Nuova giunta e nuovo consiglio comunale ma problemi vecchi nella politica materana. E anche il primo Consiglio comunale dell’era Bennardi non fa eccezione. Chi pensava che la prima seduta del nuovo Consiglio comunale sarebbe stata battezzata con il classico “buona la prima” per la coalizione guidata dal sindaco Domenico Bennardi non ha fatto i conti con i mal di pancia dell’opposizione e i franchi tiratori che inevitabilmente si fanno notare con le elezioni a scrutinio segreto.
Servivano 22 voti, i 2/3 dei consiglieri comunali assegnati, per l’elezione del presidente del Consiglio comunale ma i consiglieri di centrodestra e i consiglieri Giovanni Schiuma e Marina Susi di “Matera per Giovanni Schiuma sindaco” e Pasquale Doria di “Matera Civica” sono usciti dall’aula (di seguito gli interventi di Giovanni Schiuma e Pasquale Doria) rendendo inutili le due votazioni previste dal regolamento. Non è passata inosservata la decisione di restare in aula dei due consiglieri del PD, Tommaso Perniola e Carmine Alba.
Hanno votato per il consigliere comunale Antonio Materdomini 18 consiglieri su 21 di maggioranza, 4 sono state le schede bianche e 1 nulla. Stesso film anche nella seconda votazione e seduta sciolta.
La seduta è stata inizialmente presieduta dal Consigliere anziano fino a elezione del presidente del Consiglio, Adriana Violetto.
Dopo la convalida del primo cittadino e dei consiglieri comunali eletti (assente giustificato Nicola Stifano in isolamento fiduciario a seguito di un contatto con una persona contagiata da Coronavirus) il protocollo ha previsto il giuramento del sindaco Domenico Bennardi, visibilmente emozionato nella circostanza.
Gli interventi dei Consiglieri Comunali Paterino, che fa parte della maggioranza in quota volt, Doria di Matera Civica, Schiuma di Matera Futura e Sassone di “Matera, sempre insieme” hanno fatto intuire che non sarebbe stata la giornata buona per cominciare la nuova avventura in Consiglio comunale e così è stato. Rinviata ad una prossima convocazione l’elezione del presidente e dei vice presidenti del Consiglio comunale e non sono stati nemmeno annunciati i presidenti dei gruppi consiliari. Li riportiamo comunque di seguito.
Francesco Salvatore per il Movimento 5 Stelle
Michle Paterino per Volt
Cinzia Scarciolla per Matera 3.0
Mario Montemruro per Europa Verde-PSI
Nicola Casino per Forza Italia
Francesco Lisurici per Lega
Augusto Toto per Fratelli d’Italia
Rocco Sassone per “Matera sempre insieme”
Carmine Alba per il Partito Democratico
Gianni Schiuma per la lista Matera Futura
Rinviata anche l’elezione dei componenti della commissione elettorale comunale.
Michele Capolupo
Di seguito la composizione del Consiglio Comunale di Matera con i consiglieri di maggioranza e opposizione che sono stati convalidati nella prima seduta consiliare, gli interventi dei Consiglieri comunali Giovanni Schiuma e Pasquale Doria e la fotogallery della prima seduta
CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA
Sindaco Domenico Bennardi
11 Consiglieri Movimento 5 Stelle: Antonio Materdomini (500 voti), Francesco Salvatore (399 voti), Milena Tosti (276 voti), Angela Caldarola (199 voti), Gianfranco Losignore (173 voti), Emanuele Pilato (188 voti), Milia Parisi (169 voti), Filomena Fiore (168 voti), Tiziana De Palo (145 voti), Nicola Stifano (140 voti), Mimma Carlucci (123 voti)
4 consiglieri Volt: Michele Paterino (191 voti), Liborio Nicoletti (181 voti), Mariacristina Visaggi (174 voti), Paolo Di Lecce (159 voti)
4 consiglieri Europa Verde-PSI: Gianfranco De Palo (260 voti), Biagio Iosca (213 voti), Mario Montemurro (152 voti), Lucia Anna Stigliani (115 voti)
1 consigliere Matera 3.0: Cinzia Scarciolla (74 voti)
CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE
2 consiglieri Fratelli d’Italia: Augusto Toto (643 voti) e Mario Morelli (voti 388)
2 consiglieri Forza Italia: Adriana Violetto (796 voti) e Nicola Casino (754 voti)
1 consigliere Lega: Francesco Lisurici (339 voti)
2 consiglieri PD: Tommaso Perniola (544 voti) e Carmine Alba (523 voti)
1 consigliere Matera sempre insieme: Angelo Lapolla: 475 voti
1 consigliere Matera per Giovanni Schiuma Marina Susi (431 voti)
1 consigliere coalizione centrodestra: Rocco Sassone
1 consigliere Matera Civica: candidato sindaco Pasquale Doria
1 consigliere coalizione centrosinistra: candidato sindaco Giovanni Schiuma
Consigliere comunale Giovanni Schiuma (Matera per Giovanni Schiuma Sindaco): “Non condividiamo l’adozione di vecchi metodi spartitori e per dimostrare l’estraneità a questo governo dichiariamo di astenerci e ci allontaniamo dall’aula”
All’avvio di questa nuova legislatura per la città di Matera è essenziale che i cittadini possano comprendere chiaramente quali sono le forze politiche che esprimono la maggioranza al governo della città e chi invece, dall’altra parte, costituisce la minoranza. Per questa ragione, l’elezione del presidente del consiglio,che è il primo atto formale dell’avvio dell’attività consiliare, per la sua valenza politica, oltre che istituzionale, rappresenta un momento importante per chiarire il perimetro politico che distingue l’attuale governo della nostra città.
