Tragedia questa mattina a Tito. Giuseppe Recchia, un operaio di 47 anni di Ferrandina in servizio nella zona industriale di Tito, è morto a seguito di una caduta dal tetto di un capannone dismesso mentre effettuava lavori di bonifica dall’amianto. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno constatato il decesso dell’operaio, i Carabinieri che indagano sull’episodio e i Vigili del fuoco di Potenza.
Tragedia a Tito, operaio di Ferrandina muore dopo caduta dal tetto di un capannone. Tortorelli (Uil): “Rafforzare tutele nei posti di lavoro e sul fronte di contrasto al Coronavirus”
L’ennesima morte sul lavoro avvenuta oggi nell’area industriale di Tito Scalo conferma che l’attenzione sulla sicurezza sui posti di lavoro va mantenuta alta, non solo rispetto alla pandemia, ma in un quadro più ampio e generale. Ad affermarlo è il segretario regionale della Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli sollecitando un’inchiesta rigorosa sulle cause della morte di un operaio che lavorava nei pressi di un capannone industriale. Come confermano i dati più significativi di fonte Inail, nei primi sette mesi 2020 gli infortuni sul lavoro in Basilicata sono stati complessivamente 1.832 di cui 1.106 in provincia di Potenza e 726 in quella di Matera ed hanno coinvolto 1.167 uomini e 665 donne. Tra i luoghi di lavoro più esposti all’infortunistica si conferma l’industria e i servizi con 1246 denunce all’Inail (industria “stretta” 289, terziario 255, artigianato 130), seguita da agricoltura (314) e Pubblica Amministrazione (272). Tra le classi di età “a rischio”, al primo posto quella tra 55-59 anni (278 denunce), seguita da 50-54 anni (263), 45-49 anni (237), 60-64 anni (197). Non va sottovalutato – aggiunge Tortorelli – che non regge il confronto tra i primi sette mesi del 2020 e del 2019 (in Basilicata gli infortuni furono 2.713) in quanto il locdwon ha imposto per un lungo periodo il blocco di ogni attività produttiva considerata non necessaria. Con la ripresa pressochè completa l’impegno del sindacato dunque è su due fronti: il controllo delle misure di sicurezza in ogni posto di lavoro e con particolare attenzione nei comparti a maggiore rischio che sono industria ed edilizia; la tutela in termini di sorveglianza sanitaria di lavoratori e lavoratrici cosiddetti “fragili” del settore privato e pubblico dalla pandemia.
E’ pertanto necessario prepararsi a fronteggiare ogni evenienza e accrescere le misure di prevenzione negli ospedali e strutture sanitarie, negli uffici. Per la tutela del personale scolastico, degli studenti e per tranquillizzare le famiglie, rinnoviamo l’invito al Presidente Bardi, di un incontro per affrontare collegialmente tutte le problematiche tuttora aperte che vanno dalle aule, ai banchi, alle mascherine, ai trasporti degli alunni, considerato che la sua ultima ordinanza non risolve tutte le questioni aperte specie nel trasporto”.