Assessore regionale Cupparo replica ai consiglieri regionali Cifarelli e Pittella del PD. Di seguito la nota integrale.
I consiglieri regionali del Pd, Roberto Cifarelli e Marcello Pittella, forse non avrebbero potuto usare metafora più appropriata del “pianista nel salone del vecchio West” perché sono i primi a suonare un pianoforte stonato. Vorrei dirlo soprattutto all’ex Presidente Pittella, che continua nel linguaggio monocorde, senza aggiungere nulla di nuovo. Ma – a parte le considerazioni e valutazioni che ho fatto nella replica a Braia che, specie per tutta la questione petrolio, con la ricostruzione minuziosa dei fatti e dell’attività mia e della Giunta, valgono anche per i consiglieri del Pd e che quindi non intendo ripetere – l’affermazione di Pittella: “la Giunta Bardi è schiacciata sulle compagnie petrolifere”, richiede una risposta.
La saggezza popolare esprime meglio del linguaggio politico: “da quale pulpito viene la predica”. L’ex Presidente non può far finta di trovarsi adesso in Regione per caso dopo che, proprio nel rapporto con le compagnie petrolifere, ci ha trasmesso l’esempio più vistoso ed inequivocabile di fallimento. Un caso tra i tanti: la sua Giunta si era “dimenticata” di rivendicare dal Governo 40 milioni di euro di royalties che le compagnie hanno versato nel 2015 e sono state “trattenute” indebitamente. Una questione che il Presidente Bardi sta seguendo con caparbietà proprio come la nostra proposta di ottenere da Eni e Total anticipazioni sulle royalties che matureremo per poter contare da subito su nuove risorse finanziarie tanto più preziose in questa fase complicata e difficile segnata dalle ricadute della pandemia su cittadini, famiglie e imprese. Sfido Pittella e Cifarelli, ai quali riconosco onestà morale, di ripetere che questo è “essere schiacciati sulle compagnie”.
E per restare alle risorse finanziarie non si può far finta di dimenticare che l’ultimo bilancio che ci è stato consegnato registra un disavanzo di circa 50 milioni di euro a cui aggiungere situazioni debitorie pregresse (tra tutti quella nei confronti di Cotrab) per circa 200 milioni di euro complessivi. Per il Ricovery Fund Pittella farebbe bene, invece, ad intervenire sul suo Governo che non ha chiuso ancora la trattativa con gli organismi Ue e che pertanto non ci consente di conoscere l’ammontare (oltre ai tempi) delle risorse finanziarie che saranno messe a disposizione della nostra Regione e che – vogliamo tranquillizzare i lucani – non sprecheremo come accaduto in passato con i fondi comunitari.
Ancora, ritengo semplicemente inaccettabile, perché falso, il rilievo che ci viene sulla cosiddetta “sordità” rispetto a richieste di incontri.
Ho perso il conto degli incontri, delle riunioni, dei contatti avuti solo in questi mesi con tutte le rappresentanze sociali, imprenditoriali, associative e dei Comuni.
Non mi sarei aspettato inoltre che a tirare in ballo la vicenda del Consorzio Asi Potenza fosse proprio l’ex Presidente che ci ha fatto ereditare un “buco finanziario” di circa 50 milioni di euro ed una situazione incancrenita al punto che a fronte di un fatturato mensile di circa 250 mila euro il Consorzio spende 700 mila euro al mese e nonostante il contributo di 2,5 milioni euro deciso dalla Giunta per i primi mesi dell’anno produce un disavanzo costante. Eppure se Pittella aveva una soluzione perché non l’ha tirata fuori quando gestiva la Regione?
Lo stesso vale per il comparto forestale: su un fabbisogno complessivo di circa 60 milioni di euro abbiamo trovato in bilancio solo 3 milioni di euro. Ricordo in proposito, da sindaco, i notevoli ritardi che puntualmente si sono verificati nell’ultimo decennio per il pagamento dei lavoratori forestali con le pressanti e continue sollecitazioni.
Quanto alla saccente tesi che “noi non siamo nell’animo della gente”, i sempre più numerosi incoraggiamenti a continuare lungo la strada intrapresa, gli attestati di stima che ci giungono da tutti i settori della società lucana, da cittadini, indicano tutt’altro. E’ anche questa un’affermazione che si ritorce come un boomerang contro chi l’ha pronunciata. Questo – credo – anche perché abbiamo voluto costruire gli Avvisi Pubblici sulle misure di aiuti in collaborazione con i soggetti sociali interessati.