I cittadini materani devono sapere che con il sindaco Bennardi non è stata svolta alcuna interlocuzione politica né prima, né tantomeno dopo il ballottaggio. In qualità di rappresentante della coalizione di centrosinistra non ho svolto e né ho ricercato alcuna concertazione per definire una posizione ed un governo condiviso. Così la squadra di governo che il Sindaco propone è totale espressione delle forze politiche di maggioranza. In questa prospettiva anche la proposta di nomina del presidente del consiglio testimonia un metodo che la maggioranza sta adottando.
Considerato il ruolo super partes del presidente del consiglio avremmo auspicato un’apertura democratica della maggioranza verso le minoranze con un gesto politico significativo nell’offrire all’opposizione la possibilità di indicare e condividere una figura professionale e autorevole in grado di ricoprire il ruolo istituzionale di rappresentanza e coordinamento dei lavori consiliari. Invece, la maggioranza ha deciso di operare in modo unilaterale adottando il solo criterio dell’appartenenza politica e della ripartizione delle postazioni in seno alla maggioranza. Si è preferito perpetrare lo stesso registro di comportamento del governo De Ruggeri che propose e votò in modo autoreferenziale Angelo Tortorelli. Questo nuovo governo, come quello che ci siamo lasciati alle spalle, parte arroccandosi su una posizione di forza della maggioranza della composizione del consiglio, che è bene ricordare rappresenta solo il 20% degli elettori materani. La scelta di De Ruggeri e della sua maggioranza fu accusata dal movimento cinque stelle e, il rappresentante di allora, Antonio Materdomini votò scheda bianca.
Oggi prendiamo atto che conquistata la posizione di potere non si registra alcun cambiamento. Per questa ragione vogliamo dichiarare che noi non condividiamo questo metodo di lavoro che non salvaguarda la democrazia e la partecipazione. Di conseguenza, la mia dichiarazione di voto in relazione all’elezione del presidente del consiglio è quella dell’astensione. Inoltre, per coerenza a questa scelta e per scongiurare che questa dichiarazione possa nascondere un comportamento ipocrita e, ancor peggio,celare accordi sottobanco, dichiaro che abbandoneremo l’aula come segno platico e di monito all’esercizio responsabile e critico dell’azione di opposizione che eserciteremo.
La nostra uscita dall’aula e la non prosecuzione dei lavori di elezione del presidente del consiglio deve essere letto come un atto di responsabilità democratica che non rifugge il confronto ma che anzi attraverso un gesto forte vuole richiamare la maggioranza ad adottare metodi partecipativi, aperti, trasparenti e democratici. Per questo non faremo mancare nei lavori che da oggi si aprono un appoggio propositivo e costruttivo per le scelte vitali della nostra comunità.
Intervento del Consigliere Comunale Pasquale Doria (Matera Civica)
Sindaco, consiglieri tutti
avverto la necessità, in via preliminare, di fare chiarezza tra i termini “minoranza” e “opposizione”. Non sono sinonimi, non sono equivalenti e neppure alternativi. In realtà, si distinguono per una semplice ragione, rappresentano scelte di campo, azioni e comportamenti diversi.
L’indicazione minoranza evidenzia già lessicalmente una quantità, un numero di consiglieri comunali; mentre l’espressione opposizione indica un’azione politica, rientra nelle categorie della qualità delle decisioni e delle azioni che s’intendono svolgere. Azioni che non possono non essere di stimolo e di controllo, proprio come accade in tutte le democrazie degne di questo nome.
Noi abbiamo scelto un linea precisa di rispetto durante la campagna elettorale, quella nobile del rispetto. Nessun insulto, solo proposte e confronto leale con chi voleva confrontarsi lealmente. Comportamenti onorati fino al giorno del ballottaggio, tramite scelte di campo precise. Il turpiloquio non ci appartiene e sarà accuratamente evitato, preferendo in ogni occasione il confronto a viso aperto, ma rispettoso delle posizioni di ognuno.
