recepito dal governo regionale.
Con l’introduzione del Reddito di Cittadinanza, si è reso necessario un supporto all’organico già in servizio nei Centri per l’Impiego e le strutture regionali che gestiscono anche le pratiche di sostegno al reddito. Il Piano di rafforzamento dei CPI e delle politiche attive del lavoro stabilisce che le Regioni debbano procedere alla pubblicazione di bandi di concorso per il reperimento delle necessarie figure professionali. Il suddetto Piano, però, in Basilicata (dove potrebbero essere assunte 52 unità a tempo indeterminato, così come previsto dal Decreto del Ministero del Lavoro del 22 maggio 2020) non è ancora partito, mentre in alcune regioni, come Veneto, Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Marche, Campania, Lombardia, Umbria, Sicilia e Puglia, sono state già pubblicate le prime procedure relative al potenziamento degli stessi CPI. In Basilicata si è venuta a creare una situazione di paralisi in cui si rischia di perdere anche le risorse trasferite dal Governo centrale per il miglioramento dei servizi offerti dagli stessi Centri, così come previsto dal Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 4 del 2018. Un vero pantano in cui affondano gli utenti che, invece, avrebbero bisogno di servizi efficienti per la ricerca di un posto di lavoro e per la formazione e riqualificazione professionale. Appare urgente avviare subito un processo di rafforzamento dei Centri per l’Impiego e una riorganizzazione dei processi di erogazione dei servizi; inoltre, provvedere all’elaborazione e fruizione di tutti i dati del sistema informativo unitario delle politiche del lavoro affinché possa fornire, in tempo reale, le informazioni utili (numero dei percettori di ammortizzatori sociali, assunzione, trasformazione, cessazione del rapporto di lavoro) a ogni utente.
La maggioranza di centrodestra è totalmente assente su questo delicatissimo tema, e continua a prorogare una nomina fondamentale come quella del Direttore dell’ARLAB, situazione che è stata attenzionata anche al Ministero del Lavoro. Forse, il rimpasto della giunta e la soluzione delle crisi interne ai partiti che sostengono Bardi sono più importanti del presente e del futuro dei cittadini lucani, ripetutamente umiliati.