Città Plurale Matera: “Il Sindaco Bennardi e la difficile arte del cambiamento”. Di seguito la nota integrale.
La pandemia mondiale imprevista e ancora presente, condiziona in maniera pesante il nostro quotidiano e ci trova ovviamente impreparati a ciò che sta accadendo dopo i mesi estivi.
In qualche modo, siamo costretti ad adattarci con enorme fatica e paura, che non riusciamo a vedere le potenzialità che l’evento ci offre. Stiamo assistendo e soprattutto affrontando un lungo processo di cambiamento che, superata l’attuale fase critica, che starimettendo in difficoltà le strutture ospedaliere su tutto il territorio nazionale, a seguito dell’aumento dei contagi, ci permetta di cogliere possibili nuove modalità di ripresa e in modo particolare modelli alternativi di vivere.Si è aperta una riflessione collettiva sulle possibilità che il cambiamento ci fa intravedere, si tratta infatti di una grande occasione storica per una trasformazione di annosi e irrisolti problemi nazionali e locali, dal superamento delle disuguaglianze sociali, alla messa in pratica di azioni efficaci rispetto ai problemi ambientali.Il problema aperto è la qualità della “governance” di questo possibile epocale cambiamento che va accompagnato e soprattutto reso comprensibile a tutti.
Qui entra in gioco, in primo luogo, la capacità culturale della nostra classe politica a tutti i livelli, sperando che abbia coscienza della posta in gioco.Questa operazione di “governance” richiede la messa in campo di competenze, capacità, forme di condivisione e di controllo critico, insomma siamo tutti coinvolti.Il pericolo è non fermarsi sull’immediato.
Prendiamo ad esempio due fattori di cambiamento epocale:
– la scuola, su cui il dibattito a livello nazionale, si è incentrato, in maniera strumentale, sui banchi, sugli spazi, su gli insegnanti che mancano, sulla necessità che riprendessero le lezioni in presenza. Come se gran parte di questi problemi non ci fossero stati negli anni precedenti e mai risolti, per responsabilità dei vari governi e dei ministri che si sono avvicendati alla Pubblica Istruzione. Bisognava da subito porsi il problema di come preparare le migliaia di nuovi insegnanti e supplenti che, in fretta e furia, sono stati immessi nella scuola a tutti i livelli, qual è in prospettiva il progetto di scuola e il progetto didattico adeguato ai tempi, cosa succede ai ragazzi più in difficoltà. A livello locale occorre affrontare reperendo i fondi necessari, i problemi relativi all’edilizia scolastica: mettere in regola i vari istituti in riferimento alle norme antisismiche; adeguarli alle esigenze per il risparmio energetico; riqualificazione complessiva degli edifici scolastici. Interventi che non si possono più rimandare, in questi luoghi ci vanno i nostri ragazzi, quelli che in ogni momento, in ogni contesto (in modo particolare nelle campagne elettorali), si dichiara che sono il nostro futuro. Se lo sono veramente, allora, i suddetti problemi vanno risolti in maniera definitiva.
– i problemi ambientali quali: il dissesto idrogeologico, l’impermeabilizzazione dei suoli, le espansioni selvagge,l’abusivismo, la manutenzione del territorio, l’arresto del consumo di suolo,richiedono strumenti legislativi più adeguati ad affrontare le problematiche suddette.
Strumenti utili per evitare i disastri a cui assistiamo quando ci troviamo difronte a violenti eventi sismici. Ne sappiamo qualcosa. Da annilavoriamo sul tema, puntando sull’obiettivo della partecipazione sociale, che richiede adeguati strumenti in cui si realizzi il confronto tra cittadini e istituzioni, per trovare soluzioni condivise ai vari problemi. A livello locale, pertanto,occorre inserire nello Statuto comunale forme strutturate di partecipazione, chiedere l’abrogazionedella pessima legge regionale sul piano casa (L.25/2009), che rende inutile ogni strumento di pianificazione;rivedere complessivamente il Piano Strutturale e il Regolamento Urbanistico, nei quali sancire il principio fondamentale dell’arresto del consumo di suolo, segnando con una linea rossa tutto il perimetro urbanizzato, oltre la quale non si può più costruire, concentrandosi su veri interventi di riqualificazione e di rigenerazione urbana. Chiudere l’annosa vicenda del Campus Universitario, completando tutte le strutture e il trasferimento degli uffici regionali in altro luogo.
Se l’immediato soffoca il progetto del futuro non si va da nessuna parte. Il governo del cambiamento come abbiamo detto, richiede persone adatte allo scopo; a questo proposito i segnali della scelta del nuovo Sindaco e dell’Amministrazione di Matera sono stati al momento segni confortanti. Finalmente molta zavorra è stata eliminata.Il PD, da ciò che si evince dai dati elettorali è in fase di dissoluzione, con segni di vita flebili, se non saprà fare estrema chiarezza su cosa vuole essere. Anche la destra è stata severamente punita. La città Medaglia d’oro al valor civile non poteva consentire che vincesse una destra in cui uno dei leader nazionali chiedeva pieni poteri. Il Sindaco Bennardi deve dare subito segni tangibili di discontinuità con il passato. Infine, non condividiamo quanto suggerito da Enzo Santochirico, in una sua recente intervista, quando afferma: “Ha bisogno di sostegni forti e immediati. Penso che competenze e esperienze già sperimentate potrebbero essere di grande e immediato aiuto”. Quali sarebbero queste importanti competenze ed esperienze già sperimentate? Quelle che negli anni hanno già ricoperto ruoli amministrativi e ci hanno condotto alle condizioni attuali?
Sig. Sindaco, noi le suggeriamo di cambiare, ci vuole aria nuova, le competenze si acquisiscono con l’impegno e lo studio, e ci auguriamo che Lei le sappia individuare.
Al momento siamo solo alle prove generali, che inizieranno con il Consiglio Comunale del prossimo 22 ottobre.Lo spettacolo deve ancora iniziare e lo seguiremo con molta attenzione.