Nel rispetto delle norme covid19, l’annuale evento AGIA-CIA di Tricarico per l’edizione 2020 si è svolto in modalità smart, ed è stato l’occasione per approfondire il tema della terza economia, parlando di cooperative di comunità, filiere etiche e gestione dei beni comuni. “Le cooperative di comunità sono luoghi dove comunità resilienti rivitalizzano territori marginali rurali e periurbani”: lo ha sottolineato la vicepresidente esecutiva Caterina Salvia intervenuta all’iniziativa. “Economia circolare, promozione di comunità energetiche e gestori dell’ultimo miglio dell’infrastruttura digitale – ha aggiunto – sono gli obiettivi a cui la cooperazione di comunità potrà tendere nei prossimi anni insieme a welfare, turismo e cultura”il sottosegretario di stato Steni Di Piazza nel salutare i giovani imprenditori agricoli ha evidenziato come “La Terza Economia intende l’impresa come parte integrante della società, non come un’entità avulsa. In cui l’imprenditore indirizza la mission, non soltanto verso il raggiungimento degli obiettivi di profitto, ma al welfare di comunità” “L’agricoltura ha un ruolo centrale e strategico – secondo Alfonso Pascale – nella produzione di beni e servizi rivolti al benessere collettivo. Gli sforzi e le risorse devono essere indirizzate verso una svolta sempre più innovativa del settore. L’innovazione e la conoscenza sono alla base della sostenibilità ambientale, sociale ed economica del sistema”. Nelle conclusioni Enrico Calentini è tornato sul progetto SIBATER, dove AGIA e Legacoop sono impegnati al fianco di ANCI e IFEL per lo sviluppo di attività di Supporto istituzionale all’attuazione della Banca delle Terre.
A Tricarico una visione nuova di abitare, considerare e prendersi cura dello spazio rurale, nuovi input, in chiave innovativa. Al centro, gli asset guardano a un nuovo governo del territorio, all’ammodernamento delle sue infrastrutture fisiche e digitali, alla gestione della fauna selvatica, allo sviluppo di filiere a vocazione territoriale e alla coesione tra istituzioni ed enti locali per il rilancio delle aree interne. Nell’ambito del più ampio progetto “la Basilicata che vogliamo” AGIA si pone l’obiettivo di sviluppare azioni modello nella realizzazione di welfare di comunità insieme ai partner coinvolti nella giornata di Tricarico.
“In basilicata abbiamo adottato strumenti legislativi importanti come la legge sull’agricoltura sociale e quella sulla Banca della Terra, strumenti dormienti. Come associazione dei giovani imprenditori agricoli crediamo che l’agricoltura sia centrale nell’attuazione di servizi essenziali e nella gestione del territorio, spesso abbandonato. Un’agricoltura multifunzionale, sostenibile, al servizio delle comunità ha fatto manifestato la voglia di mettersi in gioco durante la giornata di Tricarico”.L’approvazione da parte della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo del provvedimento sull’anticipo dell’utilizzo delle risorse del Next Generation EU, dedicate specificatamente all’agricoltura attraverso la politica dello sviluppo rurale, dà centralità ai Giovani Imprenditori Agricoli. E’ il commento del vice presidente nazionale Agia-Cia RudyMarranchelli riferendo che il 55% dei fondi dovrà essere utilizzato per il supporto al primo insediamento dei giovani agricoltori e ad investimenti per promuovere la resilienza delle aree rurali, sostenerel’economia digitale e gli obiettivi agro-climatico-ambientali.
Il direttore Cia di Potenza e Matera Donato Distefano ha riferito che dall’Europa arriva un aiuto concreto a sostegno della ripresa del settore agricolo e agroalimentare per fronteggiare la crisi da Covid e incoraggiare una reale svolta del comparto in chiave innovativa e green. Di qui la soddisfazione della Cia per il via libera della Comagri al Parlamento europeo sull’anticipo al primo gennaio 2021 dello stanziamento di oltre 8 miliardi di euro a favore del settore, cui si aggiungono 2,6 miliardi previsti dall’accordo sul Bilancio Ue (1,22 destinati all’Italia).
Per Cia, che aveva già sollecitato interventi immediati senza aspettare l’entrata in vigore della riforma Pac nel 2023, si tratta, infatti, di un’iniezione di liquidità importante accompagnata tra l’altro da quella visione strategica auspicata più volte dall’organizzazione che pone al centro del rilancio le aree rurali così come la digitalizzazione e la sostenibilità dell’agricoltura.