Si sono concluse domenica 18 marzo a Roma una serie di eventi dedicati all’architetto e urbanista Ludovico Quaroni nel Centenario della sua nascita (1911-2011). Le manifestazioni, promosse da Fondazione Adriano Olivetti, Fondazione MAXXI e Istituto Nazionale di Urbanistica sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana. Le celebrazioni del centenario sono partite proprio dalla città di Matera lo scorso 22 settembre con un workshop realizzato in collaborazione con la Regione Basilicata, la Provincia ed il Comune di Matera d’intesa con la Facoltà di Architettura dell’Università della Basilicata. Nel mese di ottobre le celebrazioni hanno toccato la città di Arezzo con un seminario realizzato in collaborazione con la Regione Toscana, il Comune e la Provincia di Arezzo ed il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e hanno quindi raggiunto la capitale per avviare una serie di iniziative a partire dal 15 marzo 2012. In particolare al Museo MAXXI la Fondazione Olivetti ha presentato il programma di valorizzazione del Fondo Quaroni seguito da una lecture del professore Franco Purini sulla figura e il lascito dell’architetto romano di cui la Fondazione Adriano Olivetti è depositaria.
Quaroni a Matera ha lasciato la sua impronta negli Anni Cinquanta, quando si costruiva i quartieri della nuova città, a seguito dello svuotamento degli antichi rioni Sassi. Chi ne ha sempre tracciato un profilo di alto interesse culturale è stato l’artista materano Franco Di Pede, dedicando ad Olivetti anche uno dei suo quaderni culturali monografici. Ci riferiamo a quello relativo al borgo La Martella che racchiude all’interno un storiografia molto interessante corredata di foto che vanno dagli Anni Cinquanta in avanti. Lo studio Arti Visive di Franco Di Pede proprio in quel periodo per sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale organizzava a New York presso l’Istituto Italiano di Cultura una mostra itinerante denominata “Come agisce e reagisce culturalmente una città come Matera: i Sassi di Matera – foto e progetti”. Alla “vernice” intervenne il rappresentante del Consiglio della Sicurezza dell’ONU, Gustave Brainer, che negli Anni Cinquanta aveva fatto parte della Commissione Americana Eca (con a capo James David Zellerbach e Adriano Olivetti) e aveva già visitato Matera. Tale commissione affidò alla coppia Mazzocchi-Alemanni, coadiuvata dall’ing. Calia la redazione di un programma per la soluzione del problema “Sassi”. Nel 1951 il Centro Studi per l’Edilizia del Consiglio Nazionale delle Ricerche incaricava gli architetti Federico Gorio, Pier Maria Luigi, Ludovico Quaroni, Michele Valori e l’ingegnere Luigi Agati del progetto definitivo per un nuovo borgo residenziale in località La Martella. Il villaggio sorto a pochi chilometri da Matera fu dotato di tutte le attrezzature necessarie, come previsto dai vari programmi e anche con l’ausilio dei suoi fruitori. “Un posto di primo piano – sottolinea Franco Di Pede- meritava un edificio parrocchiale di Ludovico Quaroni, che fu dedicata a San Vincenzo de’Paoli, un’architettura di avanguardia poco compresa per i tempi. Si tratta di un monumento unico nel suo genere di cui Matera dovrebbe andare fiera. Infatti non fu un caso che nella ricorrenza per le celebrazioni del centenario dell’Unità, che si è svolta a Torino dal titolo “Italia ’61”, la chiesa di La Martella rappresentò Matera nella sezione monumenti, mentre nel padiglione della Regione Basilicata fu esposto il pannello “Lucania ‘61” di Carlo Levi.
Carlo Abbatino