“Far attendere per giorni e giorni intere famiglie prima di essere chiamati a fare un tampone è semplicemente assurdo, se poi si aggiungono altri giorni per conoscere l’esito, per una sanità che sul tema avrebbe dovuto avere un sistema rodato e efficiente dopo sei mesi di esperienza. Chiediamo un intervento immediato dell’Assessore Leone per il rafforzamento degli operatori sanitari destinati al tamponamento, alla processazione degli stessi e al tracciamento dei casi su tutto il territorio regionale per ridurre i tempi e agire rapidamente. E’ assurdo apprendere che nell’intera ASM operano solo 4 unità sanitarie che fanno tamponi, due di Matera e due di Policoro e la popolazione da tamponare, purtroppo, oggi è almeno raddoppiata. I dati del contagio sono sotto gli occhi di tutti, comunicati ogni giorno. Si accreditino altri laboratori regionali che hanno strumentazione adeguata a processare tamponi.
Diverse le situazioni che stanno avvenendo, solo per fare degli esempi, nelle scuole della città di Matera. Alta è la guardia e i protocolli messi in atto dai Dirigenti Scolastici, perennemente in contatto con Il Dipartimento di Prevenzione della ASM, si attivano immediatamente al ricevimento delle notizie, per la tutela e la sicurezza di alunni e personale scolastico. Non basteranno, fra pochi giorni, dato l’aumento quotidiano delle situazioni da verificare in via precauzionale o perché necessarie. Per ogni adulto positivo al covid19 c’è almeno un figlio in una scuola da tamponare, una classe da sospendere. Se poi risulta “positivo” il cerchio concentrico dei tamponi da fare aumenta in maniera esponenziale e non più gestibile.”
Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva.
“Se il collo di bottiglia diventa il sistema sanitario – prosegue Braia – caro Bardi, non ci siamo proprio. Tutto va dimostrato con dati e non con annunci. Ci risulta non vera, ad oggi, l’affermazione che al personale scolastico vengano fatti i tamponi, insieme al personale infermieristico e delle RSA. Mentre è vero, purtroppo, che si bloccano oramai scolaresche nei comprensivi della città di Matera, per fare un esempio estendibile a tutta la regione, senza la possibilità, dopo diversi giorni, di aver effettuato il tampone per i compagni di classe o sezione individuati come contatti diretti di casi positivi riscontrati e comunicati ai Dirigenti scolastici che, come da protocollo interrompono le attività educative e didattiche per attivarle a distanza o in maniera integrata. A loro va un ringraziamento e un plauso per la capacità di gestire le crisi nel rispetto della privacy di alunni e famiglie e per tutti gli interventi messi in campo a tutela della salute pubblica. Alcune scolaresche, fortunatamente, rientrano dopo pochi giorni a scuola, se gli alunni risultano essere negativi, in altri casi si provvede a effettuare il tampone anche alle classi. Chiaramente se si continua con l’aumento dei casi accertati tra genitori e rispettivi figli, presto le strutture e i Dipartimenti di Prevenzione di Asm e Asp dovranno alzare bandiera bianca per impossibilità di gestirne il numero e i tempi.
Come può il Presidente Bardi dichiarare di fare sino a 3000 tamponi al giorno e poi far aspettare in isolamento precauzionale le famiglie dei contatti diretti di alunni risultati positivi, con genitori che non possono andare a lavorare in maniera indeterminata rispetto a tempistiche che non sono certe.
Occorre raddoppiare se non triplicare medici e infermieri, e personale dedicato, da rendere disponibili alla scopo: è oggi il minimo da garantire. Soprattutto dopo una conferenza stampa come quella di ieri. Se non avremo risposte immediate dal Governo Regionale saremo pronti a manifestare con ogni mezzo il dissenso verso la gestione di una sanità che dalla crisi sta rischiando andare in lockdown.
Caro presidente Bardi, caro Assessore Leone – conclude il consigliere Braia – è inutile rassicurare se, come appare dalle informazioni che quotidianamente ci giungono, la situazione è già ora fuori controllo. Non siamo più a marzo e maggio scorso ma siamo ad oltre 600 casi registrati e la catena del contagio sta diventando, a detta degli operatori, difficile se non impossibile da ricostruire. Sta saltando l’organizzazione, si intervenga prima che sia veramente troppo tardi.
Abbiamo o no maturato esperienza come Basilicata nella gestione di focolai e casi in tutta la Regione? Oppure è tristemente vero, oggi, che non abbiamo imparato e capito ancora nulla?”