Notiamo, tuttavia, che questo modo di agire non ha sortito alcuna considerazione da parte di chi ha selezionato il nuovo esecutivo municipale. La scelta è di farsi rappresentare da chi non ha neppure provato a misurarsi in campagna elettorale, oppure ha conseguito risultati che solo il maggioritario consente di valorizzare, senza mai archiviare – come pure era stato più volte annunciato – il famigerato manuale Cencelli. E’ quello che appare e non appare, rimane pur sempre nelle prerogative del sindaco, che rimane anche il nostro primo interlocutore.
Ma questo è il passato. Per quello che ci riguarda, la campagna elettorale è finita. Adesso, le promesse ascoltate nei mesi scorsi, si trasformino in obiettivi realizzabili. Si affrontino i problemi adottando metodologie condivise, il più possibile. Gli strumenti non mancano. L’organizzazione del Comune, in base all’articolo 97 della Costituzione, deve assicurare il buon andamento e l’imparzialità, avendo come guida il pubblico interesse e la legalità, sempre.
La storia recente e passata dell’ente locale, di contro, ha non di rado restituito aspetti gestionali che si sono ripiegati sugli adempimenti formali, rinviando o rifiutando la regolamentazione, oppure omettendo di adottare quei “piani” che sono la bussola di ogni città. Ma la visione della città non può essere riduttiva e deve puntare a servizi efficienti, servizi a misura dei cittadini di tutte le età, in favore di una città aperta alla comunità, così da contribuire in maniera determinante nelle scelte.
Il Comune, quindi, non come mero snodo burocratico, ma attuatore di due grandi finalità: la prima è legata all’attenzione sociale e alla costruzione della comunità, l’altra è direttamente connessa all’ambito economico del territorio che si è chiamati ad amministrare. Purtroppo, come anticipato, non pochi amministratori più che al futuro hanno pensato solo alla gestione del presente, al quotidiano delle piccole clientele, non rendendosi conto di fiaccare lentamente le migliori speranze della comunità.
Ecco perché oggi i materani percepiscono un basso volume di ciò che è il valore pubblico. Mai era stata così bassa prima d’ora la partecipazione al voto. Ma per l’Amministrazione comunale il valore pubblico non dovrà essere altro che la città intesa come luogo dell’incontro e della convivenza, dello scambio, delle relazioni, il luogo in cui vengono assicurati i diritti delle persone, la realtà che facilita un responsabile adempimento alla base dei doveri e che garantisce opportunità per tutti.
E’ in fondo, una visione che richiede un vero e proprio Patto Sociale tra cittadini e istituzioni. Un patto che diventa praticabile, possibile se amministrare le risorse della comunità significa farlo nel rispetto della comunità e, soprattutto, delle generazioni future con concretezza, qualità e sobrietà.
Un’ultima riflessione, prima di chiudere. Se la scelta è libera, altruista e appassionata, per quale ragione si decide di accettare l’opportunità di diventare consigliere comunale? Non provo a dare una risposta che valga in generale, per quello che ho imparato si assume questo impegno per contribuire al miglioramento della città, per dare una spinta positiva alla crescita democratica della comunità.
Lo farò dall’opposizione, cui è demandata un’attività di controllo e di proposizione finalizzata alla maggiore trasparenza dell’azione amministrativa. Niente zone d’ombra, ma limpidi diritti, accesso ai pubblici servizi, funzionali e più efficienti. Ancora, l’azione va svolta per garantire il diritto al lavoro, allo studio e a quella difesa dell’ambiente la cui finalità non è disgiunta dal diritto alla salute e dalla tutela e trasmissione del grande patrimonio naturale e culturale di cui la città è millenaria depositaria e custode.
L’opposizione dovrà ribadire in ogni occasione la volontà di volere un Comune per tutti, uomini e donne, giovani e anziani, cittadini più abbienti e più poveri, residenti e immigrati, disabili e normodotati. Occorrerà, in definmitiva, un impegno costante per un Comune che non deluda le schiette aspettative dei cittadini, che sia davvero inclusivo nel perseguire la missione di fondo: di non lasciare indietro nessuno.
Tutto questo, tradotto in comportamenti pratici, significa – spero non solamente per l’opposzione – avere come punto di riferimento più alto nell’azione amministrativa una sola bandiera. I suoi colori li conoscete, sono il bianco e l’azzurro. Per la portata del loro messaggio, spero ne condividiate anche i meno evidenti significati simbolici. Non è la sola, ma la mia prima bandiera in Consiglio comunale sarà sempre ed esclusivamente rappresentata dal gonfalone della città, che non dovrà mai mancare nelle sedute della massima assemblea cittadina.
Grazie per l’attenzione. Auguro a tutti buon lavoro.
La fotogallery del consiglio comunale di Matera (foto www.SassiLive.it)