“L’esposizione dei contagi – come da giorni conferma l’incremento dei casi registrati dalla Task Force (ieri 95 contagi) – è conseguenza di una visione fatalista sulla costante valutazione dell’emergenza pandemica. Bardi ne prenda atto e adotti le giuste azioni correttive”. È quanto affermano le segreterie regionali Cgil, Cisl, Uil.
“Il governo regionale ha fatto poco e male. Da maggio a oggi – sostengono le segreterie regionali Cgil, Cisl, Uil – nessuna azione programmatica, nessun potenziamento dei servizi territoriali, nessun piano di assunzione di personale pur avendo a disposizione oltre 30 milioni di euro messi a disposizione dal decreto Rilancio alle Regioni. Nessuna struttura Covid individuata e nessuna cabina di regia e di monitoraggio con personale dedicato al tracciamento e inoltre nessuna azione per aumentare il numero dei tamponi”.
Per Cgil, Cisl, Uil, la recente conferenza stampa del presidente della Regione, Vito Bardi, sull’emergenza sanitaria in Basilicata “non fornisce quelle azioni che i lucani aspettavano per il più efficace contrasto alla diffusione dell’emergenza sanitaria, mentre l’appello rivolto oggi ai giovani, dai toni paternalistici, risulta inopportuno. L’esposizione dei contagi in una regione come la nostra, a bassa densità abitativa – per il sindacato – è conseguenza della irresponsabilità e della manifesta incapacità di governo dell’emergenza pandemica. Il presidente, che appare sempre più imbalsamato dalla sua corte celeste, ne prenda atto e adotti le giuste azioni correttive proposte, al fine di far rallentare la curva dei contagi che sta già assumendo una dimensione di limite della tenuta dell’intero sistema socio sanitario. Il presidente ascolti il mondo del lavoro e si confronti. In questo serve unità con tutte le forze sociali per meglio affrontare una fase assai complicata per la nostra regione e per tutto il mondo del lavoro e dei lucani. La pretesa di fare tutto da soli è pericolosa in un momento nel quale occorre responsabilità e il contributo di tutti per svoltare una congiuntura così drammatica. Cgil, Cisl, Uil insistono per una reale svolta nella gestione dell’emergenza”.