Noi andiamo avanti sugli impegni assunti. Mercoledì 21 ottobre terremo la prima riunione di insediamento del Gruppo Tecnico Operativo – con la partecipazione di rappresentanti dei grandi player localizzati in Basilicata, associazioni imprenditoriali, sindacati – per la individuazione delle Linee di Azione del Piano di Sviluppo Economico e Sociale della Regione al quale stiamo lavorando insieme agli esperti dr. Leonardo Cuoco e Giampiero Perri con una svolta metodologica molto netta rispetto a quella delle precedenti giunte che hanno impegnato 10 milioni di euro per il Progetto di ricerca ed innovazione T3 senza previsione di risultati.
Siamo, invece, sempre in attesa di capire in cosa consiste, oltre la propaganda, quella “strada” indicata da Pittella per collocare la Basilicata verso una prospettiva e quale sia la prospettiva. Al Pd, come agli altri gruppi di opposizione, continuiamo a chiedere proposte e non show mediatici.
Di seguito la contro-replica dei consiglieri regionali Cifarelli e Pittella alla nota dell’assessore regionale Cupparo
Caro assessore Cupparo,
Ci dovrà scusare se abbiamo dovuto rileggere più volte la sua nota di risposta tale é stata l’incredulità nel constatare quanto deboli siano gli argomenti per confutare la tesi della inconsistenza e dell’assenza del vostro governo regionale. Ma la ringraziamo di aver trovato il tempo, tra i tanti incontri che fa – come il suo compito richiede, non per concessione, ma per dovere – di rispondere. Le riconosciamo almeno un segnale di presenza che non arriva da altri grandi assenti. Andiamo in ordine, con l’onestà morale che lei ci ha riconosciuto, e le ripetiamo senza tema di smentita che “questo governo regionale é schiacciato sulle compagnie petrolifere”. Ci dica, non é forse vero che é da un anno che Eni continua ad estrarre senza versare le compensazioni ambientali? E la rinegoziazione che fine ha fatto? O non c’è oppure pensate che sia affare privato e quindi non degno di affidarlo alla condivisione dei livelli istituzionali regionali né tanto meno ai cittadini. Così come, con la stessa onestá morale, la pregheremmo di farsi consegnare le richieste di incontro, giunte all’indirizzo del Governatore Bardi, tanto da parte degli operatori dello spettacolo e più in generale del settore della cultura – abbandonato – quanto dei responsabili del centro di dialettologia. Se poi ritiene che le formalità siano noiose, la pregheremmo di tenere conto almeno della raccolta firme che si sta facendo per il progetto Alba. Ma siamo certi che lei sia convinto che si cresca con investimenti in cultura ed innovazione tecnologica e che quindi ne sarà informato.
Ed arriviamo ora assessore, alle questioni che lei ci scarica addosso, come se noi – prima di lei – non le avessimo ereditate. Ma noi – prima di lei – ci siamo ripiegati nelle soluzioni e non rifugiati negli alibi. Sarebbe stato sciocco, se non addirittura puerile.
Cita i 40 milioni trattenuti dal Governo, il 3% delle royalties, come tesi per sostenere un nostro rapporto manchevole con Eni. Bene, scelga chi era l’interlocutore però, altrimenti non può essere credibile. E la rassicuriamo ancora che non si trattò di una dimenticanza e che si era avviato il necessario iter per averli nelle casse regionali.
Lei dice ancora, di aver ereditato 50 milioni di disavanzo nel Bilancio, che – per definizione – deve essere chiuso in pareggio. Anche qui, la invitiamo a riflettere.
Cotrab e Asi, situazioni complesse ed ereditate da voi come da noi. Ma sul primo, la massa debitoria non ammontava alla cifra che lei riporta e, noi avevamo ipotizzato un piano di rientro. É davvero certo che una situazione già difficile non sia stata da voi peggiorata? Stesso dicasi per l’Asi, sul quale apprendiamo che lei stesso ha avanzato una proposta, sicuramente da leggere, se la stessa non fosse stata bocciata dall’ufficio legislativo.
Guardi assessore, anche noi le riconosciamo onestá, ed é per questo che la invitiamo a comprendere che tocca al Presidente Bardi e alla sua squadra l’onere e l’onore di indicare un indirizzo programmatico per la Regione. Noi lo facemmo. Oggi, comprendiamo che la scarsa conoscenza delle istituzioni e della politica, vi porti a chiedere a noi ciò che “dovete” imperativamente fare voi, anche accettando consigli, sollecitazioni e critiche. Al contrario, consegnerete alla nostra regione il vuoto.